Maze Runner- La Chiave

8

«Già stata in un Labirinto? Vuoi dire che potrebbero essercene altri?»
Ada annuì
«Ho paura di sì, e dovrò rivivere tutta sta sploff di nuovo»
la ragazza si portò le mani al viso, Newt le si sdraiò accanto
«Ne usciremo vivi, tranquilla»
le appoggiò la testa sulla spalla, lei si strinse un poco ma poi si rilassò.
«Ti ricordi come ne sei uscita?»
«L'unica cosa che ho in testa è che ero con un certo Aris e Rachel in una stanza buia, dicevo loro di sbrigarsi nel fare una cosa, poi uno scivolo si apriva nel pavimento ed io mi occupavo di far scendere delle ragazze da un'apertura nel tetto. Non ho idea se ha qualcosa a che fare con il Labirinto ma penso di sì»
Newt chiuse gli occhi un attimo ed Ada lo sentì sprofondare nel sonno, egli si strinse al suo braccio e lei si pietrificò completamente. In quel momento avrebbe voluto andarsene, iniziò a sentirsi fuori luogo ma anche in quella condizione di estremo imbarazzo crollò addormentata. Venne disturbata da ricordi e piccoli frame, le vennero in mente donne e uomini vestiti con delle tute, con addosso delle maschere che la portavano da una parte all'altra, lei che si ribellava e tante altre cose.

«Devi continuare con i test, non puoi rimanere ferma»
una donna mi parla voltandomi le spalle, la voce è calma e tranquilla
«Non voglio, se lui va nel Labirinto voglio andarci anch'io, non lo lascio»
«I test partiranno tra poco e tu li rispetterai»
«Mi sono consegnata a voi per trovare una cura!»
«E ti sono grata per questo ma-»
«Certo, però Nes non li fa i test che faccio io»
protesto
«Non ricominciare a fare questo discorso»
«Io sono qui da prima di lei, sono andata a contatto con il virus fin da piccola ma quella che se ne sta comoda ad allenarsi con la telepatia è lei, perché non io? Dovevate ammazzare sua madre per prenderla se è tanto migliore di me, sua madre, non la mia»
inizio ad alzare la voce
«Non abbiamo ucciso nessuno»
«Certo, ed io devo pure crederti»
«Ada, devi credermi»
«Chiamami con il mio nome»
«Tra poco ti ricorderai solo questo»
fa un segno con le mani e due uomini mi prendono per le braccia.
«Non dovevi essere nel primo gruppo ma prima ti dimenticherai di lui e meglio sarà»
«No, non oserete»
«Non puoi entrare nel Labirinto ricordandoti di lui»
«No, ho solo lui, non potete»
iniziano a trascinarmi fuori
«Sarà veloce ed indolore, lo sai già»
corrugo la fronte non capendo
«Mi sai dire qualcosa di tuo padre?»
in quel momento sgrano gli occhi, so di aver avuto un padre, ma non ricordo nulla in merito eppure prima dovevo averli i ricordi...

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«Che facciamo?»
chiede una ragazza, non le vedo il viso
«Dobbiamo iniziare a muoverci, non possiamo rimanere con le mani in mano, abbiamo i materiali e le provviste, dobbiamo metterci sotto, subito»
dico
«Dobbiamo organizzarci, non possiamo fare le rammollite e piangere»
il gruppo annuisce
«Bisogna dividerci i compiti, creare un regolamento e capire chi orchestra tutto. Prima iniziamo e prima raggiungeremo la fine»
continuo
«Ma dove siamo?»
chiede una ragazza in lontananza
«Ricordo solo il mio nome»
aggiunge un'altra
«Io- non lo so, m siamo state messe qui per sopravvivere»

̴

«Dobbiamo andarcene e liberare gli altri»
«Perché?»
mi chiede una voce che conosco, sono seduta ad un tavolo con quattro ragazzi, due capisco che son femmine mentre gli altri due maschi.
«Vogliono metterci in quel cavolo di Labirinto»
«Noi?»
chiede una delle due ragazze
«Sì Rachel, noi, dobbiamo portare fuori gli altri, continueranno a far loro del male sennò. Ne moriranno un sacco lì dentro»
«Ada, devono trovare la cura, noi dobbiamo aiutarli»
mi alzo
«Nes vogliono usarli cacchio! Li metteranno in quell'inferno e li lasceranno morire, uno dopo l'altro... e se l'esperimento va male? E se muoiono tutti? Dovranno rifarlo, e ancora e ancora e ancora. Non possono traumatizzare così tanti ragazzi»
il mio respiro accelera
«Ma l'Eruzione-»
prova a dire lei
«L'Eruzione un cacchio, bella mia! Non potete rimanere qui tranquilli mentre loro muoiono, sei un'egoista del cavolo se lo pensi anche solo per un secondo»
sento una scarica al collo