2. La torre d'avorio

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Nepto
La noia mi sta lentamente logorando.
Lentamente, con calma, inesorabilmente consumando.
Il volume che ho appena finito ciondola senza peso dalla mia mano. Un altro capitolo finito. Un'altra storia conclusa. Un’altra apocalisse di un mondo mai esistito.

<Guardami negli occhi e vedrai i miei desideri, guardami negli occhi e vedrai i miei peccati, guardami negli occhi e vedrai l’abisso> canticchia una voce dentro la mia testa
<Una volta ancora, ancora per una volta, guardami negli occhi un ultima volta, così disse, sì, disse così, mentre veniva tradito dalla realtà> continuo io ad alta voce.
Ormai ho questa canzone fissa in testa da giorni, devo trovare un modo per liberarmene. Con un sospiro mi alzo dal divano per rimettere a posto il libro che ho appena concluso.
<A me non dispiace, è tanto fatalista quanto bella, personalmente potrei andare avanti per giorni a canticchiarla> Non posso negare che l’apprezzi molto ma ogni tanto vorrei cambiare.
La Luna che rotola” torna di nuovo al suo posto sullo scaffale dopo i pochi giorni necessari per leggerlo. Davvero un bel libro.
<Qualche idea su come sostituirla? Potresti provare con un altra canzone >
Bella proposta… potrei provare con: prima videro il fumo, poi le fiamme, e poi… <tutti lo fissarono negli occhi e ne videro l’abisso?> Mi interrompe la voce nella mia testa.
Passa qualche secondo durante il quale le trasmetto tutto il mio muto fastidio .
Sai che non essere d’aiuto, vero?
<Eh eh, faccio quello che posso> ribatte scherzosamente la voce.
Con un sospiro torno a sdraiarmi sul divano <...veniva tradito dalla realtà. Venne tradito dalla realtà? Sì, perché la realtà non era abbastanza per riempire quegli suoi grandi occhi> canticchio tra me e me.
La mia Teoria è ad un punto fermo da troppo tempo ormai. Nemmeno impazzendo posso superare il mio limite. Nemmeno leggendo tutti i racconti di questa torre riesco a comprendere la vera natura di ciò che sto cercando. Ogni volta che sento di essermi avvicinato alla verità essa scivola via dalle mie mani come acqua di mare.
<O forse i suoi occhi non erano abbastanza grandi per accettare la realtà>
Oppure la risposta che cerco non si trova in questa torre. Forse riuscirei a trovarla se me ne andassi da qui. Se un daltonico potesse vedere i colori riuscirebbe a capire cosa sono? Oppure crederebbe di essere impazzito?
<Am I really so unimportant for you, my dear? Non sono davvero abbastanza per riempire quei tuoi grandi occhi con la mia realtà? >
La tana del Bianconiglio è sempre allentante, nevvero? Comunque non abbiamo alternative, dobbiamo abbandonare questa mia Torre d’avorio. È l’unico modo per capire se è la mia maledizione a continuare a bloccarmi.
<Io fermerò il tuo cuore, e il tuo respiro, perché non ti posso accettare, non posso accettare che quei tuoi grandi occhi colmi di follia non siano in grado di vedermi>
Adesso basta cantare, Des, dobbiamo iniziare i preparativi per il viaggio. Raccogliere provviste, stabilire la strada, affilare le armi e soprattutto prendere i libri.
<Non chiamarmi Des, per favore, lo sai che lo detesto come soprannome>
I libri sono la cosa più importante, dobbiamo decidere in fretta e con attenzione quali prendere.
<Ed ecco che è partito di nuovo per la tangente. Wake up! Silly boy.>
All’improvviso qualcuno bussa alla porta.

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