08 - Il neo del sospetto (rev.02)

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"Tu...non te l'aspettavi..." sentenziò sorpreso Cohen notando la sua reazione "Non sapevi fino a che punto fosse diventata potente."

Ben distolse lo sguardo dal vedente e portò gli occhi su Macallan trovando anche lui incredulo.

"Ho sempre saputo leggere il suo livello di energia, esattamente come faccio con tutti ma lei è..." si interruppe e volutamente riformulò la frase che aveva in mente "Lei è mia figlia e come me è in grado di assorbire l'energia intorno a lei: più cresceva la sua forza, più io utilizzavo la mia energia per coprirla e più lei, involontariamente, l'assorbiva"

"Volevi ritardare il più a lungo possibile il suo passaggio ma non hai fatto altro che alimentare una bomba che era prevedibile esplodesse con effetti devastanti e che ti ha indebolito a tal punto da renderti pericolosamente vulnerabile!" Cohen era collerico. Ben non lo aveva mai visto così.

"Sei consapevole di cosa sarebbe potuto succedere se ti avessero istigato?!"

Il ragazzo sapeva che il signor Cohen era nel giusto. Meritava quel rimprovero. Una volta, avrebbe trovato il modo di rispondere per le rime, anche nella consapevolezza di essere nel torto. Ma ora che poteva definirsi adulto, ebbe l'accortezza di incassare senza ribattere.

"Istigatori neutrali eliminati da una vedente senza controllo: sai cosa rischi di aver scatenato?"

Ben sapeva perfettamente a cosa Cohen stesse alludendo. La coesistenza tra neutrali ed esseri umani si fondava su un principio di equilibrio che andava tassativamente rispettato da entrambe le parti. Se, come asseriva Cohen, quella notte, vi erano state vittime tra i neutrali, si trattava di una palese violazione del patto di coesistenza. E non poteva restare impunita.

"Sei qui in veste ufficiale" sentenziò Ben con un sorriso tirato rivolgendosi poi allo scozzese.

Macallan era il veterano della squadra di coordinamento dei vedenti per la città e le zone limitrofe, di cui in passato aveva ricoperto il ruolo di secondo in comando. Il ruolo di capo della sezione, che una volta era stato del signor Cohen, ora era nelle mani di Teresa Pearson.

Lo scozzese annuì ma subito aggiunse:

"Purtroppo devo portarti via con me. Fortunatamente ho evitato Burt e trattato direttamente con la Pearson: ho faticato a convincerla a lasciarmi venire da solo ma alla fine ci sono riuscito. Io ti sono amico, lo sai, ma altri al mio posto avrebbero seguito la procedura e non sarebbe stato piacevole"

"Che ne sarà di Adriel?" domandò subito Ben allarmato.

"Gli ordini prevedono di scortare entrambi in sede. Non so altro. La squadra ha l'ordine di non separarvi. Dopo quanto successo alla vecchia sede sulla 7th preferiscono andarci piano con voi due"

Ben detestava, dopo tredici anni, essere etichettato ancora per quell'episodio.

Il signor Cohen lo sapeva, avvertì il senso di colpa radicato in lui e questa volta ci lesse anche ben più di un accenno di preoccupazione.

"Mac, puoi cortesemente lasciarci soli per qualche minuto?"

"Certo!" rispose prontamente lo scozzese "Se mi cercate sono qua fuori"

Quando si fu chiuso la porta d'ingresso alle spalle, fu il signor Cohen a parlare per primo.

"Perché non hai parlato con me dell'intenzione di ritardare la rivelazione di Adriel?"

"Perché mi avrebbe detto di non farlo"

"Sì e tu l'avresti fatto comunque perché nonostante siano passati tredici anni hai ancora la stessa testa dura di quando eri un adolescente. Comunque, sai perché ti avrei suggerito di evitare di coprire la sua energia?"

La Rivelazione di AdrielWhere stories live. Discover now