VENTITRE

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"ciao nenné,
si sono proprio io, sto bene e sto bene da circa otto mesi, dopo aver scampato la morte per due mesi, proprio quelli in cui tu hai sofferto di più... ti sto scrivendo solo ora, so che è passato talmente tanto tempo. Ho dovuto nascondermi, allontarmi, mettermi al sicuro perché si sono uscito bene di scena, ma non potevo stare senza di te. È passato praticamente un anno, ma non potevo rischiare di fare le cose troppo velocemente e farmi trovare.
Nenné sono qua, ci sono ancora, non ti ho lasciato, ci sono ancora per te, ho saputo tutto anche se nessuno sa che sono ancora vivo. O meglio lo sapeva Pietro che mi ha aiutato a nascondermi, meglio di lui, e il mio povero fratello si è beccato un proiettile in testa quindi ora sono solo più che mai, a difendermi e nascondermi da solo.
So tutto di te nenné, ho sempre saputo tutto, mi hanno detto che ti stai riprendendo e ne sono felice, tu meriti di essere la persona più felice sulla faccia della terra.
Sono qua dopo un anno a dirti che sono fiero di te, mi hai mantenuto in vita anche se restare completamente soli è la cosa più difficile che potesse capitarmi, il pensiero di poterti riabbracciare mi ha sempre tenuto in piedi.
Ti ho vista un paio di volte, non potevi vedermi perché sono sempre stato a testa bassa nascosto, ma c'ero la prima volta che sei uscita dopo la mia presunta morte e ho visto il volto rallegrarsi quando tuo fratello ti è corso incontro, proprio come lo stesso volto che ho visto dopo il nostro primo bacio. Ti ho vista anche poco fa, non so cosa hai fatto, ma sei entrata da un tatuatore e sei uscita un'ora dopo con un sorriso a trentadue denti e tuo fratello che non si staccava più da te, non so che hai fatto ma vedervi in quel quadretto voi due Valletta, gli unici liberi da tutta quella rabbia è stata una gioia che mi ha pervaso e tu sai che per me è difficile. Avevo bisogno di vederti ma non era ancora il momento per uscire allo scoperto, avevo ancora un po' di cose in sospeso e anche ora ho un paio di casini da sistemare, ma non potevo più aspettare.
Ho partecipato al funerale di mio fratello, ho seguito tutto stando nascosto, ma ho sentito tutto, mi sono anche scese due lacrime lo ammetto. Ho visto e saputo quello che sta succedendo tra le varie famiglie, l'ingresso di mia sorella in IPM e di quanto stai facendo bene a mio fratello Edoardo, sono orgoglioso del vostro rapporto, non ho mai smesso di credere in voi due, siete la mia forza insieme a mio padre che sicuramente so che si risveglierà e di Rosa. Sono fiero solo di quattro persone nella mia vita e siete voi, voi che non ho mai smesso di vedervi, cercarvi e sapere che stavate bene.
Sara nessuno deve sapere che sono vivo, devi nascondere questa lettera, tenerla per te e non dire neit e a nessuno, ancora non si deve sapere che sono vivo... non dirlo ne anche a Edo o Rosa o Silvia a nessuno è un segreto, devi portarlo con te sempre.
Non vedo l'ora di poterti vedere, stringere a me e sposarti come ci eravamo promessi. Non ho mai smesso di amarti, nenné e mai lo farò.
Tuo, c...

ps. smettila con tutte quelle tarantelle che so che stai facendo, ti amo."

Non posso credere che Ciro sia vivo, no non c'è la posso fare. L'ho visto morire sotto i miei occhi, ho visto il nostro amore andare in frantumi e lo sapevo che non avrei più amato nessuno se non Ciro per l'eternità. Metto la lettera dove ho messo tutte quelle che mi scriveva Mimmo, che però ora non ho più, le ho bruciate tutte e le altre le aveva papà non so che cosa ne abbia fatto ora che il colpevole è qua e sappiamo che tutte sono state mandate da donna Wanda, che non ha mai approvato un'amicizia tra me e suo figlio. Mi stendo sul letto, respiro e cerco di calmarmi, non può essere uno scherzo la scrittura è sua e non ne ho dubbi, non la conforderei con nessun'altra scrittura e poi ho letto la lettera come se la stesse leggendo lui. Ho sentito con il polpastrello che certe parole era più calcate di altre e alcune più inclini al corsivo di altre in stampatello, nessuna parola in napoletano se non Nenné, quella è l'unica. Si è una leggera di Ciro Ricci ne sono sicura, ma non penso sia il caso di rispondere, almeno non per il momento, magari scrive altro.

Sta sera c'è un gran temporale, Rosa si rigira nel letto sento che è sveglia, Silvia non ha un sonno tranquillo e io sono qua con la lettera di Ciro in mano. Mi metto a rileggerla tutta e mentre il cielo piange, piango anche io, Ciro mi manca, da morire ma come faccio a credere che sia veramente lui? È vero sa tutto di tutto, della mia vita, delle mie persone e anche sue quindi non può essere nessun altro se non lui. Poi chi potrebbe descrivere così bene il rapporto tra me e Matteo, i sorrisi che faccio? solo lui potrebbe saperlo, si mi sto convincendo che Ciro sia veramente vivo, ma aspetterò comunque di ricevere un'altra lettera, se arriverà con altri dettagli gli risponderò e ci crederò.

Oggi è il compleanno di Edoardo e sto organizzando una piccolissima sorpresa, per quel poco che mi ha concesso la direttrice è già tantissimo. Sono sul tetto, con Silvia che mi dà una mano, c'è un piccolo tavolino, due patatine, il succo rigorosamente Ace, la coca cola e la tortina con le candeline del 18 perché si, il mio migliore amico diventa maggiorenne. Sotto il tavolino ci sono dei piccoli sacchettini, regali che sono arrivati per lui... regali di Rosa, Silvia, Milos e i suoi amici, Carmela, mio e di mio fratello. C'è anche qualche palloncino come quelli con il 18 è tutto posizionato in maniera che da sotto non si veda e Rosa è giusta controllare che lui non si incuriosisca. Poco dopo sentiamo Rosa salire le scale e subito dietro arriva Edo con i ragazzi...

<<tanti auguri a te
tanti auguri a te
tanti auguri Edo
tanti auguri a te>>

cantiamo tutti insieme mentre si avvicina alla torta a cui avevo acceso le candeline.

<<scommetto che tutto questo è idea tua sorellí>>

<<non ti sbagli mai>> mi abbraccia dandomi tanti baci sulle guancia e sulla fronte come suo solito.

A disposizione abbiamo una bellissima polaroid e Beppe ci scatta un milione e mezzo di foto e ogni cinque minuti deve cambiare le cartucce e fa sempre tanta fatica, per fortuna che Kubra lo aiuta tutte le volte. Le voto vengono benissimo e penso subito a metterne una mia e di Edo assieme alle altre che ho in cella e penso anche a una da mettere a Ciro nella prima lettera che mi scriverà. Ritorno in me quando comincia a scartare i regali, purtroppo il tempo sta sfuggendo è tanto ma poco e ci stiamo molto divertendo, quindi godiamocelo.

<<ma che carino tuo fratello Sa, lo ringrazierò la prima volta che lo vedo>>

<<tu lo sai Edo che io manco sapevo che cosa ci fosse dentro?>> mi fa vedere il disegno che gli ha fatto, insieme a un braccialettino piccolo ma bello sicuramente preso da mamma, ma il disegno è sicuramente la parte più bella.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora