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Ho fatto tutto questo per lui?

Fu la prima cosa che pensò Ada guardando il viso di Newt che dormiva profondamente.

Io non dovevo nemmeno esserci... mi sono intrufolata in una base della C.A.T.T.I.V.O. ed ero pronta a rivivere l'inferno del Labirinto per... Newt?

Si chiese portandosi le ginocchia al petto. Le sembrava tutto una stupidaggine. Mille interrogativi sui particolari della sua fuga le affollarono la mente mentre cercava di capire soltanto il perché di tutto.

Newt... è stato tutto per lui?

Si chiese mordendosi l'interno della bocca mentre il suo sguardo si posava di nuovo sul biondino dormiente. Cominciò poi a guardarsi in giro, tutte le finestre del Casolare erano state sbarrate di nuovo e perciò la luce grigiastra che arrivava dall'esterno illuminava ben poco. Le russa cominciarono a darle fastidio, le rimbombavano in testa disturbandole la mente.
Si alzò lentamente e notò un movimento di qualcuno a poca distanza da lei, aggrottò la fronte mettendosi in ascolto, cercò di isolare l'assordante rumore dei Radurai in modo da concentrarsi sulla piccola figura che si era mossa. Stava... tremando?
La giovane mise un piede avanti ed abbassò lo sguardo in modo da non inciampare sulle gambe di qualcuno, il sacco a pelo tremante non era poi così lontano. Camminò lentamente, un passo alla volta, studiando ogni mossa prima di fare anche un piccolo spostamento. Riuscì ad arrivare vicino al suo obiettivo e gli si inginocchiò affianco riconoscendo subito chi fosse.
«Chuck»
lo chiamò sottovoce, lui si voltò
«Ciao Ada»
pronunciò terrorizzato. La ragazza gli mise una mano su una spalla, avvertendo il tessuto bagnato, si spostò per vederlo meglio e capì che era sudato, tanto sudato.
«Vieni, ti porto in un posto più tranquillo»
gli disse porgendogli una mano per tirarsi su. Chuck si mise seduto e scosse la testa
«Non è prudente uscire»
la sua voce era tesa ed ansiosa
«Ti prometto che è sicuro, fidati di me»
lo rassicurò Ada. Il rossiccio guardò la mano della ragazza e sospirò indeciso. Alla fine la afferrò e si fece aiutare, quando fu in piedi non la mollò e così i due si fecero mano nella mano tutto il percorso, fino alla porta d'ingresso. Ad Ada non dette fastidio, le dita del ragazzino tremavano e lei cercò, con quel piccolo contatto, di aiutarlo a calmarsi. Cercò un modo per spostare la porta in modo che nessun altro si svegliasse

La luce entrerà di sicuro...

Pensò, Dopo qualche decina di secondi avvertì una stretta alla mano e strinse i denti per il dolore
«Scusa»
disse subito Chuck lasciandola andare
«No tranquillo, fa solo un po' male, niente di che... che volevi dirmi?»
sussurrò
«Di la non c'è nessuno, se la sposti di così nessuno dovrebbe accorgersene»
Ada ascoltò il piano di Chuck ed annuì
«Ci provo».
La ragazza afferrò il pezzo di legno che era stato poggiato a mo' di porta e lo spostò di circa trenta/quaranta centimetri
«Ci passi?»
chiese al rossiccio e lui annuì. Lei andò per prima e il ragazzino la seguì, subito rimisero la porta al suo posto e sentirono un russare. Ada allungò il collo e vide un ragazzo addormentato in posizione seduta.

Dovevano averlo messo qui di guardia

Si disse per poi fare segno al proprio amico di fare silenzio e di allontanarsi un po' prima di parlare. Non appena alzò lo sguardo, si prese il tempo per osservare quel che era diventata la Radura. Parte degli edifici erano stati distrutti, i tavoli ribaltati e spaccati, l'Edificio dei Medicali era stato ridotto a metà di ciò che era sempre stato, gli animali erano stati uccisi praticamente tutti mentre i campi coltivati erano completamente distrutti.

Mio dio...

Chuck sospirò
«Hanno- rovinato tutto?»
gli domandò Ada voltandosi verso di lui
«Sì, è tutto andato».
La ragazzo guardò verso la struttura che le aveva mostrato Newt e la vide ancora intera, fece un sospiro di sollievo.
«Chuck, vieni, andiamo via»
disse prendendolo per mano, egli non si oppose e la seguì.

Maze Runner- La ChiaveWhere stories live. Discover now