18. Consiglio di guerra

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Siamo nell'ufficio del sindaco già da qualche minuto.
Ci ha detto di aspettarlo qui mentre lui da le indicazioni per creare la barriera di torce attorno al villaggio.
Nepto è seduto su una sedia in un angolo della stanza che pensa, con lo sguardo che passa continuamente dal fuoco all'acqua e viceversa.
Non ho ancora capito a cosa sia dovuto questo cambio di espressione ma sembra che sia collegato in qualche modo al suo modo di parlare.
Inoltre ho appena notato un altro mistero che lo avvolge:la sua velocità.
Mentre io inseguivo il sindaco lui è rimasto alla torre per un po' prima di avvertirmi del pericolo. E subito dopo è tornato indietro, ha preso la torcia e si è messo a correre verso me e il sindaco, roggiungendoci in pochissimo tempo. Non è una velocità normale.
E infatti adesso non è in grado di muovere le gambe. Ricorda un po' le regole della magia ma lui non la possiede ancora e non può averla risvegliata in quel momento perché era cosciente.
Le domande che devo fargli sono sempre di più.
E devo iniziare prima o poi.
<Come stai?> gli chiedo.
Le scintille scompaiono dai suoi occhi mentre si gira verso di me <ci vorrà qualche ora prima che il dolore si calmi ma adesso sto bene se sto fermo>
<Fa tanto male?>
<Abbastanza da farmi cercare di star fermo ma non abbastanza da impedirmi di muovermi se lo volessi>
Il sindaco ci interrompe spalancando la porta <Ho finito di organizzare la barriera. 160 torce a 1 metro di distanza l'una dall'altra. La legna è in grado di alimentarle minimo per 2 giorni, 3 se la razioniamo>
< Abbiamo bisogno di fuoco vivo non di carboni ardenti> diciamo io e Nepto all'unisono.
Il sindaco lascia andare un lungo sospiro <Quindi niente razionamento. Va bene, adesso spiegatemi quanto è grave la situazione> poi tira fuori dalla giacca un libro e lo passa a Nepto <Ecco il libro che mi hai chiesto di prendere dalla tua stanza>
Nepto afferra l'enciclopedia delle creature maledette e inizia a leggere ad alta voce la pagina sui Padfeet soltanto per essere subito interrotto dal sindaco <a cosa ci serve sapere dei Padfeet? Non è un Wendigo quello là fuori?>
<Confronto> risponde Nepto sbrigativo, prima di riprendere la lettura.
Una volta finito inizia sfogliare le pagine fino a trovare la scheda sul Wendigo <Wendigo, anche chiamato Windigo, Wedigo, Windigho ecc.
Creatura maledetta di medio rango.
Questa creatura è un essere molto particolare: si tratta di uno spirito del freddo che possiede le persone che si sono macchiate di cannibalismo. Una volta avvenuta la possessione, di cui spesso la vittima non si accorge nemmeno, inizia la trasformazione, processo che può durare da una settimana ad alcuni mesi a seconda di quanto la vittima combatte lo spirito del Wendigo. In rari casi, riguardanti spiriti particolarmente antichi e disperati, il Wendigo può ottenere il controllo del corpo della vittima in pochi minuti senza che avvenga il processo di trasformazione. La trasformazione ha diverse fasi (lista completa a pagina 746) e consiste in alcune modifiche corporee essenziali per lo stile di vita del Wendigo. Le unghie si allungano, così come i denti, la pelle diventa bianca come la neve mentre capelli e peli cadono infine gli occhi diventano gialli. Questa ultima fase coincide con la morte della vittima, che durante la trasformazione in genere è cosciente, anche se nelle ultime fasi lo spirito ha già preso il controllo del suo corpo. Una volta accaduto ciò il Wendigo assorbe e divora i frammenti di coscienza rimasti, assorbendo le conoscenze e tratti della personalità dell'ospite.
Questa sua doppia natura rende un wendigo molto difficile da uccidere. Infatti una volta ucciso il suo corpo fisico lo spirito può fuggire e cercare un altro ospite. Gli unici maghi in grado di ucciderlo definitivamente sono i manipolatori d'anima.
Inoltre il corpo che ospita un Wendigo ha alcune caratteristiche particolari: è in grado rigenerarsi molto velocemente al punto che può sopravvivere a qualunque ferita non immediatamente fatale, inoltre il cuore viene ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio che rende difficile raggiungerlo con qualunque lama. Questa capacità rigenerativa non è comunque in grado di far ricrescere arti amputati, al contrario di quella dei vampiri. Il corpo ospite inoltre ottiene una forza sovrumana, non ancora quantificata con precisione, oltre ad una velocità ed un'agilità superiori a quelle della maggior parte delle creature maledette, anche di grado superiore.
Tuttavia ha una debolezza enorme: il fuoco è in grado di penetrarne le carni con estrema facilità.
Il metodo consigliato per ucciderlo è usare una lama incandescente o perlomeno bollente. Sì consiglia di usare una lama incantata poiché i Wendigo sono dotati di un fiato gelido, che utilizzano spesso per raffreddare qualunque oggetto caldo gli venga avvicinato.
Il loro stile di vita si può riassumere in una sola parola: mangiare. I Wendigo, nonostante non abbiano bisogno di cibo o acqua per sopravvivere hanno una fame inesauribile che li costringe a cacciare continuamente. Le loro abitudini di caccia variano molto a seconda della personalità dell'individuo che li ospita. Alcuni si abbandonano completamente alla fame fin da subito, altri all'inizio fanno poche vittime a settimana all'inizio e pian piano iniziano a fare sempre più vittime fino a sterminare un intero villaggio in una notte. Alcuni Wendigo, che avevano posseduto dei cacciatori (di creature ordinarie) erano in grado di creare semplici trappole e conservano il cibo, mantenendo in vita la preda o congelando la carcassa con loro fiato.
Si può usare il fuoco come deterrente e si consiglia di avvertire immediatamente gli incaricati del loro sterminio poiché ogni giorno che un Wendigo sopravvive diventa sempre più ingegnoso, intelligente, forte e veloce fino a che il suo corpo inizia a mutare per diventare quello di un Wendigo cornuto (vedere la scheda alla prossima pagina per più informazioni)>
<Santo Bianco> mormora il sindaco <e quella cosa era sepolta sotto i nostri piedi?>
Proprio così, sigillata come avevamo pensato.
<Oh, no. Se fosse uno dei mostri sigillati durante la guerra questo villaggio sarebbe già vuoto> dice però Nepto.
<Cosa vuoi dire?> Gli chiedo
<Non hai ancora capito? Se fosse stato sigillato nella cava entrambi i minatori sarebbero morti. Inoltre non avrebbe aspettato tutto quel tempo per iniziare ad uccidere gli abitanti del villaggio>
Questo vuol dire che…
<Se non è spuntato dalle gallerie allora da dove viene?> Chiede il sindaco allarmato
<Tecnicamente è spuntato dalle gallerie, ma non nel modo in cui pensavamo>
<Cosa intendi dire?>chiede ancora il sindaco sempre più confuso.
<È nato là sotto> gli rispondo stavolta io < il minatore sopravvissuto é diventato un Wendigo. Una volta finito il cibo ha ucciso, forse in una lite, il suo compagno. E poi l'ha mangiato. Quando l'avete salvato deve aver cercato di resistere all'impulso di attaccare gli altri mangiandosi le unghie, ciò ha consumato anche i denti nascondendo la crescita dovuta alle prime fasi della trasformazione.>
< E infine è fuggito nel bosco, probabilmente per suicidarsi. Ma il dottore l'ha seguito. E l'istinto del Wendigo ha avuto la meglio.> Conclude Nepto
Il sindaco ora è pallido come un lenzuolo< Santo Bianco, possiamo ancora salvarci?>
Io e Nepto ci scambiamo uno sguardo <Manderemo una lettera al gruppo di veterani che era con noi. Loro sono la nostra ultima speranza>

Occhi notturniWhere stories live. Discover now