11. Analisi

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Nepto

Quando usciamo dal municipio piccoli fiocchi di neve hanno iniziato a cadere.
<Cosa facciamo adesso?> chiede Dart
<Cosa si dovrebbe fare in questi casi? Sei tu l’esperto a cacciare queste creature>
<Creare un campo base, interrogare i testimoni e cercare indizi nelle zone delle sparizioni>mi risponde sicuro
<Capisco. Non ci sono testimoni ma potremmo parlare con i medici e gli infermieri dell’ospedale. Il minatore sopravvissuto al primo attacco potrebbe aver dato qualche dettaglio in più>
<Sì è un’ottima idea, potremmo anche parlare con le famiglie delle vittime>
Non c’è alcuna utilità nel parlare con i parenti delle vittime se non erano presenti al momento delle aggressioni, ma alla fine sto parlando con una persona che punta a guarire le persone. Sia fisicamente che mentalmente. Non accetterebbe il mio punto di vista.
<Oppure potrebbe tentare di “guarire” anche la tua follia>
Non è il momento di lanciare frecciatine, Desiderio.
<Per quello abbiamo tempo dopo, adesso andiamo a cercare l’ospedale> rispondo infine
<A dir la verità> dice Dart <adesso direi di andare a mangiare, se per te va bene>
<Oh, certo, nessun problema. Prima mi sembra di aver visto una taverna all’angolo della strada>
<Andiamo allora>.

Io e Dart pranziamo con calma nella piccola locanda che avevo visto. Nonostante a quest’ora ci siano pochi avventori tutti si fermano a guardarci per alcuni secondi prima di andare dal proprietario e iniziare a confabulare a voce troppo bassa perché riesca a sentirli.
<È come essere un animale in gabbia> borbotta Desiderio. Una gabbia senza sbarre, ma pur sempre una gabbia. Un po’ come il nostro modo di pensare.
<Almeno il gulasch è delizioso>
Dopo pranzo ci dirigiamo all’ospedale, un edificio di modeste dimensioni al confine della città. Lì siamo subito accolti da un infermiere <Avevamo sentito che eravate arrivati, vi stavamo aspettando da un po> dice.
<Grazie, vorremmo parlare con chi ha aiutato con le cure del minatore ferito nel crollo della galleria> spiega immediatamente Dart.
<Ce lo avete davanti. Seguitemi nell’ufficio, non ho intenzione di dire a quattro venti lo stato dei miei pazienti, anche se ormai sono morti> risponde l’infermiere facendoci cenno di seguirlo.
I corridoi dell’ospedale erano pieni di infermieri e infermiere indaffarati nel loro lavoro. Nell’aria aleggiavano una lunga serie di odori di erbe medicinali e unguenti terapeutici.
<Non vedo nessun medico> osservo rivolto all’infermiere
<Ne avevamo solo due e adesso che il Dottor Strauss è scomparso la dottoressa Ivana è sempre impegnata a trattare le ferite peggiori o a creare gli unguenti più complessi>
<Il dottor Strauss era l’unico ad occuparsi del minatore?>
<Sì, lui lo stava curando e io lo assistevo come tirocinante. C’era anche Liege, una giovane infermiera, ma si è unita alle spedizioni di ricerca nel bosco ed è sparita una settimana dopo>
<Capisco, le mie condoglianze>
<Grazie>
Finalmente arriviamo ad un ufficio e lo studente si mise a cercare in uno schedario <Ecco a voi> disse dando a Dart una cartella di documenti <Qui c’è tutta la storia medica del paziente. Adesso scusate ma c’è bisogno di me>
<Un ultima domanda> lo fermai prima che uscisse dalla stanza <per caso l’infermiera di cui ha parlato prima le ha mai raccontato di aver visto qualcosa di strano durante le ricerche o si è comportata in modo diverso dal solito?>
Il tirocinante sembrò sorpreso <No, ma in effetto in quei giorni passava molto tempo a guardare la foresta dalle finestre, ma probabilmente era solo preoccupata per la sorte del suo paziente e del suo superiore>
<Solo preoccupata? È sicuro che non fosse ansiosa? O spaventata?>
<No, non sembrava per nulla spaventata, anzi era sempre pronta ad andare a cercarli durante le spedizioni>
<Capisco, grazie mille>
Mentre il giovane medico esce dalla stanza Dart mi domanda <Pensi che l’infermiera abbia visto il Padfoot durante le spedizioni?>
<Non posso escluderlo, anche non capisco come mai non l’abbia detto a nessuno>
<Forse l’ha scambiato per un normale lupo, in questi boschi mi sembra ce ne siano molti>
<Sì, in effetti ce ne sono parecchi. Ad ogni modo, hai trovato qualcosa?>
Dart sta già sfogliando velocemente le cartelle con le informazioni del paziente.
<Qualcosa sì, il minatore non era disidratato né affamato grazie alle scorte di cibo e acqua che si portava dietro in caso di crolli>
< Dimenticavo che c’è quest’abitudine di portarsi i viveri in miniera da queste parti. Una vera fortuna>
<Già altrimenti sarebbe morto disidratato dopo pochi giorni. Ha rischiato comunque parecchio, qui dice che le scorte dovevano essere finite da qualche giorno, si è salvato grazie alle scorte del compagno scomparso. Comunque la diagnosi dice che a livello fisico non presentava alcuna ferita grave, mentre a livello psichico la situazione era terribile>
<Definisci terribile>
<Allucinazioni visive e uditive, paranoia, insonnia, fame nervosa, atti di autolesionismo, sbalzi d’umore>
<Decisamente terribile>
<Qui c’è anche scritto che si mangiava le unghie fino a farle sanguinare e , se gliele fasciavano, lui strappava le bende a morsi>
<Non credo siano tante le creature in grado di ridurre un uomo in quello stato solo facendosi vedere> probabilmente le potrei contare con le mani
< Già, in più dice che il paziente continuava a ripetere che il mostro compariva nella sua stanza per divorarlo>
<L’ha mai descritto?>
<Non sembra, gli hanno chiesto che aspetto avesse il mostro che vedeva ma lui diceva solo che aveva un’enorme bocca piena di denti e dei grandi occhi gialli>
<Capisco. Coincide con la descrizione di un Padfoot . Anche se il fatto che fosse nella sua stanza probabilmente è solo frutto della sua mente.>
<Penso anch’io. Dovremmo anche controllare la sua camera>
<Sì, sono d’accordo. No aspetta un attimo, c’è qualcosa che non va> Da qualche minuto Desiderio si era accorto della bizzarra situazione e aveva iniziato a lanciarmi dei segnali.
<Cosa intendi dire?> chiede Dart alzando lo sguardo dal fascicolo
<Perchè stiamo andando così d’accordo? Voglio dire, non ha senso. Ci siamo conosciuti nemmeno una settimana fa e non abbiamo quasi mai parlato fino a qualche giorno fa, eppure riesco quasi ad anticipare tutto quello che stai per dire, quasi come se ci conoscessimo da più tempo>
Dart mi fissò confuso <Beh, è normale, siamo l’uno il Reagente dell’altro> rispose con aria innocente
<Cosa intendi dire?>
<I Reagenti si capiscono sempre tra loro, dopotutto le magie che scorrono nel loro sangue sono legate>
<Quindi capisco subito cosa vuoi dire perché le nostre magie sono legate?>
<Sì, il principe Holzegeist mi ha insegnato che è estremamente improbabile che due Reagenti non capiscono cosa l'altro intende.  >
<Suona un po… come una predestinazione, o un destino>
<Il principe ha detto una cosa tipo “ due Reagenti possono anche non andare d'accordo ma capiranno sempre il punto di vista dell'altro" >
Una svolta interessante <Devo saperne di più. A Berguten dovrei trovare qualcosa>
<Se hai bisogno credo che il principe possa farti entrare nella biblioteca dell’accademia>
<Grazie, ti farò sapere, adesso concentriamoci sul minatore. C’è altro nella diagnosi?>
<No, nulla di importante. Credo che dovremmo dividerci e parlare con chi ha partecipato alle spedizioni e con i parenti delle vittime.>
<È anche l’unica strada percorribile per raccogliere informazioni.>
<Oppure possiamo lanciarci nella foresta e massacrare qualunque cosa ci si pari davanti> mi sussurra Desiderio
<Io parlerò coi boscaioli e i cacciatori, se non ti dispiace> continuo, ignorando i borbottii.
<Non c’è problema> mi risponde Dart, ignaro del breve screzio appena avvenuto< lascia pure a me parlare con le persone il lutto. Ho un po’ di esperienza>
Ha capito subito cosa stavo pensando, questa nostra connessione è davvero…
<Inquietante?> suggerisce Desiderio
Più che altro non mi fa sentire a mio agio.
<Preferisci la nostra?>
La connessione tra me e te è completamente diversa, lo sai bene
<Am I really so unimportant for you, my dear?>
Scuoto la testa per zittirlo prima che ricominci a canticchiare
<Ci incontriamo al tramonto alla taverna dove abbiamo mangiato. Cerco di trovare anche un posto dove dormire> dico a Dart.

Occhi notturniWhere stories live. Discover now