26. A casa di Max (rev.02)

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Max e Billie abitavano in un grazioso appartamento arredato in stile industrial, sito all'interno di un complesso di case a schiera in arenaria, in un quartiere dove la musica jazz faceva da padrona anche nelle ore tarde e il traffico frenetico non mancava sin dalle prime luci del mattino.

Essendo Billie una cultrice del cinema italiano d'autore, le pareti erano decorate con locandine di vecchi film e foto delle dive leggendarie di Hollywood, a cui si alternavano scatti artistici fatti da Max, appassionata di fotografia, di quelli che lei definiva i "dettagli delle piccole cose".

Max aveva conosciuto Ben quando lui aveva diciassette anni e lei venti. Tra loro era stato subito feeling e non appena maggiorenne, Ben si era traferito con Adriel a vivere da lei.

Dato che Max aveva gli stessi gusti di Ben, fu chiaro fin da subito che tra di loro ci sarebbe potuta essere solo un'amicizia.

Capitava spesso però che venissero scambiati per una coppia, con figlioletta al seguito: anche se non convenzionale, in fondo, si sentivano una famiglia e la cosa stava bene a entrambi.

Lei adorava quella ragazzina per la quale era stata fin da subito la zia Max. Convivendo sotto lo stesso tetto, erano state compagne di giochi, complici, migliori amiche.

Per molto tempo, la sua vita sentimentale era stata molto simile a quella di Ben: volutamente sregolata e priva di legami duraturi. Poi aveva conosciuto Billie e con lei, tutto era stato diverso.

Da quasi due anni vivevano insieme, mentre Ben e Adriel avevano tenuto l'appartamento che a lungo avevano condiviso.

Non era stato facile prendere le distanze da loro, specie da Adriel. L'affetto che provava per lei era il medesimo che avrebbe potuto provare per una figlia.

In fin dei conti, l'aveva vista crescere, amandone perfino i difetti; tutti, eccetto la testardaggine che aveva ereditato dal padre.

Più di una volta si era ritrovata spettatrice involontaria dei loro battibecchi: se Adriel si impuntava su una cosa, Ben faceva lo stesso. Lo scontro diventava una gara a chi cedeva prima e di solito, era Max a perdere la pazienza, obbligando gli altri due a deporre la mai abbastanza sepolta ascia di guerra.

In quel momento però, Adriel stava dando decisamente troppo sfogo a un lato caratteriale normalmente di esclusivo appannaggio di Ben. La mancanza di moderazione, infatti, non era abitualmente nelle sue corde.

"È stato uno stronzo!" esclamò Adriel indicando marcatamente Ben, subito dopo essere entrata nell'appartamento.

"Lo so piccola, a volte è proprio uno stronzo." L'assecondò Max mentre la spingeva a portarsi in sala da pranzo.

Macallan nel frattempo aveva accompagnato Ben in quella che la ragazza gli aveva indicato come la camera da letto.

"Tu non hai idea di cosa cazzo mi ha fatto fare! Si è fatto quasi ammazzare, da me! E senza chiedere il mio parere prima!"

La ragazzina si muoveva nervosamente su e giù lungo la penisola rettangolare che arredava il centro della cucina, ma contrariamente al solito, nonostante il forte nervosismo, non aveva ancora portato alcun dito alla bocca e Max sapeva perché.

"Cazzo!" esclamò poi rabbiosa. "Dice di tenerci a me ma se fosse vero, una cosa del genere non l'avrebbe mai fatta! Lo odio!"

"Tesoro..." cercò di placarla Max afferrandola per la mano e costringendola a sedere su uno degli sgabelli della cucina, "capisco che sei parecchio incazzata e te ne do ragione, ma purtroppo conosco bene tuo padre e se ha agito come ha agito, lo ha fatto solo per il tuo bene."

"Ho creduto di averlo ammazzato, Max! Senza contare che adesso parlo come lui e credo di avere anche bisogno di fumare per sentirmi meglio!"

"È un effetto temporaneo, passerà a breve, stai tranquilla. Ora cerca di calmarti, ok?" la invitò a fare versandole un bicchiere di succo d'arancia. "Scambio due parole con Mac e sono di nuovo da te, ok?"

La Rivelazione di AdrielUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum