Capitolo 24

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È una settimana che sono al sicuro. La notte che sono arrivata in questo palazzo, Samantha mi ha dato una camera, dei vestiti puliti e hanno lasciato che riposassi per tutto il tempo necessario. Io non mi ero opposta, anzi, avevo passato gran parte del tempo sotto la doccia per poi crollare per diverse ore nel letto. Il giorno seguente mi ero svegliata riposata e avevo deciso di affrontare la fatidica conversazione con i miei amici. Mi avevano raccontato tutto quello che sapevano, non molto diverso da ciò che sapevo già. In pratica tutti i genitori dei miei amici, erano coinvolti con il governo, tutti sapevano dell'esistenza dei ribelli e stavano cercando di porvi fine. Da quello che sapevano, anche i miei genitori erano coinvolti, ma nessuno seppe dirmi in quale misura. Ciò nonostante dopo la mia fuga da scuola mi hanno cercato intensamente ma non mi hanno mai trovata. Dopo il rapimento di Sam e Hector hanno iniziato a spaventarsi cosi hanno lasciato le loro case per nascondersi in un posto sicuro e sconosciuto, dove nessuno li avrebbe cercati. L'attico apparteneva ai genitori di Logan, e diventò il nascondiglio dei miei amici. Si trasferirono tutti qui, ovviamente i genitori ne erano al corrente ma nessuno sapeva che avevano attuato un piano per liberarmi dai ribelli. I miei amici sostenevano che entrambe le fazioni mi volessero dalla loro parte, in parte per il mio potere, in parte per la mia discendeza genetica, ma per quanto si sarebbero sforzati, nessuno avrebbe mai rivelato la mia attuale posizione. Erano stati i loro genitori a insistere perché si nascondessero, cosi non sarebbero stati più in pericolo. Nessuno avrebbe mai immaginato quanto fossero stati coraggiosi a venirmi a salvare. Del resto nessuno sapeva di più. Erano al corrente del mio potere perché glielo aveva detto Sam cosi come del fatto che fossi stata adottata. Sapevano chi era la mia vera madre e mi mostrarono tutti compassione quando gli raccontai con quale freddezza mi aveva sbattuto in cella. Sapevano anche della sparizione dei miei genitori, ma per tutto quel tempo nessuno riuscì a scoprire dove potessero essere finiti. La situazione era tesa, questa guerra durava da anni e mai come ora la tensione era salita alle stelle. Tutti noi ci eravamo ritrovati coinvolti in una situazione molto più grande, la speranza di uscirne indenni non era cosi scontata. La nostra conversazione venne interrotta dall'arrivo di una nuova visione. Sempre lo stesso corridoio con lo stesso numero inciso sopra, ma ancora una volta non ero riuscita ad attraversare la porta. Sam si offrì di aiutarmi con le mie visioni e di insegnarmi tutto quello che aveva appreso nel corso degli anni. Cosi le mie giornate iniziarono a svolgersi diversamente. Tutti i giorni mi alzavo e mi allenavo mattina e pomeriggio con Sam, trangugiai quintali di medicine contro il mal di testa, ma l'allenamento cominciò a portare i suoi frutti. Samantha e Logan si comportavano come un allegra coppietta, preparavano da mangiare e ci accudivano come dei figli. Sammy mi aveva regalato un'intera valigia di vestiti che non metteva più in modo da potermi cambiare spesso. Per un attimo mi sembrò di tornare alla mia vita precedente, i vestiti, il trucco, i miei amici, avevo persino ricominciato a mangiare e il mio viso aveva ripreso colore, passando dal cadaverico al "ancora viva". Durante il mio soggiorno con loro, qualche genitore li venne a trovare per assicurarsi che stessero bene ed io opportunamento mi rinchiudevo dentro ad un armadio. Nessuno sapeva che fossi li e la cosa doveva restare tale. Se il governo mi avesse trovata avrebbe preteso che spifferassi tutto quello che sapevo sui ribelli e se i ribelli mi avessero trovata, beh forse il mio destino sarebbe stato anche peggiore. Meglio evitare entrambi, soprattutto finché non capivo di chi potevo realmente fidarmi.

Dopo diversi giorni di allenamento le mie visioni non erano migliorate granchè ma almeno non facevano più cosi male, anche quando mi capitò di rivedere la stanza dei miei genitori, il dolore sembrò quasi sopportabile. Sam decise di fare una pausa e di portarmi a fare una passaggiata fuori. Samantha non era per niente d'accordo ma accettò lo stesso e si offrì di truccarmi e mascherarmi per l'occasione. Mentre lei mi preparava, non riuscìì a fare a meno di pensare a quanto mi fossero mancati i miei amici, certo non ero sola, avevo conosciuto altre persone: c'era Isabel, Edward, Jason e......Todd. Lui mi faceva sentire davvero speciale, a volte, altre volte mi aveva distrutto il cuore in mille briciole per poi aspirarle con il folletto. Ripensai spesso a lui, alle notti passate insieme, ai nostri baci, ma poi cercai di eliminarlo dalla mia mente. Non si meritava di stare li!

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