VENTISETTE

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Papà è stato arrestato che lui aveva due anni e mezzo, ora ne deve fare sei. Nazario non era il classico fratello maggiore che nelle brutte situazioni aiutava i fratelli minori a gestire la paura, era proprio tutto il contrario, si arrabbiava se Matteo piangeva e se ne andava ogni qual volta qualcosa non andava come come aveva programmato. Mamma non è mai stata la mamma di noi due, amava con tutto il suo cuore Nazario e basta, papà per quel poco è riuscito a crescere me e Matteo, ci ha provato. Prima che nascesse Matteo, mi portava ovunque con lui, per questo conosco tante persone qua a Napoli e anche fuori città, poi quando è nato Matteo, papà aveva dei conti in sospeso, ha provato a non mettermi in mezzo, ma in una maniera o nell'altra sono comunque entrata nel giro. so che non avrebbe mai voluto questo, mi aveva espressamente chiesto di badare a Matteo e io in parte questa cosa non l'ho fatta entrando in ipm. So che per il mio fratellino è tanto difficile, però adesso non me ne posso andare, devo stare lì ancora un po' e non posso mentirgli.

<<amore mio, presto torno, prometto che non ti accorgerai della mia assenza>>

<<voglio venirti a trovare più spesso, mi piacciono i tuoi amici, ma mamma non vuole>>

<<tranquillo ci parlo io con mamma>> ho sempre avuto più carattere di lei e da parte mia c'è sempre stato papà, quindi ogni cosa che chiedevo l'ho sempre ottenuta e lo farà anche Matteo, se mi vuole vedere questo sarà fatto. Io uscire più di così non posso, non ho ne anche tutta questa buona condotta.

<<adesso andiamo Matte, andiamo a trovare papà e Totò>> fa un piccolo salto di gioia quando lo lascio giù dall'abbraccio.

l'incontro con papà è stato stupendo, ci hanno lasciato il cortiletto di Poggioreale per giocare insieme a lui. Ho potuto raccontargli tutto quello successo in questi giorni e come Edoardo mi ha chiesto di fare estrema attenzione, so che non siamo al sicuro, ma non credevo di poter essere così tanto in pericolo. Matteo saltava, rideva e scherzava, non lo vedevo così dalla volta in cui gli ho fatto vedere Edo.

<<mi raccomando stai attenta, io provvedo a convincere tua mamma a portarti Matteo più spesso, ma occhi aperti. lui ha sempre attorno la scorta dei Ricci e quando sei con lui anche tu, ma se sei sola cambia tutto.>>

<<terrò gli occhi aperti non ti preoccupare papà>> sia io che Matteo lo salutiamo dandogli un abbraccio e un bacio in bocca, lo abbiamo sempre fatto e sempre lo faremo.

<<Totò quanto mi sei mancato>> stringo il rosso a me, lo vedo un po' preoccupato anche se papà ha giurato di proteggerlo, capisco poi che la sua ansia è per me, devo stare attenta, molto di più.

Anche lui gioca con mio fratello e io mi diverto a guardarli scrivendo un resoconto delle emozioni provate, soprattutto per la paura che sto sentendo. Non ho mai avuto paura perché non c'era bisogno, ma se papà dice di averla allora c'è un grande problema.

<<Matte, vado a salutare degli amici, torno prima che tu vada a nanna, te lo prometto e ti prometto anche che sta notte dormiamo insieme e che domani ti porto a scuola io, poi torno all'ipm>> annuisce poco convinto e mi dà un bacio in bocca.

Non so se sono effettivamente pronta a vedere Ciro, cerco di fare le strade meno affollate per non farmi seguire da nessuno, non voglio che scoprano della finta morte del mio ragazzo. Spero che Ciro sia ancora lì, ho fatto un po' più tardi di quello che pensavo, ma spero che mi stia aspettando. Arrivata in spiaggia tiro un sospiro di sollievo, mi guardo attorno e vado senza indiscrezione nel mio piccolo posto felice, ormai anche di Ciro. Controllo ancora una volta in giro e entro nella mia piccola insenatura, gli occhi mi si riempiono di lacrime quando vedo tutto ciò. Una coperta rossa con delle candele accese, cibo, frutta e tutto il necessario per un pic-nic, di Ciro non c'è l'aria, ma c'è una lettera. Non riesco a stare seduta, quindi la raccolgo e resto in piedi.

"nenné, che bello vederti. se me l'avessero chiesto non ci avrei scommesso due volte, non credevo che saresti venuta davvero, ma invece sei qua.
Questo è tutto per te, mi sei mancata da morire e non potevo fare altro che organizzarti una sorpresa che ne valesse la pena.
So che ti stai chiedendo dove io sia in questo momento, ti basta girarti e mi vedrai.
Sono qua, qua per te, solo per te.
Ti amo nenné
Tuo C."

sempre con più lacrime agli occhi mi giro, proprio come scritto sulla lettera ed lì, in piedi dietro di me con il suo solito sorriso e per la prima volta i suoi occhi sono pieni di lacrime. Non so bene cosa fare, ma mi viene spontaneo lasciare la lettera a terra e fiondarmi tra le sue braccia.

<<non sei reale, ti sto sognando>>

<<invece sono qua nenné, sono qui>>
gli sono leggermente saltata in braccio e per fortuna che era pronto o saremmo caduti entrambi nella sabbia.

Non posso crederci di essere ancora nelle sue braccia, l'unica persona nella vita che mi ha sempre amata, dopo mio fratello e mio papà. sto tremando mentre le sue braccia mi fanno scivolare per tornare in piedi. i miei occhi si incastrano nei suoi, ed è qui che finisco di capire ogni cosa, mi perdo come sempre nei suoi occhi e lui ne approfitta per baciarmi. Mi era mancato tutto questo, le sue labbra calde e morbide che toccano le mie. se questo è un sogno non svegliatemi.

<<mamma mia quanto mi sei mancata Sara>> sorrido perché anche a me è mancato da morire

<<mi devi raccontare un sacco di cose, come hai fatto a sopravvivere, c'è eri lì, avevi perso un sacco di sangue>>

<<vieni qua nenné, sediamoci e mentre mangiamo ne parliamo>> gli do ancora un bacio vorrei potermi non staccate mai da lui, adesso che me l'hanno riportato non voglio perderlo.

<<quindi Ci, se non ho capito male, hai finto la morte sul lettino mentre invece quando ci hanno fatto allontanare ti hanno stabilizzato. portato senza urgenza in ospedale e appena ti sei ripreso sei scappato>>

<<esattamente nenné, ho preso il mio medico di fiducia e mi ha curato poi è andato e Pietro mi ha aiutato a nascondermi, ti ho sempre cercata e seguita e poi quando potevo sono riapparso>>

<<ti prego, non farmi del male ancora, non sparire, non morire di nuovo>>

<<non lo farò piccina, non lo farò>>

mi alzo mettendomi seduta davanti a lui, mi appoggio al suo petto stringendomi nel suo corpo, per sentire il suo calore. Prendo l'uva e mangio un chicco io e un chicco lo passo a al mio ragazzo. Lui ogni tot lascia un bacio sulla testa e mi coccola tutto il tempo.

<<Nenné, io ti vorrei, adesso, ma se vuoi aspettare lo posso fare>>

<<ti voglio anche io Ciro>>

<<ne sei sicura?>>

<<mai stata più sicura di così>> Giro la mia testa in modo che le nostre bocche possano unirsi, mentre le mani iniziano a giocare con il mio corpo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 01, 2023 ⏰

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NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora