arrivo

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Drell arrivò ai confini della terra dei druidi, tra i due grandi regni era situato un piccolo villaggio di maghi, una specie in netta minoranza al confronto delle tre al comando (elfi, druidi e alati). Pur essendo in minoranza non bisognava sottovalutarli, sono ed erano noti per essere degli assassini molto prestigiosi.
L'elfo e il suo nuovo mentore, però, non ebbero problemi ad attraversare quel territorio. Il signor Vorianca percorse soltanto strade pacifiche, anche se molto più lunghe di quelle che avrebbe preso normalmente, però, aveva visto il ragazzo al suo seguito abbastanza agitato, quindi pensò fosse meglio prendere un percorso più tranquillo.

Oltrepassato il villaggio, attraversarono una foresta, gigantesca. Drell la trovò davvero bella, molto diversa da quelle a cui si era abituato nella terra dei druidi.
Tutto era sui toni del rosso, al contrario dei boschi a cui era abituato. Gli alberi e le piante in generale erano molto più grandi di quelli di casa sua, inoltre le creature sembravano veramente in sintonia fra di loro, infatti non aveva assistito a nessuno scontro fra predatori. Drell era intento ad osservarsi attorno, quando si sentirono delle voci sopra di loro. Erano due alati.

Drell's pov

-Haray, aspettami dai!-

Disse una voce femminile, in modo affanato, in risposta, l'altro ragazzo, che non riuscii neanche a vedere per la sua incredibile velocità, disse:

-Dai Ylsul, sbrigati che sennò si incazza-

E senza lasciare traccia, scomparirono tra le nuvole.
Io e il mio nuovo maestro oltrepassammo la foresta, arrivando in un pezzo di territorio in piano, che conduceva al mare.
Guardando in basso, si vedeva una spiaggia, su di essa si stavano riposando degli animali particolari, erano dei leopardi con la testa, le ali e le zampi anteriori da pappagallo.

Voriarca: Loro sono degli Zurok, e due di loro saranno il nostro "taxi" per le isole volanti degli alati.

Lasciammo liberi i cervi, addestrati per tornare a casa da soli, e salimmo in groppa a due Zurok, per poi spiccare il volo verso una nuova casa.
Mentre stavo in groppa a quella creature, mi sentivo libero. Volare mi faceva sentire felice, era una sensazione incredibile.
Quando atterrammo, mi ritrovai davanti ad una struttura enorme, era simile ad un ascensore munito di carrucola per arrivare a destinazione. Voriarca mi disse che si chiamava "porto volante" oppure "la porta per il mondo fluttuante".
Arrivati a destinazione, ai miei occhi si presentò un mondo completamente diverso da quello che conoscevo.
Mi trovavo su un ponte, bellissimo, pieno di fiori e lanterne colorate. Era tutto sui toni caldi. Mi sporsi per vedere cosa ci fosse sotto ai miei piedi.
Quasi presi un'infarto vedendo la quantità di metri di distanza dalla terra ferma. Il mio mentore mi spiegò che ci trovavamo su dei platani giganti posizionati su delle isole volanti.
Cominciammo a girare per i vari ponti che collegavano gli alberi fra loro, notai che non venivano utilizzati troppo dagli abitanti, abituati a volare. Arrivammo ad un gruppo di alberi, su cui vi era posizionato il palazzo reale, a detta di Vorianca.
Erano tante piccole strutture messe su ogni ramo degli alberi, tanti avevano dei balconcini, per spiccare il volo penso.
Venni incuriosito dai i tetti di quelle strutture, avevano colori diversi, la tinta prevalente era il giallo, subito dopo il rosso e infine il viola e il blu.

- S. Vorianca, che rappresentano i colori del tetto?-

- Rappresentano il grado degli abitanti del castello, il giallo sono i servitori, il rosso i soldati, il blu i generali e consiglieri e il viola i reali.-

Entrammo e delle guardie ci scortarono ad una specie di sala d'attesa, per aspettare di essere convocati dal re e dalla regina.

-Hoshi no maho-Where stories live. Discover now