❷❷. Per un piatto di troppo

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Dopo aver girato per una strada sterrata, le ruote della Grand Coupè borbottarono quando vennero a contatto con la ghiaia. Pochi metri più avanti un cancello argenteo, mezzo spalancato, esibiva un cartello con una scritta in francese "Ristorante La Douce Rivière". Anastasia, nonostante trovava buffo il fatto di propinare un nome francese a un ristornate collocato in un podere italiano, rimase di stucco ad ammirare l'edificio circondato dalle campagne. Emergeva nel cuore della sera illuminato da delle file di lumini che partivano dal tetto della casa per legarsi sulle cime di quattro alberi, situati agli angoli della proprietà.

Zotti parcheggiò l'auto nel posteggio per gli ospiti. Anastasia non aspettò che venisse ad aprirle la portiera ed uscì da sé dalla vettura. Rabbrividì all'istante, colpita dalla brezza notturna: in campagna faceva ancora più freddo rispetto la città. Si infagottò all'interno del giubbotto e procedette rapidamente verso la scalinata del ristorante, affiancata da Zotti che pareva non essersi accorto dello sbalzo di temperatura. I tacchi combatterono strenuamente con dei ciottoli del terreno, ma riuscirono a portarla sana e salva alla meta.

Fuori dal locale alcune persone dall'aspetto illustre stavano fumando e discorrendo pacificamente. Anastasia si sentì osservata e cercò di ignorare la sensazione di disagio che le stava crescendo in petto.

Zotti spalancò l'entrata, esibendole il resto della fastosità del locale.

Un'ampia sala accoglieva i clienti su dei tavolini di vetro lustrati con un delicata vernice color pece, attorniati da delle sedie con dei braccioli con delle fantasie floreali in rilievo. Il pavimento luccicante, illuminato da sontuosi lampadari appesi al soffitto, veniva interrotto al centro del salone da una lastra cristallina. Quando vi giunsero sopra, Anastasia si accorse che al di sotto vi scorreva un piccolo fiumiciattolo in cui vi nuotavano parecchie specie di pesci dalle squame variopinte. Sorpresa dal fatto, la ragazza lanciò un piccolo urletto che Zotti udì, portandolo a sorridere di fierezza.

"Non ti avrei di certo delusa! Non ti avevo detto dove saremmo andati, perché volevo vedere la tua reazione" disse orgoglioso. "Vado a chiedere in che tavolo ci hanno messi, spero sia uno di quelli sopra la vetrata."

Le sue speranze non furono vane e i due ragazzi si ritrovarono seduti con i piedi sospesi sopra il ruscello. Non si poteva udire lo scorrere dell'acqua in quanto il torrente si trovava ben più sotto della struttura sopra elevata del locale.

Vennero immediatamente serviti da un cameriere con dello Champagne di benvenuto. Zotti sollevò il calice e con un cenno del capo invitò anche Anastasia a farlo. Lei fece tintinnare i due bicchieri di cristallo e bevve il contenuto tutto d'un fiato. Zotti girò la testa da un'altra parte per non farsi scoprire a ridere. Anastasia lo guardò con gli occhi spalancati, convinta di aver sbagliato qualcosa.

D'altronde non era per nulla abituata a quegli ambienti. Non aveva mai sperimentato nulla di così lussuoso e non sapeva come comportarsi. Avrebbe preferito forse qualcosa di più informale e si diede della stupida per non essersi vestita in modo più consono alla situazione. Tutta imbarazzata si ricordò di avere ancora il giubbotto addosso e lo levò istantaneamente, appoggiandolo sullo schienale. Si vergognò un po' quando, girandosi, si trovò di fronte Zotti, seduto composto, con le mani avvolte l'una nell'altra, che la scrutava, divertito. Pensò che non poteva prendersela con lui per la scelta del ristorante. Sicuramente ci aveva impiegato non poco tempo a selezionare il migliore per fare bella figura e Anastasia dovette dargliene atto: era stato impeccabile.

Dall'altro lato del tavolo Zotti stava osservando ogni mossa di Anastasia, senza levarle gli occhi di dosso. Non appena lei si fu tolta la giacca, il ragazzo fu percorso da una scossa lungo la spina dorsale. Aveva provato ad immaginare cosa avrebbe trovato sotto le vesti, ma non era stato capace di prevedere che avrebbe scaldato i suoi occhi così tanto.

𝕀𝕃 ℝ𝔼ℙ𝔸ℝ𝕋𝕆Where stories live. Discover now