SEDICI

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<<Sara vai via da qua, protesti farti male e non voglio che ti succeda niente>>

<<anche te Ciro potresti farti male, chiudila qua, vai qualche giorno in isolamento e torni>>

<<no Nenné, qua qualcuno deve pagare le conseguenze delle sue azioni>> inizio a piangere, mentre continuano a trascinarmi la non lascio la presa dalle sbarre.

Ciro si avvicina mi bacia sulle labbra e mi sussurra un live e doloroso <<ti amo>> ritornando poi sul suo obbiettivo

<<state attenti>> urlo fissando gli occhi dei suoi più cari amici, facendo in modo che quella fosse la richiesta fosse diretta solo al controllo del mio ragazzo.

mi lascio andare controvoglia in modo che mi portino via da quella sofferenza tanta che mi sta uccidendo. Sotto ordine del comandante devo stare fuori a respirare perché in questa situazione potrebbe venirmi un attacco di panico da un secondo all'altro.

Il tempo passa e i rinforzi non arrivano, vedo Carmine e Filippo correre fuori, escono proprio a due centimetri da me

<<Carmine>> mi faccio sentire dal ragazzo e pretendo che Liz mi lasci andare. Lui si ferma nonostante Filippo lo inciti ad andare.

<<ti voglio bene Sara non dimenticarlo>> annuisco abbracciandolo e continuando a piangere

<<state attenti mi raccomando>> annuiscono entrambi mentre riprendono a correre più veloci di prima.

<<Liz io ho paura>> so che non sono mai andata d'accordo con lei, l'ho sempre trattata male perché si metteva in mezzo alle mie cose, ma ora sono troppo vulnerabile per proccuparmene.

<<stai tranquilla Sara>> mi abbraccia facendo poggiare la mia testa sulla sua spalla

quando il comandante esce preoccupato, correndo nella stessa direzione dei due ragazzi di prima non ci vedo più

<<io, io devo andare... Liz devi lasciarmi andare da loro. so che non puoi ma fallo per me, diremo che sono scappata e passerò io i guai non tu>>

<<non ho paura di quello che mi può succedere, vai, corri e non farti male, giurami che non ti farai del male>

<<te lo prometto Liz>>

corro dietro il comandante a momenti riesco anche a superarlo, ma lo lascio andare davanti a me.

quello che si cela quando apre la porta del ripostiglio mi fa venire i brividi. Carmine sta urlando a Filippo che è stato lui a colpire Ciro e non lui, quindi è stato Filippo. Aspetta colpire Ciro, guardo verso il basso e il mio ragazzo è disteso in una vasca di sangue, il comandante sopra di lui a proteggerlo.

<<Ciro, amore mio no, devi vivere, ci dobbiamo sposare>>

<<ti amerò sempre nenné>>

<<non mi lasciare Ciro>> si spinge a baciarmi e poi sussurra ancora un <<ti amo>>

<<dica a mio padre che non ho avuto paura>>

il mondo mi crolla addosso, spero che non sia morto, ma solo svenuto per il sangue che sta perdendo. Filippo ha ucciso l'unica persona che mi faceva stare bene al di fuori della mia famiglia. se non fosse il fidanzato di una delle mie migliori amiche sta notte sarebbe morto anche lui, ma non posso farlo, non posso farlo per Nad, è solo quello che mi trattiene.

Il comandante richiama tutte le ragazze e i ragazzi per fargli nota di quello che è successo. prima da scendere me e poi gli altri due, che non ho degnato ne anche di uno sguardo. Vedo tutti gli occhi di ragazzi e ragazze fisse su di me e dietro di me l'arrivo della barella dell'ambulanza, con il corpo del mio ragazzo coperto da un telo bianco. Non riesco a capacitarmi di quello che è successo, non riesco a stare sola, ho bisogno di un abbraccio.

<<Edo!!>> urlo con la voce incrinata, correndo nella sua direzione più veloce della luce, lui corre verso di me e poi mi cinge a sé e mi riporta al suo posto dietro quella maledetta rete. non riesco a smettere di piangere e non riesco a parlare. non riesco a fare nient'altro se non essere sempre un po' di più distrutta.

Le figure di Carmine e Filippo si palesano poco dopo, Nad è felice di vederlo ma io vedo solo rabbia per i due diretti interessati. Il comandante fa vedere il corpo di Ciro e tutto l'IPM crolla in un agoniato silenzio.

io e Edoardo restiamo dentro il campo abbracciati per tantissimo tempo, credo di essere stata abbracciata tutta la notte a lui, piangendo e giuro che per alcuni istanti ho sentito anche il suo cuore cedere e il suo respiro riempirsi di lacrime.

L'alba è da poco spuntata e tutto l'IPM ancora tace, è tutto muto, un silenzio mai sentito prima qua dentro. È strano che nessuno ci abbia portato via da qua o che ci abbiano cazziato per essere insieme.

Inizio a non farcela più, gioco con l'anello di fidanzamento, non lo voglio togliere, nessuno me lo leverà mai e non vorrò mai più un ragazzo non voglio nessun altro nella mia vita se non lui.

<<ehi piccina, non aver paura, ci sono io con te, sempre, non ti lascerò mai>> annuisco alla parole di Edo, so che è come un fratello, lo è stato dal primo giorno qua dentro ma il dolore che mi ha dato la sparizione di Ciro nessuno è in grado di colmarla.

Carmine, Filippo e il comandante escono, i due vanno al processo e il comandante va a parlare con mio padre... avevamo fissato questo appuntamento da tantissimo tempo.

<<Edo....>> siamo sdraiati a guardare il sole ancora stretti l'un l'altro. lui ha perso il suo migliore amico io l'unico mio amore

<<dimmi Sari>>

<<io sola non ci so stare>> le lacrime minacciano ancora di scendere, ma il ragazzo è più veloce di me a fermarle

<<non sei sola, io ci sono, c'è la tua famiglia, la sua famiglia, tra un po' ci faranno uscire e ti farò conoscere Rosa, stesso sangue di Ciro ma dura come te. non ti devi preoccupare non sei mai sola, sei mia sorella>>

butto la faccia ancora nel suo petto e piango ancora, fino a quando il sole non scotta troppo.

<<dai piano piano passerà>>

<<devono spostarmi di cella io non voglio più stare con Nad, non lo posso fare per lei>> dico alla direttrice

<<ci sono problemi più gravi adesso della tua cella Sara, per qualche notte starai li poi valuteremo>> non può farmi questo.

nel medesimo istante le squilla il telefono e leggo il numero del comandante

<<cosa vuol dire che hanno sparato a Carmine, arrivo subito>>

guardo Edoardo alla mia destra e on riesco più a capire niente, che sta succedendo è un enorme casino. La mia testa è piena di informazioni che non riesco a cpatare niente, però piano piano ricollego tutti i punti, con l'aiuto di Edoardo, riusciamo a ricostruire il gioco, sperando che sia tutto un gioco. Una cosa è sicuramente corretta, la tigre e la pantera nera non muoiono mai, mai.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora