QUINDICI

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CIRO

sto facendo i conti con la realtà, chiattillo ormai ci ha preso per il culo fin troppo. ne pagherà le conseguenze e sono pronto ad ammazzarlo pur di riavere quello che mi spetta. Una rivolta è questo che faremo, sta sera la pagherà cara. Ha aiutato Carmine a scappare perché sapeva che sarebbe finito male, ha perso casualmente il carico che aveva nella macchina del padre da portare a Milano. ci sono più cose che non quadrano in questa storia è u' chiattillo per questo, senza dubbi e vedrà contro chi si è messo.

Sento bussare fuori dalla cella, ma non vedo nessuno entrare. Bussano un'altra volta, ma ancora nessuno si palesa davanti a me.

<<non mi far entrare mi raccomando>> mi si illumina il viso nel vedere Sara così bella davanti ai miei occhi. Con quel vestito tutto attillato rosa, che fa a pugni con la sua carnagione già abbronzata.

SARA

<<Ciroooo, posso entrare?>> scoppio a ridere insieme a tutti i suoi amici

<<we che c'è fa sta bella uagliona qua da noi>> uno dei ragazzi, non amici di Ciro mi si avvicina come se volesse provarci con me

<<non ci provare, fuori dalla mia vista, lei è la mia futura moglie>> mi affianca spingendomi dietro le sue spalle, come se fosse un'ala protettrice e affronta il ragazzo faccia a faccia, senza toccarlo minimamente.

Questo impaurito se ne va, mentre Ciro incita tutti i suoi amici a sgombrare la cella e a non rimettere piede fino a quando non me ne andrò.

<<fai buon uso di questo tempo>> mi sussurra nell'orecchio

<<ma quanti sei scemo Eduà>>

<<tanto quanto te signorina>>

<<non osare ripeterlo>> gli punto il dito contro, siamo praticamente due bambini in questo momento

<<che mi succede se no?>>

<<bambini avete finito di giocare?>>

<<è inutile che te la prendi Ciro>> dico mentre mi avvicino a lui

<<me ne vado prima che sia troppo tardi>>

<<quanto è scemo quel ragazzo?>>

<<non per questo è il tuo migliore amico Ciro>>

<< senti chi parla>> mi trascina sul letto e mi fa sedere in braccio a lui

<<parlando di prima, non avevo bisogno che tu mi difendessi... so difendermi da sola>>

<<sei troppo buona Sara, i ragazzi in carcere non sono tutti come credi, fanno cose spiacevoli ed è per quello che sono qua.... non permetterei mai a nessuno di metterti le mani addosso, solo io posso toccarti>>

<<assi e come?>> faccio un sorriso beffardo ma non ci casca, orami mi conosce troppo bene

<<come hai fatto ad arrivare qua nenné?>>

<<il comandante doveva farmi un favore, dopo che mi ha fatto tutta una ramanzina sulle lettere, me lo doveva>>

<<sei venuta da me per? ti mancavo già?>>

<<no sinceramente volevo provare i letti dell'uomo, sono comodi per dormire chissà per altro>>

<<ah preferisci il letto a vedere tuo marito>>

<<chi ha detto che preferisco il letto, voglio provare il letto dell'ipm con mio marito>> sentire "mio marito" uscire dalla mia bocca mi fa uno strano effetto, ma un bellissimo effetto. chi avrebbe mai pensato di entrare all'ipm e trovare l'uomo della mia vita.

<<dimmi una cosa però Ciro>> interrompo la serie di baci che mi stava dando sulle braccia

<<tutto nenné>>

<<l'hai fatto qua con Viola?>>

<<l'ho fatto, ma non dentro l'IPM e ti giuro nenné che non l'ho mai fatto con un vero sentimento o magari era vero prima di capire com'è l'amore con te. perché quello che provo per te è incredibile non si può ne anche spiegare>>

<<ti amo Ciro>>

<<ti amo nenné, ma non piangere, baciami>>

ci baciamo con sempre più passione, e poi si, proviamo anche i letti che avevo tanto desiderato.

CIRO

Sara va via senza pensare a quello he ho in mente di fare, ed è meglio così, non deve sapere niente è per il suo bene.

Carmine e Filippo sono in isolamento o meglio entrambi non sono in cella quindi dovrebbero essere lì entrambi così ne faccio fuori due al posto di uno solo.

Nonostante io creda molto nel mio piano mi sono fatto dare una serie di baci, di promesse, rassicurazioni che solo da Sara volevo sentire.

<<che tutto abbia inizio>> è proprio in mensa che faremo scoppiare la rivolta e sono pronto

SARA

<<c'è qualcosa che non mi quadra capite? Ciro non è così, non hai mai avuto bisogno di rassicurazioni, sono sempre stata io quella ad averne bisogno... non mi torna qualcosa>>

<<Sara stai tranquilla, magari è tutto dettato dal fatto che vi state per sposare>>

<<no Silvia, lo conosco, c'è qualcosa che non riesco a capire>>

<<non credo che si sia già stancato di te? potrebbe voler andare da qualcun'altra e gli servono i tuoi soldi>>

<<Viola cuciti la bocca, tu non sai niente di Ciro, non lo hai mai conosciuto davvero>>

<<però in tanto mi ha scopata senza problemi>>

<<non vedo un anello al tuo dito, invece al mio c'è e me lo ha regalato lui, vattene viola che non ho voglia di averti tra le palle>>

<<Sara tranquilla, non ti arrabbiare con lei, è solo una perdita di tempo>> lo so che è così, Nad ha ragione ma risponderle e trattarla di merda mi viene talmente facile che mi diverte anche.

mi sciacquo un attimo la faccia, collo, polsi, fronte per rinfrescarmi da questa ansia che mi sale ogni secondo pensando agli atteggiamenti del mio ragazzo.

Il suono di una sirena mi esplode nell'orecchio, che diamine sta succedendo? sono in bagno da sola, devo andare a controllare, ma devo capire che sta succedendo

<<rivolta nel reparto maschile, tenete calme le ragazze>> sento dal walkie-talkie di liz e prima che abbia il tempo per accorgersi che sono in bagno corro giù

tutte le mie paure e le mie ansie avevano modo di essere vere, non era solo una mia fantasia

mentre sto scendendo cauta le scale per non farmi sentire, ma mi sento affermare il braccio da dietro. Merda, Liz mi ha sgamata, mi divincolo in tutti i modi, papà mi ha insegnato a difendermi e non ho paura di mettermi contro una guardia. le tiro un pugno e una testata che la stordiscono facendo allentare la presa così che io possa sgattaiolare via

sento le urla di tutti i ragazzi, arrivano dalla mensa, Ciro è il capo, non ho il minimo dubbio è scoppiato tutto da lui.

non mi faccio problemi avvicino alla sicurezza, spingendo chiunque mi si mettesse contro aggrappandomi con forza alle sbarre.

non ho bisogno di chiamarlo, i suoi occhi subito incontrano i miei e come i suoi anche quelli di Totò ed Edoardo estremamente preoccupati.

NENNÈ | Ciro RicciWhere stories live. Discover now