15. Discordia

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Dart

<Se lei sta bene, noi adesso andiamo> dico alla sentinella, invece al sindaco dico <Se riesce, per favore mandi a casa quest’uomo, ha bisogno di un po’ di riposo per riprendersi. Se serve posso prendere il suo posto per stanotte>

Il sindaco scuote la testa <Posso sostituirlo, voi cacciatori concentratevi su quella creatura, prima che uccida qualcun’altro>

Sentendo questa frecciatina lancio un’occhiata a Nepto, che però ha già iniziato a scendere le scale della torre, nessuna traccia della crudeltà di poco fa in faccia.

Ci dirigiamo senza dire una parola verso la locanda e iniziamo a parlare solo una volta entrati in camera <Per favore, non dire mai più che appenderai qualcuno per usarlo come esca> gli dico ringhiando al solo pensiero.

<Non abbiamo tempo per discutere di questo> risponde, indifferente.

<Se non abbiamo il tempo lo troveremo, te sarai anche un genio, un Figlio dell’Inchiostro, un collaboratore dell’Occhio e tutto quello che vuoi ma sono io quello che ha studiato per anni per poter salvare le persone. Per salvarle non per trattarle come dei pezzi di carne>

Nepto si limita a socchiudere gli occhi prima di dire <Non sapevo che conoscessi la mia natura>

<Sì, so cosa sei, ma a quanto pare non so chi sei. Anzi, comincio persino a pensare che tu non sia il mio Reagente, perché io non potrei mai essere in squadra con una persona così crudele, sadica e senza cuore!>

Una scintilla si accende nei suoi occhi acquosi <Tu vuoi davvero salvarli tutti, nevvero?>

<Certo che li voglio salvare. Ho studiato per tutta la mia vita per farlo>

La scintilla si allarga, divorando senza difficoltà l’acqua calma del suo sguardo, mentre Nepto si avvicina a grandi passi a me <No, intendo, tu vuoi davvero salvarli, anche a costo di soffrire o di morire tu non esiteresti, nevvero?>

<Ovviamente> rispondo, senza indietreggiare mentre il suo volto si avvicina al punto che non riesco a vedere altro che i suoi occhi brillanti

<Avevo proprio ragione> dice, mentre un lungo sorriso si allarga sul suo volto <Quale splendida follia> poi si allontana di scatto da me e un attimo dopo ha una penna in mano e sta scrivendo, rapidissimo, su un foglio <Avevi ragione, ho esagerato un po troppo con il sindaco. Ma penseremo dopo a chiedergli scusa. Adesso concentriamoci su come catturare quel lurido Padfoot >

Aspe… cosa? Ha già cambiato idea? E mi ha dato ragione? 

<Aspetta, sei serio? Vuoi davvero chiedere scusa al sindaco?>

Lui si gira verso di me con un’espressione stupita <Certo, ho completamente sbagliato approccio, quando si fa un errore bisogna riconoscerlo.>

<Sei davvero Nepto? Perché mi hanno anche detto che sei talmente testardo che anche da decapitato riusciresti a parlare>

Lui distoglie lo sguardo e, mentre i suoi occhi tornano acquosi dice <Per ora rimandiamo i pettegolezzi di Raffaele e il mio carattere ad un secondo momento. Dobbiamo decidere cosa fare per catturare o eliminare questo Padfoot , dovremo poi aggiungere anche gli ultimi sviluppi e i nostri piani alla lettera per il gruppo dei veterani>

<Sei sicuro che sia un Padfoot quindi?>

<Occhi affamati e la percezione di qualunque sguardo gli venga rivolto. Sapeva esattamente da dove la sentinella lo stava guardando e, a meno che tra gli abitanti scomparsi non ci sia un mostro con gli occhi gialli che il sindaco si è dimenticato di menzionare, è un Padfoot >.

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