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Le porte si chiusero, arrivò l'ora di cena, tutti mangiarono ed Ada si convinse di dover parlare un po' con Newt per chiedergli di più sui Creatori e su Thomas, a pensarci su nemmeno quel ragazzo le ispirava buone cose.
Prese per un braccio il ragazzo e se lo portò in disparte
«Devo parlarti ed ho bisogno di chiederti molte cose»
gli spiegò, lui annuì.
«Ti mostro un posto in cui possiamo parlare in tranquillità, ma prima Alby mi ha detto di farti vedere una cosa»
si spostarono dalla zona della mensa, Newt spostò un bel po' di edere da una parete e lì apparve una piccola finestrella, dei rumori di urti provenivano da essa. Qualcosa ci si scontrava contro per poi sparire e rimostrare la visuale, ad Ada vennero un po' di brividi, ormai era quasi completamente buio e tra poco tutto sarebbe diventato completamente nero. Si affacciò dalla piccola finestra e vide una luce rossa illuminare quello che doveva essere uno corridoio, una strana creatura intanto indietreggiava rotolando all'indietro. La ragazza sgranò gli occhi
«Quello è un Dolente?»
chiese senza riuscire a staccare lo sguardo da quella sorta di mostro: era composto da una sorta di scheletro di metallo munito di vari bracci con sopra messa una sostanza strana, una sorta di gelatina. La creatura si stabilizzò sulle quattro zampe e poi si lanciò contro la finestra facendo schiacciare la sostanza gelatinosa sul vetro. Ada fece un passo indietro spaventandosi un bel po', Newt si stupì che non fosse caduta a terra, di solito gli altri Radurai, compreso lui, si erano presi un colpo la prima volta che avevano visto un coso del genere.
«Sono orribili, chi caspio li ha creati? Con quale fantasia qualcuno ha partorito un obbrobrio del genere»
domandò la giovane, provava paura ma non lo mostrava molto. Si riavvicinò alla finestrella e fissò la creatura muoversi, quel coso sembrò guardarla negli occhi, la bocca si spalancò ed iniziò a fare uno strano verso, fece girare più velocemente la sega rotante attaccata ad uno dei bracci, sembrava volesse usarlo su di lei. Ada cominciò a sudare, si ricordava qualcosa, qualcosa di molto brutto, cominciò a sentire rimbombare nelle sue orecchie il rumore meccanico che quel mostro faceva, ricordò la sensazione di una sorta di alito caldo sulla faccia. Qualcosa le si sbloccò in testa ma non recuperò alcun ricordo e ciò la fece innervosire
«Memoria del caspio»
protestò ad alta voce
«Che c'è?»
le chiese preoccupato il ragazzo
«Ho la sensazione che mi siano familiari, ma non ricordo perché»
si prese la testa tra le mani spremendo le meningi
«Niente, nulla»
disse scoraggiata. Newt le mise una mano sulla schiena
«Tranquilla, va così a tutti»
cercò di consolarla.

Il biondo le prese un braccio ed iniziò a dirigersi verso un angolo della Radura, verso la foresta.
I due arrivarono ad uno strano edificio aperto, era una sorta di scala a pioli appoggiata sul tronco dell'albero, sopra c'erano due piani aperti con i pavimenti fatti di assi di legno. Newt fece salire la ragazza dopo di lui, nonostante la gamba malmessa riusciva a muoversi abbastanza velocemente. Ada quasi si stupì della cosa.
«Tra poco il sole se ne va»
disse Newt sbrigativo. Arrivarono in poco tempo al primo pianerottolo e si sedettero al limite della ringhiera
«Ora dimmi, di che volevi parlarmi?»
«Ho delle strane sensazioni, sento come se delle cose mi siano familiari»
«Con persone o avvenimenti?»
«Entrambi»
il ragazzo annuì
«E chi riconosci?»
«Minho, Teresa, Thomas e... te»
Newt annuì ai primi tre nomi, quando sentì il proprio si bloccò un secondo
«Hai una cicatrice sulla tempia destra»
esordì dopo un lungo silenzio
«Cosa?»
«L'ho notato quando Clint ti stava medicando, mi è sembrata familiare, a proposito, le ferite?»
«Nulla, ho già tolto le fasciature, alla fine erano molto più superficiali di ciò che pensava Clint, anche la testa è meno preoccupante di ciò che sembrava»
Newt annuì.

Si ricorda di me?

«Sai solo che mi conosci?»
«Sì, non ho idea del rapporto che c'era tra di noi prima di qui, dimmi una cosa, che altro trovi familiare?»
«Il Labirinto, il lavoro di Velocista e tanto altro. Newt ho bisogno di uscire nel Labirinto, devo saperne di più, so che c'è di più»
il ragazzo fece di no con la testa, ormai il sole era quasi scomparso e Ada ci vedeva appena
«Se non avessi fatto ciò che hai fatto avrei potuto aiutarti ma Alby non si fida, e di Minho non ne parliamo»
«Devo andarci, potrei aiutarvi ad uscire da qui, e se mi avessero mandata per questo? So di aver già fatto una cosa del genere, devo solo sbloccare i ricordi»
a Newt venne in mente una cosa che gli aveva detto Alby, un modo per recuperare parte della memoria c'era ma era tutt'altro che sicuro. Il ragazzo buttò via il pensiero più in fretta che poté sentendosi anche male.
«Devi rigare dritto se vuoi fare delle richieste»
«Sì ma- potrei aiutarvi»
«No, hai altro da dirmi?»
tagliò corto lui
«Solo questo».
Ada si lasciò cadere sul pavimento mentre aveva ancora le gambe a penzoloni nel vuoto
«Ho fatto dei sogni»
la notte era ormai calata ma la ragazza capì che Newt si era girato verso di lei
«Che tipo?»
«Ricordo delle ragazze, una l'ho chiamata Beth, un'altra Rachel e poi ce n'erano altre di cui non ricordo nulla. Vedo i loro volti sfuocati e basta, poi c'era un ragazzo, Aris. So che ho dei legami con loro ma non so perché»
fece una piccola pausa
«Poi ricordo i Dolenti ma li chiamo Creature, i Creatori Costruttori, ed ho parlato di Legislatrici che penso sia una sorta di Intendenti... Penso di essere già stata in un Labirinto»

Maze Runner- La ChiaveTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang