In guardia

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Era mattino. La luce riempiva la stanza, io non ero ancora sveglio del tutto, o almeno non lo ero così tanto da accorgermi dell'assenza di Haray. Quando guardai in alto, quasi mi venne un colpo, il bel principino non era al suo posto.
Mi alzai, mi preparai e con lo sguardo cominciai a cercare il ragazzo. Lo vidi sbucare da un porta, era vestito come ieri, solo non aveva i capelli legati.
Haray: "Buongiorno, elfo"
Drell: "Quando imparerai che mi chiamo Drell? Comunque giorno"
Haray: "Non ti chiamo con il tuo nome, per il semplice fatto che non mi piace"
Drell: "Che viziato che è sua maestosità"
Haray: "Potrà pure essere, ma ora vieni con me che ti mostro il regno" Disse sorridendo gioioso.
Haray: "Ah, sta volta prendiamo l'ascensore, così ti mostro anche il palazzo"
Drell: "Ah va bene"
Entrammo nella piccola stanza, che partì con il calore prodotto dal fuoco del principe. Mi fece vedere varie stanze, tra cui la "Sala degli Alati". Haray me l'aveva descritta come la stanza degli eroi della loro storia. Ogni alato sognava di essere rappresentato in quella stanza da una statua, lui compreso. Mi spiegò anche che i vari campioni erano messi in ordine di morte. Il più giovane era molto simile al principe, le uniche differenze erano: i capelli più lunghi e che non possedeva nessuna cicatrice sul viso, al contrario di Haray.
Drell: "Lui chi è?" chiesi indicando la statua.
Haray: "Oh lui? Nessuno di importante" Disse in modo freddo e distaccato.
Continuando a vedere le varie stanze.
Arrivammo in un'arena, lui prese varie armi, tra cui arco e frecce e qualche fiaccola.
Drell: "Delle fiaccole? Vuoi fare le olimpiadi?"
Haray: "Ahahaha, queste non sono delle fiaccole, sono le armi tipiche del mio regno, sono delle estensioni delle nostre braccia, per mandare più lontano il fuoco, capisci?"
Drell: "Ah si, e come si chiamano?"
Haray: "teimitsu, è come il trasfusore di magia* per voi, comunque se non vuoi restare qui per quattro ore, puoi andare in armeria e lavare qualche armatura e affilare qualche spada. Tanto lo sai fare no?"
Drell: "Oh, certo certo, sempre fatto" Risi nervosamente.
Haray: "Ok, allora ti accompagno lì e poi torno qui, ci vediamo per pranzo, in caso finisci prima, puoi andare dal signor Voriarca, tanto è il tuo mentore no?"
Drell: "Oh sisi, certo. Quindi andiamo o restiamo qui a marcire, vostra maestosità?"
Haray: "Oh qualcuno vuole fare il simpatico qui, eh? Dai vieni e non frignare, elfo caro" Mi prese di nuovo in braccio e spiccò il volo, questa volta in maniera più forte dall'ultima volta, mi condusse ad una piccola struttura, con il tetto color legno, indice di poca importanza.
Haray: "Allora le armature stanno là, invece le spade di qua"
Drell: "Ok, da cosa inizio?"
Haray:  "Boh, da quello che vuoi, è stato mio padre a dirmi di fartelo fare, quindi proprio non saprei, per me potresti anche schiavizzare qualcuno e farlo fare a lui, direi solo che sei stato più furbo di me"
Drell: "Ma sei un principe o un criminale?"
Haray mi guardò interdetto, e, prima di ribattere, prese il colletto della mia camicia per poi sbattermi al muro.
Haray: "Oh, mio elfo, i criminali sono molto peggio di me, ora fammi andare via, che sennò mi caccio nei guai" Disse per poi accarezzarmi i capelli, spettinandomeli, e buttarsi di sotto, per poi volare via verso l'arena.
Non ci misi tanto a completare il lavoro alla fine, non avendo niente da fare andai da Voriarca. Presi l'ascensore, sperando di non rimanere bloccato, Haray mi aveva messo troppa paura l'ultima volta. Arrivato alla piccola dimora di Voriarca (sempre nei confini del palazzo reale) bussai alla porta.
Voriarca: "Avanti". Entrai e salutai timidamente, non mi ero ancora abituato ad essere il suo alievo.
Voriarca: "Oh, giovanotto, qual buon vento ti porta qui?"
Drell: "Ehm, non avevo niente da fare e ho pensato di farle una visita"
Voriarca: "Hai fatto bene, mi piace ricevere visite. Vuoi del tè?"
Drell: "Oh mi farebbe molto piacere" Dissi sorridendo, il mio maestro mi fece accomodare al tavolo e andò in cucina per preparare da bere. Torno con in mano un vassoio bianco con decori blu e dorati, con sopra una teiera, due tazzine, abbinate al piatto su cui erano poggiate, e qualche biscotto blu.
Voriarca: "Allora come è andata la prima sera in questo regno, giovanotto?" Disse mentre versava il tè.
Drell: "Oh molto bene, mi trovo bene e mi piace l'ambiente, poi i due principi sono molto simpatici"
Voriarca: "Mh, Ylsul si è molto simpatica, ma sta attento ad Haray"
Drell: "E perché? È sempre gentile con me, poi cerca sempre di trattarmi bene"
Voriarca: "Stacci comunque attento, quel ragazzo non porta mai niente di buono"
Drell: "Capisco, ora penso che io debba andare. Arrivederci"
Voriarca: "Ciao ragazzo!".
Tornai all'arena, dove trovai il principe intendo ad allenarsi. Aveva tutti i capelli raccolti in un codino, le sue squame brillavano alla luce del sole, la sua fronte era imperlata dalle gocce di sudore. Era bellissimo, sembrava una divinità. Maneggiava il teimitsu con un' abilità da far invidia ai migliori combattenti elfici.
Haray: "Hey elfo, hai finito in armeria?"
Drell: "Da un pezzo, sono stato da voriarca, tu hai finito?"
Haray: "Si, stavo giusto venendo a cercarti. Forza andiamo che Ylsul ci aspetta in stanza, aveva detto che doveva raccontarci una cosa, ma non so esattamente cosa"
Drell: "Ah ok, dopo posso chiederti una cosa?"
Haray: "Certo dimmi tutto"
Drell: "No è meglio quando stiamo soli e non in volo"
Haray: "Ma che? Vuoi tipo dichiararti? Aspetterei ancora un po' per questo, non ci conosciamo neanche da una settimana"
Drell: "Eh? Nono, che vai a pensare, è una cosa diversa, ma preferisco dirtela in privato"
Haray: "Come vuoi tu, elfo" Disse per poi atterrare in camera sua e farmi scendere.
Ylsul: "Heyyyy! Ragazzi, come va?"
Drell: "Hey Ylsul, anzi principessa, va bene dai, a te?"
Ylsul: "Bene bene dai"
Haray: "Cosa ci dovevi dire, sorellina?"
Ylsul: "No niente, volevo solo vedere mio fratello e il suo futuro ragazzo"
Haray: "Ma che stai a di? Drell è solo un elfo che lavora per la nostra famiglia"
Ylsul: "La nostra famiglia ha tanti dipendenti, ma mai ti sei comportato così con uno di loro"
Haray: "Così come?"
Ylsul: "Così da gentiluomo"
Haray: "Hah?! Ma cosa vai dicendo, mi comporto così solo perché non può muoversi velocemente da solo nel nostro regno, e perché è anche nuovo da queste parti"
Ysul: "Sisi, vedila come vuoi, ma è palese che lo trovi carino"
Haray: "Perfavore, Ylsul smettila di dire queste cazzate"
Ylsul: "Ok, meglio che vada. Ciao ciao Drell" Disse prima di buttarsi di sotto e volare da qualche parte non so dove.
Haray: "Allora, elfo cosa dovevi dirmi?" Disse il principe innervosito dalla sorella.
Drell: "Oh, niente di importante, solo che vedo molti che si tengono alla larga da te, e il signor Voriarca mi ha raccomandato di stare attento a te. Mi chiedevo perché, tutto qui". Il principe mi rivolse uno sguardo in cagnesco, strinse i pugni così forte da far diventare le nocche bianche. La visione angelica che avevo visto poco fa all'arena, si era trasformata in una visione demoniaca.
Haray: "A te, piccolo elfo venuto da tanto lontano, non deve interessare questa faccenda"
Drell: "Si, ma visto che tutti mi dicono di stare attento a te, voglio almeno sapere il perché. E quale modo migliore se non chiedere al diretto interessato?" Dissi cominciandomi ad innervosire.
Haray: "Non avresti dovuto farlo"
Drell: "E perché? Sentiamo cosa ha da dire sua maestà". A quel punto i suoi occhi color ambra si scurirono, tendendo al grigiastro, la pupilla diventa più fina, ed i suoi canini sembravano spaventosamente più affilati.
Haray: "Perché non sono cazzi tuoi, semplice. Queste cose non ti riguardano. Riguardano solo me e la mia famiglia". Disse infine trattenendo il tono della voce, per non urlare troppo. Poi senza rivolgermi neanche uno sguardo volò via verso l'orizzonte.

*In caso non avessi spiegato cosa fosse il trasfusore di magia nei capitoli precedenti (ho la memoria corta e non ho voglia di controllare):
È il mezzo con il quale gli elfi trasformano l'essenza delle stelle in essenza magica (la loro fonte di magia in pratica).
È strutturato da un guanto con 3 quadranti, ognuno di questi determina una potenza di magia.
La magia è divisa in 3 gradi, il I è il più semplice, il II è medio ed il III è il più difficile.

-Hoshi no maho-Where stories live. Discover now