17. Graffi e urla

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Nepto
Il mattino dopo la sparizione della sentinella, appena dopo il sorgere del sole, io e Dart  andiamo a controllare la torre alla ricerca di indizi ma quando arriviamo la situazione diventa immediatamente chiara: una grossa macchia di sangue sporca la neve a pochi metri dalla base della torre, ovviamente con vicini dei segni di trascinamento che vanno verso il bosco.
<Santo Mago Originale> impreca Dart.
Io mi avvicino alla macchia. È troppo piccola per far pensare che il corpo sia rimasto lì a lungo. Probabilmente la creatura l'ha trascinato nel bosco subito dopo averlo ucciso.
Ma la domanda è: come ci è arrivata la sentinella alla base della torre.
Risposta: gravità.
Il Padfoot deve aver attaccato la sentinella e l'ha fatta cadere dalla torre.
<Nepto, vieni a vedere> mi chiama Dart, che nel frattempo era rimasto accanto alla base della struttura.
Sulli tronchi che formano la torre si possono vedere dei profondi graffi.
<Ieri sera non c'erano impronte animali all'entrata della torre> aggiunge
<Ha scalato la torre dall'esterno> concludo io, sorpreso. L'entrata ha una serratura fatta per non essere aperta da animali ma non era così fortificata da rendere necessaria la scalata. Anzi era molto più semplice infilarsi tra le travi per raggiungere la scala che non scalare l'intera torre.
L'unica ragione plausibile è che l'istinto del Padfoot abbia preso il sopravvento e quindi lui abbia scelto la strada più veloce per raggiungere la preda.
<E dopo aver fatto cadere la sentinella è tornato giù e ha trascinato la sentinella nel bosco, addirittura cancellando le sue orme col cadavere> continuo
< Pensi che sia stato intenzionale?> Mi chiede Dart
<Che io sappia i Padfeet non sono così intelligenti, ma se è una creatura risalente ai tempi delle guerre potrebbe essere diversa dai suoi simili>
< Ed è per questo che non ha dato prima la caccia alla sentinella che stavamo proteggendo?>
< Non possiamo escluderlo>
E ancora una volta, la terza da quando siamo entrati in questa città, la nostra conversazione viene interrotta da un urlo, questa volta proveniente dal bosco
<Quell'urlo…mi è sembrato…quello della sentinella di ieri> dice Dart stupefatto

Dart
<È impossibile> ribatte Nepto <anche ammettendo che la sentinella non sia morta per caduta non può essere sopravvissuta per tutta la notte>
<Quello era il suo urlo però, dobbiamo aiutarla!> grido mentre sento già l'adrenalina entrare in circolo. Come infermiere ho già visto morire molte persone e non posso sopportare di non fare un tentativo per salvare qualcuno che urla con così tanta disperazione.
<È impossibile> ripete Nepto col volto che diventa più pallido del solito.
<E invece è successo>
<Non può essere sopravvissuto>
<Le possibilità sono minime ma non sono nulle, vero?>
<No, le possibilità sono 0. Non sono quasi zero, sono esattamente zero>
Un altro urlo risuona nel bosco.
<Ne sei sicuro?>
Nepto mi guarda con occhi improvvisamente vuoti, le labbra che si muovono senza emettere alcun suono.
Infine, dopo alcuni secondi durante i quali un altro urlo ha spezzato il silenzio, riesce a rispondermi <No>
Eh? <No?> chiedo incredulo.
<No, io sono un Figlio dell'Inchiostro. Se ci sono momenti in cui potrei sbagliare sono proprio questi>
Cosa?! Oh, non importa. Adesso devo andare a salvare quella persona.
Non importa quanto sia piccola la probabilità che sia ancora vivo. Io punterò su quella.
Ma quando mi volto vedo qualcuno uscire dal confine della città e correre verso il bosco. Il sindaco. Ero talmente impegnato a discutere con Nepto che non mi sono accorto delle persone che si sono accalcate lungo il confine per vedere cosa stava succedendo. E che queste persone hanno visto me, la persona che doveva proteggerle, esitare proprio nel momento del bisogno.
Ma questa è la prima e l'ultima volta che questo succederà.

Nepto
Subito dopo che Dart inizia a correre verso il sindaco e il bosco il mondo sembra rallentare. O sarebbe meglio dire che i miei pensieri improvvisamente accelerano.
Cosa ho sbagliato questa volta?
La caduta dalla torre era abbastanza per uccidere la sentinella? No, ma abbastanza per ferirla gravemente. Lo strato di neve non è abbastanza spesso da annullare gli effetti di una tale caduta. Come minimo avrebbe dovuto avere un paio di ossa rotte.
E poi è stata trascinata nel bosco dal Padfoot. È possibile che si sia liberata? Sì, avrebbe potuto usare un sasso o un ramo per ferirlo. Sarebbe stata in grado di sopravvivere per tutta la notte? No, a meno che non avesse la magia non c'è alcun modo in cui un semplice umano possa sopravvivere durante una notte fredda, ferito e mentre viene inseguito da un Padfoot.
Eppure l'urlo di ieri notte risuona ancora una volta nell'aria.
Cosa ho sbagliato?
<Sei sicuro di aver sbagliato?>
Desiderio?
<Chi ti dice che la soluzione a cui sei arrivato è quella sbagliata?>
La realtà, ecco chi.
La risata di Desiderio risuona isterica dentro la mia testa <La realtà è frutto della propria visione del mondo, della propria follia. Tale è la realtà e tale è la follia. Dovresti saperlo bene dato che questa la nostra Teoria>
La nostra Teoria…la Teoria della follia.
<La Teoria degli esseri umani. Ma adesso pensa. La tua mente dice che la sentinella è morta ma la realtà dice che sta urlando. Se la tua mente è corretta allora questa realtà deve essere sbagliata.>
La sentinella è morta e i morti non urlano. Quindi… <Lascia che la tua follia cancelli questa realtà corrotta dalla follia>
Il modo in cui vediamo il mondo, la nostra realtà, in verità è distorta. Un cieco ti potrebbe dire che il mondo è nero. Mentre un sordo ti potrebbe dire che è silenzioso. Un fanatico religioso vedrebbe la volontà dei suoi dei in ogni oggetto mentre una persona razionale si atterrebbe a regole ottenute tramite il ragionamento.
Questa distorsione, questo modo di vedere le cose che varia da persona a persona, queste lenti tramite le quali ognuno percepisce la realtà in maniera diversa, questo è ciò che io e Desiderio chiamiamo Follia. E proprio questa Follia è la mia specialità in quanto Figlio dell'Inchiostro.
Se la mia mente e la realtà non coincidono è perché la mia follia è sbagliata e quindi la realtà che vedo con essa lo è a sua volta.
<È il momento di impazzire oppure di rinsavire?> dice Desiderio ridendo.
Una spirale di ricordi si diffonde nella mia mente mentre cerco ciò che ho visto male, ciò che la mia follia ha distorto.
Un crollo in una miniera di carbone. Un minatore viene divorato mentre il suo compagno viene risparmiato. Ma poi il sopravvissuto inizia a soffrire di disturbi psichici e scompare. Subito dopo scompaiono altre persone, una dopo l'altra.
La sentinella vede degli occhi notturni e la notte dopo una sentinella sulla sua torre viene attaccata.
E infine questo urlo incredibilmente simile quello di quella notte.
<Davvero troppo simile se mi permetti, silly boy>
Un urlo ripetuto più volte, sempre uguale.
Non è della sentinella. I morti non urlano.
E quest'urlo è ripetuto in maniera perfetta ogni volta. Non è di un essere umano.
È un imitazione!
All'improvviso il velo di Follia che aveva corrotto la mia realtà si squarcia e tutti gli eventi acquistano il loro significato.
Prima ancora che me ne renda conto sto già urlando a Dart < Ferma il sindaco, non è la sentinella ad urlare!>
Subito dopo inizio a correre, non verso il bosco ma verso la base della torre, dove io e Dart abbiamo lasciato le nostre torce.

Dart
Quando l'urlo di Nepto di raggiunge non posso credere alle mie orecchie. Non so se è perché siamo Reagenti o se è perché in questo poco tempo da quando ci siamo conosciuti si è già formato un legame ma sento che mi posso fidare di quello che dice. Devo fermare il sindaco.
Lui è più lento di me ma non sono comunque sicuro di raggiungerlo prima che lui entri nel bosco.
Sguaino la spada con un movimento secco. Se Nepto mi ha detto di fermarlo vuol dire che è in pericolo. E quindi devo essere pronto a proteggerlo. Ancora qualche metro e l'avrò raggiunto.
Proprio mentre lo sto pensando lui arriva ai confini del bosco.
Una mano bianca con lunghi artigli compare subito da dietro un albero puntando dritta alla sua gola.
Per fortuna il sindaco, vedendola, tenta istintivamente di fermarsi e scivola sulla neve evitando di pochissimo gli artigli. Ma la creatura non ha ancora finito e tenta di attaccarlo di nuovo, per poi ritrarsi quando la ferisco sul dorso della mano con la spada. Sangue rosso inizia a colare mentre il braccio si ritrae di nuovo dietro il tronco di abete.
Per poi spuntare di nuovo insieme alla testa della creatura.
Due affamati occhi gialli piantati in un volto bianco come la neve mi fissano, studiandomi.
Poi la mano della creatura si allunga di nuovo verso me e il sindaco. Improvvisamente Nepto, con un oceano di acqua e fuoco negli occhi, mi si para davanti agitando freneticamente una torcia verso la creatura.
Quella ritae subito il braccio e scompare dalla mia vista. Un attimo dopo sento dei passi leggeri scappare nel bosco a tutta velocità.
Nepto cade in ginocchio e inizia a respirare affannosamente mentre io controllo che il sindaco stia bene.
Sta tremando come una foglia, cercando di capire cosa sia appena successo <Cosa accidenti era quel mostro?> chiede agitato.
<Sindaco> lo interrompe Nepto tra un respiro e l'altro < mi dica, per caso il volto di quella creatura le era familiare?>
<Pensi che incontro dei mostri come quello ogni giorno?!> gli risponde il sindaco sbigottito.
<Risponda alla mia domanda> ordina Nepto, chiaramente infastidito.
Il sindaco distoglie per un attimo lo sguardo < Per un attimo mi ha ricordato il volto di Kerfa>
<Il minatore che è sopravvissuto e poi scomparso?>
<Tu come fai a saperlo?>
<E mi dica, dato che è il sindaco dovrebbe conoscere alla perfezione le risorse del villaggio. Se dovessimo usare tutte le risorse del villaggio, tra fiamme eterne, carbone, legname e olio combustibile, per alimentare costantemente, diciamo, 160 torce per quanto potremmo alimentarle?>
<Cosa c'entra questo adesso?>
<Mi faccia una stima>
<Credo 2 o 3 giorni ma adesso spiegatemi cosa sta succedendo>
Nepto si gira verso di me <Dart mi daresti una mano ad alzarmi e ad andare verso il villaggio? In questo momento non sono in grado di usare le gambe come vorrei e dobbiamo creare subito una barriera con le torce attorno al villaggio>
Il sindaco afferra Nepto per il colletto della giacca, costringendolo a sollevarsi sulle ginocchia<Adesso mi spieghi cosa sta succedendo oppure ti lascio qui nel bosco>
Nepto lascia andare un lungo sospiro, mentre le fiamme nei suoi occhi si estinguono< Sarò breve, la creatura a cui stiamo dando la caccia non è un Padfoot. È un Wendigo>

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