UNDICI

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CIRO

Non parlo con Sara da un paio di giorni, mi sta evitando per il bene della sua famiglia, non ha ancora detto niente a Edoardo e da quello che ho capito ne anche a Carmine, ma il mio amico le parla tutti i giorni e più volte possibili, quindi almeno so che sta bene e sta bene anche Matteo. Non avrei mai voluto che per colpa mia la sua famiglia ci rimettesse, io mi sto innamorando di lei e non voglio assolutamente perderla, devo trovare chi è il bastardo che la minaccia e ammazzarlo così ci leviamo un problema di troppo. Tra i miei sospettati non escludo la famiglia Di Salvo anche se lei dice che sono diversi da quello che penso io, non ci credo, non sto escludendo nessuno da questa lista nemmeno mio padre e Edoardo, l'unica che è esclusa è Rosa, sa come ci si sente e non si metterebbe contro la ragazza che mi piace e mi tolto dalle grinfie della rossa.

SARA

<<comandá ti prego ho bisogno di parlare con i ragazzi, ci metto meno tempo possibile ma ne ho bisogno, non posso più aspettare>> finalmente il comandante accetta di farmi parlare con Edo, Totò e Carmine, ho bisogno del loro aiuto. Le minacce di sono attutite ma non eliminate continuano ad esserci.

<<che succede Sara? è un po' che sei strana>>

<<lo so Carmine, devo dirtelo per forza, è arrivato il momento, non posso più aspettare>> gli spiego tutta la situazione delle lettere minatorie lasciandogliene una

<<devi dirlo a tua mamma, così possiamo trovare il coglione che ci sta dietro>>

<<si Sara, lo farò, dammene un'altra così una me la studio io>> nove lettere le ha papà, una Nad e Silvia, due Carmine, una la darò a Totò e una a Edo, le altre 4/5 le ha Ciro e a me ne rimane una

<<come sta Matteo?>>

<<come vuoi che stia Ca', è spaventato a morte, vuole che io esca e stia con lui... Ciro ha messo dei suoi uomini attorno sia alla casa che ogni spostamento che fa, ma ha quattro anni, muore di paura... forse la direttrice riesce a farlo stare qua un giorno almeno libera la mente e sta un po' con me>>

<<lo immagino Sara è come se succedesse tra qualche anno a Futura... tu come stai?>>

<<sopravvivo, non sto affatto bene. ho la costante paura che qualcuno possa farsi male ed è per questo che ho allontanato Ciro da me, non voglio che nessuno rischi. però sono distrutta non c'è la faccio a stargli lontano, passo giorni e giorni con i suoi migliori amici e mi tocca solo guardarlo da lontano, almeno so che sta bene e che non gli può succedere niente>>

<<si ma Sara, devi anche proteggere te stessa non solo gli altri e lui può farlo benissimo... ti sta guardando>>

<<lo so che mi guarda, lo guardo spesso anche io è per questo che mi sono messa di spalle e comunque so difendermi benissimo da sola>>

<<lo so, ma non ti fa male averlo vicino>> lo guardo storto non sono qua per una seduta di terapia.

<<prima che tu vada Carmine, lo so cosa ti ha chiesto di fare papà e bisogna farlo, ma non sei tu a doverlo fare, lo farò io>> spalanca gli occhi, non pensava che io lo sapessi

<<non farò niente io Sara, non mi rovinerò così e non dovresti farlo ne anche tu>> prende e si alza arrabbiato, sapevo che lo avrei fatto incazzare, ma doveva sapere le mie intenzioni.

Ho raccontato tutto anche a Totò, ma lui a differenza di Carmine non se ne è andato incazzato, è arrabbiato si, non vuole che mi succeda niente, che io stia al sicuro, ma non è arrabbiato con me.

<<Sara cazzo, perché non me lo hai detto prima, ero fuori l'altro giorno avrei potuto indagare, adesso chissà quando riesco a uscire di nuovo??>> sospira tornando a sedersi calmandosi

<<scusa Eduà, lo so, avrei dovuto dirtelo prima, ma non riuscivo...>> comincio a piangere, non volevo arrivare a questo punto

<<no Sara, scusa non volevo farti
piangere vieni qua>> mi stringe forte a sé asciugandomi le lacrime

<<non è colpa tua, è tutta questa situazione... io davvero non posso farcela>> sono ancora nelle sue braccia

<<ti sono vicino io, non sarai mai sola tesoro, tu sei mia sorella, come Rosa per Ciro, io ti difenderò sempre, adesso troveremo quello stronzo dietro le lettere, lo ammazzeremo. Sara, non ti preoccupare, fidati di me, né alla tua famiglia né a te succederà mai altro>> continua ad abbracciarmi e stringermi a sé, ci tiene, Edoardo per me è importantissimo, è un fratello.

<<Sara ascoltami, devi fare una cosa, per il tuo bene, non per altro, non riesco a vederti così, torna con Ciro. Parlagli, ascoltalo e affronta questa situazione con lui e lo sai che sta comunque continuando a fare per te>> annuisco

<<Ciro mi manca tantissimo Edo, devo solo trovare il modo per non fare succedere niente a nessuno>>

<<non ci pensare ora, ci penso io a quello, fidati di me>> annuisco e lo stringo ancora a me

<<non voglio interrompere...>>

<<perché stai qua allora Lino?>> poso una mano sul braccio prepotente di Edoardo

<<ho una lettera Sara>> spalancò gli occhi verso il ragazzo e di scatto ci alziamo entrambi.

Lino se ne va e prima di aprirla lo guardo con aria titubante. Ciro ci sta guardando e faccio apposta a fare incastrare i miei occhi con i suoi, apposta per capire se è d'accordo che la legga con Edoardo o meno. Mi rimetto a piangere, disperatamente , non riesco ne anche a finire di leggere la lettera che esplodo. Mi viene quasi da svenire, mi appoggio alla sua spalla e poi comincio a correre; quando Ciro vede che corro verso di lui corre verso di me aprendo il cancelletto del campo da calcio. Mi lascio andare tra le sue braccia e dietro di me arriva Edoardo e anche Totò, mi stanno tutti vicino a leggono la lettera insieme.

"...nessuno della tua famiglia pagherà ancora se sarai tu a pagarne le conseguenze..."

sono queste le parole che mi fanno ribollire il sangue, non riesco a stare a calma, vorrei uccidere qualcuno e allo stesso tempo far finire questo inutile continuo di lettere.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora