47. Tyler Jones (rev.02)

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Perché? Conosceva Tyler Jones solo di vista. Lui era più grande, non ci aveva mai avuto a che fare eppure adesso che erano tutti in campo, l'uno di fronte all'altra, pronti per il fischio di inizio, Tyler Jones aveva occhi solo per lei e non in senso romantico. Il suo ero uno sguardo chiaramente carico d'odio, anzi, Adriel ci lesse anche una punta di disgusto.

Sofie aveva ragione: nessuno dei ragazzi e delle ragazze della squadra avversaria lasciava trasparire la benché minima traccia di emozione. Come ci riuscivano?

Il fatto di non poterli sentire la rese nervosa, ancora di più dell'attesa di non sapere cosa di lì a breve sarebbe successo. Non aveva idea di come si realizzava un'onda di energia. La sua esperienza era pari a zero. Il massimo che aveva visto era l'onda creata da suo padre in ospedale e di sfuggita quelle create dai suoi inseguitori e da Billie, prima di rifugiarsi al civico 134 di Saint Louis Street.

Il non sapere era qualcosa che la innervosiva abitualmente. Sapeva che doveva fare di tutto per mantenere la calma; solo che non era per niente facile.

Susan era lì accanto, ma se lei avesse perso il controllo, sarebbe intervenuta? Forse. E sarebbe stata in grado di farlo? Lei si augurava vivamente di sì.

Cercò di togliersi dalla testa quel pensiero, che non faceva che alimentarne a catena una serie di altri non propriamente positivi. Seguendo l'esempio di Sofie, assunse una posizione leggermente piegata sulle ginocchia, pronta allo scatto.

In prima fila Helena, Mark e Tamara erano attenti, palmi aperti, pronti a lanciare i primi colpi; così come tutta la prima fila della squadra di Jones.

Maddox e Tana si erano messi al suo fianco, uno a destra e l'altro a sinistra A prima vista sembravano parecchio concentrati, ma sentendoli, Adriel capì che la loro convinzione era pura apparenza e la cosa non le fu di particolare supporto. Solo Sofie e la prima fila erano calmi, perché anche Peter, Tim e Josh non sprizzavano né entusiasmo né convinzione.

Il fischio metallico si fece sentire facendola sobbalzare. Quell'insolita partita iniziò in un lampo. Con un balzo, Sofie si posizionò proprio di fronte a lei e aprendo entrambi i palmi, realizzò una sorta di scudo di un arancio caldo, simile a quello che Adriel aveva visto creare dal nulla da Billie.

L'intuizione di Sofie però si rivelò inesatta. Le prime onde della squadra di Tyler non tentarono minimamente di sfiorare Adriel ma andarono dirette a colpire le retrovie: Tim, Josh e Peter, impreparati, rotolarono a terra per qualche metro.

Il piano d'attacco della squadra avversaria stava prendendo forma: infierire sui più deboli della squadra di Adriel.

Tamara, Mark ed Helena alleggerirono la pioggia di colpi che si riversò sul trio dell'ultima fila.

Tana e Maddox diedero, a loro volta, un contributo alla difesa anche se riuscirono, tra la fretta e l'ansia da prestazione, a creare giusto tre onde contro la decina che, a raffica, i tre compagni di classe di Jona, lanciarono in risposta al fuoco nemico.

Sofie non vacillò di un millimetro nella sua posizione e restando retta, palmi spiegati, continuò ad alimentare il suo scudo a protezione della compagna di squadra.

Tyler e i suoi proseguirono nella loro strategia e non appena i poveri designati dell'ultima fila si alzavano, venivano ricolpiti e atterrati. Era chiaro che il loro scopo era di arrivare ai cinque colpi per eliminarli.

Dalla sua posizione, Adriel osservava impotente. Era come trovarsi sotto il fuoco incrociato nel bel mezzo di un campo da battaglia. Le onde avevano una velocità impressionante e se non fosse stato per la luce vivida che le caratterizzava, sarebbero risultate invisibili come proiettili dopo lo sparo.

La Rivelazione di AdrielWhere stories live. Discover now