DICIASSETTE

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Sono passati due mesi e non riesco ancora a realizzare quello che è successo. Qua dentro è cambiato tutto e niente, siamo in una sorta di isolamento, non possiamo uscire finché le cose non si saranno sistemate ai piani alti. Carmine non si è ancora svegliato, è lì che vacilla in continuazione tra la vita e la morte e io non so in quale delle due sperare.

Per Ciro abbiamo fatto una mini commemorazione, sono venuti i suoi fratelli e genitori e c'erano anche i miei. No papà no, è dentro il carcere e non so ne anche quando potrò vederlo, è stato lui a voler ucciderebbero Carmine per vendicare Nazario anche se non c'è ne era bisogno, ma un figlio è un figlio e in una guerra tra famiglie non si possono fare sconti a nessuno. Hanno anche fatto una scritta con il nome del mio ragazzo sul murales fatto con Teresa

Ho ancora l'anello al dito, non l'ho mai tolto, piango tutte le sere quando vado a letto e Silvia tutte le volte si sdraia al mio fianco e dormiamo insieme. Vorrei darle un po' di pace, ma è impossibile, non riesco a stare da sola. Ho dovuto allontanare per forza di cose Nadtiza, io so come sono andate le cose davvero, solo io e loro, mi hanno chiesto di non dire niente e già le sto facendo un gran favore, perché se no il suo ragazzo sarebbe già bello che morto.

Negli ultimi mesi non siamo usciti e nessuno è entrato se non le guardie al cambio turno. L'unica cosa che ha continuato ad arrivare è la posta, continue lettere firmate da questa M che ormai è diventata più incisa rispetto alla prima volta. Vediamo i ragazzi un po' più spesso, io specialmente ho ottenuto un permesso speciale dalla direttrice che mi consente di stare con Edoardo e Totò senza che nessuno mi rompa. Non stiamo ne anche più facendo attività di gruppo, è come se tutto fosse morto. Senza Ciro qua dentro non c'è più vita.

Dopo due mesi sono riuscita a sedermi al pianoforte, non suonavo da quando Ciro ci ha lasciati, non avevo più avuto il coraggio, ma sento di dovermi sfogare, non posso fare carico solo sui miei amici. Ho indosso la felpa di Ciro, molte sue cose sono state portate a casa, altre sono rimaste a me, almeno sento il suo profumo.

<<Edo lo so che non è bello, non è facile né anche per me... stare qua a guardare u chiattil che torna senza vergogna, senza chiedere scusa. si sistema il ciuffo e fa il figo come se nulla fosse successo>> solita panchina, solito posto, vista mare, solite persone fidate.

<<sorelli, mo so io qua che comando, e farò di tutto per farti felice e farti stare tranquilla>>

<<si Sara dobbiamo fidarci di Eduà>>

<<mi fido, mi fido di entrambi. lo ammetto non è facile e dovete tenere gli occhi spalancati su pirucchio è lui che mi spaventa. qua dentro non si deve fare niente, se volete uccidere u chiattil fuori da qua>>

<<tranquilla Sara, u pirucchio non farà problemi, ci pensiamo noi no Eduà?>>

<<eccerto Sa, non devi avere paura, mo devo parlarti da solo, Toto ci vediamo dopo>>

abbraccio il rosso di capelli e trattengo le lacrime, non voglio più piangere, da oggi deve iniziare la risalita, lo devo fare per lui, so che da lassù lo vorrebbe.

<<che c'è Edo, che tieni?>>

<<c'è qualcosa che non mi quadra Sara, hai qualcosa... hai pianto ancora?>> gli occhi mi si riempiono di lacrime, annuisco... in questi mesi è l'unica vera persona al mio fianco, senza lasciarmi un secondo sola.

<<hai mangiato?>>

<<no Edo, non riesco a mangiare niente e se mangio vomito come sempre>>

<<lo sapevo, ecco perché hai quella faccia>>

<<c'è altro, altro che per due mesi non ti ho detto>> non è arrabbiato, vuole solo sapere, si avvicina a me ancora di più, perché ha capito che tra poco crollerò.

<<mi hai fatto una promessa Edo, non devi fare niente qua dentro, me lo hai giurato>>

<<mi sto preoccupando, però te giuro che ca dentro non se fa niente>>

<<non è stato Carmine a uccidere Ciro, ma u chiattil. Carmine lo ha protetto perché sapeva che fuori da qua la mia famiglia lo avrebbe ammazzato per Nazario. per Filippo è stata autodifesa, Ciro puntava un coltello in faccia a Carmine e quindi non aumenta la sua pena... lo faranno trasferire prima che si sappia di ciò>>

<<quel chiattillo de merda, ce li ha i coglioni quando vuole, deve morire, ma non ca dentro, te lo prometto>>

<<Edo non lo deve sapere nessuno, fallo per me.... io adesso non so davvero come comportarmi, non so se essere felice o triste per Carmine, non so davvero come devo stare>>

<<Sorelli, io te lo prometto dalla mia bocca non uscirà niente, è un segreto che teniamo io e te. tu non farti problemi a voler bene a Carmine non ti è mai fregato di quello che ha fatto e non te ne deve importà ne anche ora>> lo abbraccio stringendolo il più possibile a me

<<sarai pure stanco di avere tutte le magliette bagnate dai miei pianti>>

<<non sono mai stanco di starti vicino, non è un pensiero che ti deve passare per la testa, stai tranquilla... vorrei che tu mangiassi qualcosa però>>

<<non ho fame Edo>>

<<t'aiuto io, non ti preoccupare>> due stupidate riesce a farmele cacciare giù e direi che lo ringrazio, lo vedo più sereno.

Alla fine Edo è riuscito a convincere gli altri a cancellare la scritta dall'opera fatta con Teresa. In parte ne sono anche contenta perché quella scritta mi ricordava solo il modo in cui chiatti me lo ha portato via.
Mente guardo i ragazzi pulire la scritta una macchina entra nell'ipm e scende la bellissima Nina con Futura. come ho sempre detto e sempre pensato Nina e Futura non c'entrano niente nella lotta tra famiglie o vendetta per Ciro, così corro da lei opponendo gli sguardi cattivi dei ragazzi, puntati su di lei e soprattutto sulla bambina.

<<nina>> lo saluta anche chiattil, ma mi avvicino di più con il permesso di Liz.

Solo quando saliamo dalla direttrice mi permetto di prendere in braccio Futura, mentre parlano del matrimonio. Carmine non si è ancora svegliato, ma lei ci crede tanto in questo progetto quindi non voglio dirle che probabilmente non mi presenterò, nel caso si facesse. Tenere in mano questa piccirè mi fa tornare al tempo in cui prendevo il mio fratellino così, non vedo l'ora di poter riabbracciare il mio Matteo, la mia vita.

NENNÈ | Ciro RicciWhere stories live. Discover now