27. Max (rev.02)

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Dopo essere entrata in camera da letto, Max ebbe la premura di chiudere per bene la porta alle sue spalle.

Si girò verso Ben e iniziò a battere le mani in un lento applauso.

"Complimenti!" esclamò, "soddisfatto del Ben Show?"

Ben sollevò la testa dal cuscino, per poi farla ricadere di colpo.

"Ti prego Max, non ti ci mettere."

"Mi ci metto eccome, perché se non te lo dico io che hai fatto una grande cazzata, non te lo dirà nessuno. E tu sei troppo orgoglioso per ammettere che, alla fine, avevi torto, mentre io avevo ragione."

Il ragazzo, a fatica, si mise a sedere sul letto, tenendo la schiena appoggiata al cuscino.

"L'avevo messo in conto che lei avrebbe reagito in quel modo. Te l'ho detto fin da subito che, quello che per me importava, era tenerla lontano da tutto questo il più a lungo possibile."

"Sei un cazzone. E non mi riferisco all'affare che hai tra le gambe" proseguì Max sedendosi a bordo del letto. "Perché diavolo l'hai portata con te? Cosa cazzo avevi in testa?"

"Avevo tutto sotto controllo."

"Sì, certo!" lo sbeffeggiò lei. "Infatti avevi previsto che gli altri ti avrebbero preso a pugni e calci una volta entrato in Azienda. Avevi tutto sotto controllo. Non c'è stato niente che ti abbia fatto vacillare! Un tipo di nome Harvey Burt, non ti dice nulla?"

"Che c'entra Burt?"

"Non ho bisogno di un dettagliato resoconto dei fatti per immaginare che ci sia lui dietro allo sbalzo che ha spinto Adriel ad aggrapparsi alla tua energia!" proseguì lei incrociando le braccia e fissandolo come un professore che interroga l'alunno sapendo che non darà la risposta corretta.

Ben odiava quando Max aveva ragione.

"Non intendo restare qui a proseguire questo discorso del cazzo" tagliò corto il ragazzo facendo per alzarsi. Lei però fu più rapida e con un balzo gli fu sopra, sedendosi a cavallo di lui, a pochi centimetri dalla ferita alla gamba, costringendolo ad una smorfia di dolore.

"Sapevi che lei avrebbe avuto degli sbalzi di livello ma non avevi messo in conto che non saresti stato in grado di gestirla. Come è successo con il portale in Saint Louis Street! Eri già debole, non avresti dovuto rischiare portandola con te!"

Ben iniziò a scaldarsi a sua volta.

"L'ho portata con me apposta! È già molto potente, deve imparare in fretta e l'occasione era perfetta!"

"Ah sì, dici? E come pensi che avrebbe potuto imparare se avesse ammazzato l'unica persona in grado di insegnarle?"

"Ma non è successo!"

"Ma sarebbe potuto accadere!" Max era furiosa. "Dio Ben, ma ci pensi davvero a lei?"

Quelle parole gli fecero un male terribile; se Max avesse potuto sentire, avrebbe percepito l'effetto che quella lama di parole ebbe su di lui.

Lei capì lo stesso, come riusciva a fare ogni volta e calmierò i toni.

"Ben, hai sempre detto che non volevi essere come tuo padre, ma lui una cosa del genere non te l'ha mai fatta... farti credere di averlo ucciso..."

"Conosco il mio limite" rispose lui alzando un muro di freddezza. "Sapevo quando fermarla e infatti ho chiesto a Zephir di intervenire al momento opportuno. È stato brutale, lo ammetto, ma adesso sa cosa è in grado di fare e la prossima volta saprà fermarsi."

La Rivelazione di AdrielDonde viven las historias. Descúbrelo ahora