Ricerche

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Dopo aver constato che Haray stesse effettivamente bene, andai a chiamare Ylsul. Cominciammo a parlare di come eravamo arrivati la, di quanto eravamo preoccupati e anche del fatto che io re e la regina non volessero aiutarlo.
Poi il principe, dopo essersi fatto qualche risata, tornò serio.
Haray: "Ragazzi, penso che succederà un casino a breve" Disse incrociando le braccia superiori.
Drell: "In che senso?".
Haray: "Allora, quando ero prigioniero degli elfi, oltre a turturarmi mi facevano anche una sorta di interrogatorio, ed ad uno di questi, mi hanno chiesto una cosa su dei Crows, o una cosa del genere, dicendo che noi alati stessimo organizzando qualcosa contro di loro. Ecco, non so cosa stia facendo nostro padre, ma il mio istinto mi dice che non porterà nulla di buono, quindi dobbiamo scoprire cosa sono questi, dannati, Crows" Disse infine, alzandosi dal letto.
Ylsul: "Wee, calma. Sei appena stato guarito, non voglio che ti succeda altro di brutto".
Haray: "Dai sorellina, non mi succederà niente, e poi ora dobbiamo fare solo delle ricerche. Ok che sono stupido, ma penso di riuscire a non tagliarmi con la carta".
Drell: "Secondo me, ha ragione Ylsul, sei ancora debole".
Haray: "Ragazzi, mica voglio anda' in guerra, andiamo solo in biblioteca, se volete possiamo tornare a casa, e andiamo a quella del palazzo, però dobbiamo sbrigarci".
Io e Ylsul ci scambiammo qualche sguardo, poi roteai gli occhi al cielo, dandola vinta al principe. Lui ci rivolse un sorriso, poi si avvicinò a me, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
Haray: "Grazie, mio elfo" Mi sussurrò infene. A quel gesto, sentii le mie goti riscaldarsi, non ero abituato a ricevere quel tipo di attenzioni in pubblico. La mia reazione scaturì una risata comune, da parte dei due fratelli. Ogni volta mi stupivo della loro chimica, a volte mi faceva invidia, perché non ho mai potuto sperimentare quel tipo di rapporto, essendo figlio unico.
Ci incamminammo verso la biblioteca del paese, non era tanto grande, ma era ben fornita. Andammo nella sezione "Storia", e cominciammo a cercare qualsiasi cosa che potesse ricondurre ai Crows.
Io presi un libro intitolato "Storia dei tre regni" e cominciai a leggerlo, invece Ylsul e Haray presero dei libri sulle specie animali, tipo inciclopedie.
Andai nel capitolo riguardanti gli alati, andava dall'unione delle varie tribù all'informazione dell'ultimo re, sul paragrafo di quest'ultimo, c'era una postilla, che parlava dei suoi figli. Erano citati Haray e Ylsul, poi parlava anche di un certo Ternitan, ovvero il loro fratello morto, spiegando anche come era successo. Diceva che, in un attentato, andato a buon fine, da parte degli elfi illusionisti agli alati, era stato ucciso, bruciato, da suo fratello minore.
Rilessi più volte quella parte, non riuscivo a crederci, Haray non avrebbe mai fatto una cosa del genere, era troppo legato a Ternitan. Per questo motivo ci avevamo pure litigato in precedenza, dovevo, per forza, chiedergli se fosse vero o no, ma non ora, adesso, dovevamo capire questa cosa dei Crows.
Haray: "Ragazzi, venite. Guardate cosa ho trovato" Disse il principe, catturando l'attenzione mia e di sua sorella.
Ylsul: "Allora? Cosa vuoi farci vedere?"
Haray: "Questo, parla dei Crows" Disse indicando, con il dito, un punto della pagina del libro aperto sul tavolo.

"CROWS: Razza animale molto antica, simile, fisicamente, ad un corvo. Il suo potere è quello di vedere estratti del futuro, sono stati utilizzati molto nella guerra dei popoli, portandoli all'estinzione"

Ylsul: "Ma se sono estinti, cosa intendeva quell'elfo?".
Haray: "Non lo so, sorellina. Ma poi cosa sarebbe la guerra dei popoli?" I due fratelli si rivolsero uno sguardo, poi in contemporanea, fecero spallucce, per poi posare i loro sguardo su me.
Drell: "Non ne so nulla, neanche quel libro di storia che stavo leggendo ne parla, forse quando torniamo potete chiederlo ai vostri genitori".
Ylsul: "Mh, non saprei. Tua madre potrebbe saperne qualcosa?" La ragazza mi rivolse uno sguardo speranzoso, che svanì subito dopo il mio gesto, di negazione, della testa.
Haray: "Raga, la cosa meglio è tornare a casa".
Drell: "Si ma..." Non continuai.
Haray: "Ma?" Disse mettendo le mani inferiori sulla mia schiena.
Drell: "Non voglio lasciare di nuovo la mia famiglia, ora che c'è la possibilità di salutarli per sempre" Nascosi il mio viso nel suo incavo del collo. Lui mi poggiò una mano sotto il mento, costringendomi ad alzare la testa, per poi posare le sue labbra sulle mie, lasciandomi un bacio dolce e confortevole.
Haray: "Tranquillo, non ti succederà niente, finché ci sono io a proteggerti" Mi disse in un sussurro, quasi impercettibile.
Ylsul: "Ragazzi, vi ricordo che ci sono anche io. Comunque, a parte gli scherzi, torniamo a casa o no?"
Drell: "Se può essere utile per capire qualcosa su questa faccenda, per me va bene, poi semmai, dopo saluto Sam e mamma".
Haray: "Ma, Sam possiamo portarlo con noi, no?".
Ylsul: "Papà non se la prenderà?"
Haray: "E allora? Ho sempre fatto di testa mia, anche quando ero piccolo, quindi, essendo il più grande, e quello che erediterà il trono, io dico che può venire, e se vuole può portare anche il suo amico, com'è che si chiamava? Voah? Boah? Boh non ricordo".
Ylsul: "Eh va bene, comunque si chiama Noah. Drell, al posto di dirgli addio annunciagli la grande decisione di mio fratello". Tornammo a casa di mia madre, e io le dissi la decisione che avevamo preso, poi andai a dirla anche a Sam e a Noah, che accettarono abbastanza velocemente. Per le sette di sera, eravamo pronti per partire, questa volta ci avremo messo anche meno, perché Haray era cosciente.
Sam si trasformò in un pappagallo, sempre rosso, e si apillagliò sulla punta dell'albero. Il giorno dopo eravamo già arrivati nelle isole volanti degli alati.
Ylsul si offrì di mostrare il posto a Sam e a Noah, io e il principe invece andammo in camera sua.
Mi cambiai, vestendomi più leggero, poi ci diressimo verso la sala deo trono.
Haray: "Che si fa qui? Si parla male di me?" Disse Haray, spalancando la porta.
Re Der: "Haray? Come hai fatto a..".
Haray: "A sopravvivere senza il tuo aiuto? Semplice, Drell e Ylsul, mi hanno portato nella terra druida dove mi hanno curato, facendo meno storie di te, e tu sei anche mio padre. Però, forse a comandare è sempre stata mamma, no? Tu non prendi mai decisioni da solo, ti fai sempre aiutare da lei. Vero ma'?"
Regina Nathme: "Haray, tu sei solo un impertinente, e sai cosa? Volevo che tu morissi, almeno mi toglievo dalle scatole un altro ostacolo".
Haray: "Altro ostacolo? Aspetta, non dirmi che... no non è possibile".
Regina Nathme: "E invece si, quindi, vedi di portarmi rispetto, figliolo" Disse la regina, con un ghigno stampato sulle labbra, il principe era sconvolto, lanciò un ultimo sguardo a sua madre, poi trasformò le sue braccia inferiori in ali, spiccando il volo, diretto verso le sue stanze.
Regina Nathme: "E tu? Cosa vuoi fare? Rimanere? Non farmi ridere, sparisci dalla mia vista" Disse, rivolgendomi un sguardo glaciale, intimandomi di sparire, evapore.
Andai da Haray, lo trovai mentre distruggeva oggetti, mi guardò e mi strinse a se, abbracciandomi con tutta la forza che aveva in corpo. Poi cominciò a baciarmi, prima con dolcezza, poi con prepotenza. Poggiai le mani sul suo petto, per non cadere. Lui mi trascinò nel letto, continuando a baciarmi.
Lasciò la bocca, passando alla mandibola, per poi scendere sempre più in basso, arrivando al collo. Nel mentre, cominciava a sbottonarmi la camicia, in modo frettoloso, per poi passare a baciarmi il petto, e giocare con i miei capezzoli. Il mio petto si alzava e si abbassava velocemente, i nostri corpi si muovevano all'unisono. Poi lui, cominciò a darmi sempre più piacere, ed io cominciai ad ansimare sempre di più.
Quel pomeriggio fu pieno di passione e dolcezza. Tutti i nostri problemi messi da parte, solo per dedicare tutto di noi all'altro. Haray, mi trattò in modo dolce, senza avere fretta, facendomi solo sentire bene. Una volta finito, ci sdraiammo, uno abbracciato all'altro, sentivo il suo respiro sul mio collo. Tutta quella atmosfera mi rilassò, portandomi ad addormentare, mentre lui mi accarezzava i capelli con una mano destra e mi dava un bacino sulla fronte, sussurandomi un: "Ti amo, elfo" all'orecchio.

-Hoshi no maho-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora