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I tre si diressero al Casolare notando sempre di più quali erano stati gli effetti dell'attacco dei Dolenti.
«Oh cacchio»
mormorò Ada incredula nel vedere molte delle assi che erano state messe per proteggere le finestre, ormai spezzate e buttate a terra in modo sparso.
La porta giaceva a poca distanza dall'entrata, aveva un buco in mezzo ed era completamente distrutta, decisamente inutilizzabile. La ragazza si piazzò di fonte all'uscio ed entrò nell'edificio. Un sacco di ragazzi erano ammassati sulle pareti opposte alle finestre, molti dei loro volti Ada non li riconobbe nemmeno.
«Se ne sono andati»
disse ancora scioccata. Molti dei Radurai si rilassarono, altri si alzarono in piedi ed alcuni si lasciarono cadere sul pavimento.
«Su, qualcuno mi aiuti a prendere dei sacchi a pelo e a portarli qui dentro, non sappiamo se torneranno»
ordinò Zart cercando di riportare alla realtà chi era rimasto a fissare il vuoto.

Alcuni sono traumatizzati...

Pensò Ada con una stretta al petto. Si precipitò di sopra e ci trovò Alby che guardava con occhi vuoti il pavimento
«Alby-»
il ragazzo si voltò
«Sai veramente come portarci fuori di qui?»
la giovane annuì lentamente e l'altro riportò lo sguardo sulle assi incise
«È un disegno troppo preciso, devi conoscere veramente il Labirinto per aver fatto questo»
le disse indicando la mappa che aveva ella tracciato,
«Neanche Minho ha imparato come destreggiarsi lì dentro in così pochi giorni»
aggiunse guardandola di nuovo
«Ci sei stata veramente in uno di questi per anni come me?»
le domandò
«Sì, per mesi ho percorso le stesse strade che fanno i Velocisti qui, stessi identici percorsi. Conosco questo coso come le mie tasche ormai... o almeno lo conoscevo»
«La memoria non la hai più vero...»
la giovane gli diede ragione con un piccolo movimento di testa.
«C'è solo una cosa che mi chiedo... perché tu avevi tutti quei coltelli?»
Ada capì che egli si stava riferendo al contenuto della cassa, si era dimenticata di richiuderla ed ormai il ragazzo l'aveva notata.
Fece spallucce
«Non lo so, magari, visto che sono una ragazza, mi hanno dato della roba per essere sicuri che sopravvivessi»

"Speciale"

Le venne in mente, allora era vero? Lo era? Era un tassello talmente importante che non poteva in alcun modo morire? Tutto suggeriva una cosa del genere.

«Cosa significa quello?»
il ragazzo di colore indicò una parola a terra

"Salem, trovare Salem"

Che caspio vuol dire 'sta cosa?

«Non ne ho la più pallida idea».

I due scesero le scale ed Ada sentì la voce di Newt che chiedeva ai ragazzi come stessero. Non appena la giovane apparve, il ragazzo le si avvicinò di corsa.
«Come stai?»
le chiese preoccupato,
«Bene»
rispose distratta. La sua mente si stava concentrando solo su una cosa

"Salem"... chi è?

Il biondo le mise le mani sulle spalle e cercò di farla tornare al mondo reale
«Dimmi, la verità, non mentirmi»
«Sto bene»
dopo un paio di secondi cominciò a sentire un fastidio in tutto il corpo
«Newt, devo farmi assolutamente una doccia»
disse per poi dirigersi verso la propria camera e tornare con i primi vestiti puliti che le erano capitati a tiro. I due andarono alle docce ed Ada si ripulì finalmente di tutto lo schifo che le si era accumulato sulla pelle negli ultimi giorni.
L'acqua calda le fece rilassare i muscoli e scaldare le membra, La sensazione di stanchezza se ne andò un po' ma aveva sonno, tanto sonno.
Si cambiò ed uscì all'aperto con ancora i capelli fradici. Le sue palpebre faticavano a rimanere aperte.
«Hai sonno?»
le domandò Newt quando la vide sbadigliare, lei annuì e lui sorrise.
«Vieni, oggi dormiremo tutti al piano terra del Casolare, la tua stanza non è pulita»
la giovane fece una smorfia e sbadigliò ancora. Non aveva proprio voglia di dormire di nuovo a terra su un pavimento duro, le era bastato essere trascinata per mezzo Labirinto.

Maze Runner- La ChiaveWhere stories live. Discover now