sensazione
/sen·sa·zió·ne/
Ogni stato di coscienza in quanto prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto: s. tattile, visiva, sonora; s. di piacere, di dolore.ᴠɪᴛᴛᴏʀɪᴀ ɢᴏɴᴢᴀʟᴇᴢ
28/12/2022
ore 17:30- hai pensato a cosa fare per il compleanno? - Questo pomeriggio io e Bea decidemmo di andare a vedere gli allenamenti al campetto visto che non faceva particolarmente freddo.
- penso una mega festa, è pur sempre il mio diciotto. - Eh sì, quel giorno che pensavo fosse molto lontano si stava avvicinando.
Il 15 Gennaio compierò gli anni, i miei amati diciotto che voglio che saranno indimenticabili per tutti i presenti.Mancavano poco più di due settimane e ne avevo già parlato con mio fratello su cosa avrei voluto fare.
Mi ero informata su una villetta da affittare visto che la sera avevo pensato che tutti potessimo dormire lì insieme (anche se probabilmente staremo svegli tutta la notte)
Ora dovevo solo pensare agli invitati, decorazioni, cibo e molto altro.- Vittoria questo è per te! - Assorta nei miei pensieri non feci caso all'ambiente circostante infatti Bea mi riferì quello che Pablo aveva detto.
Fece un gol a porta vuota e mi guardò con un ghigno sul volto, ovviamente lo aveva fatto per infastidirmi.- Gavira ora ho capito perché non segni mai, lo sai fare solo a porta vuota! - Esclamai provocando una risata a tutti.
Pablo sgranò gli occhi infastidito e poi riprese ad allenarsi come se nulla fosse.- vi state riappacificando allora! - Disse Beatriz asciugandosi una finta lacrima.
- più o meno. - Esclamai continuando a rigirare l'anello, e che anello.
Quel gioiello con una pietra rossa al centro, presuppongo Rubino, me lo aveva dato Pablo la notte stessa.
Accadde tutto per caso: entrambi ci ritrovammo in piedi alle due di notte a fare un giro per l'hotel.
Lo abbracciai vedendo il regalo che mi porse, diciamo che in qualche modo si stava facendo perdonare.- ma guarda te cosa porti al dito! - Disse esaltata Beatriz, che mi sollevò la mano per ammirarlo da più vicino.
Lei lo aveva capito da chi era, probabilmente lo sapeva anche da più tempo di me.Avrei dovuto consegnare anche io il regalo a Gavi, ma come ogni volta non sapevo come parlargli e iniziare la conversazione.
Io gli avevo scelto un regalo un po' più classico, mi pentii molto lo ammetto, ma oramai non c'era più tempo per procurarmene uno nuovo.Al termine degli allenamenti aspettai che i ragazzi uscissero dallo spogliatoio per accompagnarli all'hotel.
Nel mentre Bea si appropinquò verso l'albergo perché doveva svolgere delle "commissioni importanti" come mi disse lei.Dopo circa trenta minuti ero ormai arrivata in stanza ma della mia amica non c'era traccia; Non diedi troppo peso a questo, probabilmente era ancora impegnata.
Ne approfittai per farmi una doccia.
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para siempre ; pablo gavi
FanfictionNel cuore della frenetica città, due anime così vicine ma lontane si incrociano in un incontro destinato. Lei, una giovane donna con sogni spezzati, e lui, un misterioso calciatore che pensa solo alla sua passione. Il loro amore, intenso e inaspetta...