53. Partenza

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Si alzò dal letto ancora prima che la sveglia suonasse. Si preparò rapidamente, cercando di fare meno rumore possibile. Non prese nulla per colazione, aveva ancora lo stomaco bloccato. Fece per aprire la porta, quando una voce alle sue spalle la bloccò di colpo:

"Che bisogno c'è di sgattaiolare fuori di nascosto?" la rimproverò Max stando appoggiata allo stipite dell'ingresso alla cucina.

"Non sto sgattaiolando" ribatté Adriel calcandosi sulla spalla lo zaino di riserva che teneva a casa delle due zie "Non volevo svegliarvi, tutto qui."

"Da quando in qua te ne vai senza salutare?"

Davanti al tono di chiaro rimprovero, Adriel abbandonò lo zaino a terra e si mise a sedere sul divano.

"Mi spiace per come sono andate le cose ieri sera" le disse Max prendendo posto accanto a lei.

"A me no" replicò secca la ragazzina "Forse finalmente so tutto quello che c'è da sapere e avrò le idee chiare su molte persone della mia vita."

Max si aspettava una risposta del genere, ma andò oltre il tono risentito che sentì uscire dalla sua bocca.

"Non mi è mai piaciuto vedervi litigare: siete talmente testardi che finite sempre per ferirvi l'uno con l'altra."

"Ah, sì? Tu dici?" la guardò Adriel con fare deciso "Spero che abbia sentito tuttol'odio che provo per lui."

Max la guardò dritta negli occhi e sorrise.

"Non lo pensi veramente, sei solo presa ancora dalla rabbia del momento."

Delicatamente le prese la mano, stringendola forte.

"Sai che ti ha detto la verità. Ora hai tutte le informazioni che ti servivano per conoscerlo davvero. Puoi finalmente metterti nei suoi panni e capire cosa si può provare a passare tutto quello che ha dovuto passare lui."

Adriel rimase in silenzio, gli occhi verdi rapiti da quelli sinceri di Max.

"Lui sapeva quello che avresti dovuto sopportare se non avesse agito in quel modo. È vero, all'inizio non ero d'accordo con lui, se fosse stato per me ti avrei detto tutto ancora prima che ti rivelassi ma poi ho capito che quello che ha dovuto subire in questi anni, il modo in cui è stata la sua vita, l'avevano portato a prendere la decisione migliore: chi meglio di un padre può sapere cosa è giusto per proteggere sua figlia?"

"Non lo odio sul serio" ammise poi Adriel, dopo qualche istante di silenzio.

"Lo so" la rassicurò lei con una carezza.

"Dici che lo sa anche lui?" le domandò Adriel mordendosi il pollice, gli occhi colmi di preoccupazione.

"Puoi sempre confermarglielo di persona, quando starà meglio."

Quando starà meglio.

Lo aveva ferito davvero, allora...si trovò a pensare Adriel sentendo crescere il rimorso.

"La cosa che mi ha fatto stare peggio è sapere la verità su mia madre" aggiunse poi "Ho sempre immaginato che loro due si amassero e che lei, a modo suo, provasse lo stesso per me."

"Capisco come ti senti" le disse Max stringendola a sé, intensamente "Ti eri creata l'idea di una persona, che poi si è rivelata tanto lontana dalle tue aspettative: fa male, quasi quanto ricordare qualcuno che si ha avuto e poi perso."

Il pensiero di Max corse alle perdite di Ben; lo stesso dolore attraversava padre e figlia.

"Perché mi ha avuta e subito dopo mi ha abbandonata?" si sentì di chiedere Adriel, senza sciogliere quell'abbraccio.

La Rivelazione di AdrielWhere stories live. Discover now