Ricordi

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Quando aprii gli occhi, il sole era ormai calato. Io e Haray eravamo ancora stesi a letto, lui mi cingeva la vita con le sue quattro braccia, aveva gli occhi chiusi e un respiro regolare. Mentre dormiva, mi presi qualche minuto per osservarlo. Scrutai le sue ferite, ancora non cicatrizzate totalmente, poi passai al suo viso. Il suo bellissimo volto, i capelli castani gli ricadevano sulle spalle, comprendogli le sue squame brillanti. Gli comincia ad accarezzare la guancia destra, concentrandomi su una cicatrice abbastanza vecchia. Questo gesto lo porto a svegliarsi.
Haray: "Amore, buongiorno. Cosa stai facendo?" Disse con una voce ancora impastata e più bassa del solito.
Drell: "Ahaha, tesoro, ormai è notte. Comunque ti accarezzavo"
Haray: "Mh... continua, hai un bel tocco...". Roteai gli occhi al cielo, mentre continuavo a passargli la mano suo viso.

Drell: "Haray, posso farti una domanda?" Il principe, sentendo il suo nome, alzò la testa con uno sguardo interrogativo.
Haray: "Ah? Devo preoccuparmi?"
Drell: "No, no. Solo una curiosità... La cicatrice che hai sul viso, come te la sei fatta? Non sembra provocata da un arma normale..." Il suo sguardo si incupì  e cominciò a guardarmi seriamente.
Haray: "Me la sono procurata quando hanno ucciso Ternitan. Durante l'attentato degli elfi alla famiglia reale".

.....

-Sedici anni fa-

Il piccolo Haray stava giocando con suo fratello maggiore, Ternitan. Nell'aria si poteva toccare un'atmosfera allegra e    felice. I due principi avevano un sorriso stampato in faccia. Il maggiore stava cercando, senza molto successo, di insegnare al fratellino ad utilizzare la sua potenza di fuoco.

Il piccolo momento scherzoso dei reali fu interrotto dalla regina. Era entrata nella stanza con aria spaventata.
Nethme: "Ternitan! Siamo sotto assedio, porta Haray al sicuro e proteggilo. State attenti!" Disse guardando i suoi figli. Aveva la paura negli occhi.
Ternitan: "Cosa sta succedendo mamma?! Chi ci sta attaccando?!" Il corpo del ragazzo cominciò a tremare come una foglia.
Nethme: "Ti spiegherò dopo, tesoro. Ora dovete andare. Però aspetta, devi darti una cosa" Estrasse poi una collana dalla tasca, non era con una delle pietre tipiche degli alati. Era composta da un cristallo lavorato con tecniche diverse, più elfiche.
Ternitan: "Grazie mamma... Ma a cosa mi serve? Ho già i miei cristalli...".
Nethme: "Non ti serve saperlo in questo momento. Ora nascondetevi" Disse prima di buttarsi dal balcone dirigendosi verso il marito.

Ternitan, decise di nascondersi nelle segrete del palazzo. Che si trovavano sotto le radici del grande platano. Teneva suo fratello stretto al petto, mentre volava stando attento a qualsiasi rumore ambiguo.
Arrivò al nascondiglio, fece scendere Haray dalle sue braccia, erano completamente soli.
Haray si guardava intorno intimorito.
Haray: "TerTer, che sta succedendo?" guardò il fratello con gli occhi pieni di lacrime, mentre tremava e si abbracciava  con le sue braccia inferiori.
Ternitan: "Tranquillo, Har, non sta succedendo niente di brutto. Tra un po' torneremo di sopra a giocare" Per rassicurare il fratello lo riprese in braccio, stringendolo con tutta la forza e l'amore che aveva in corpo. Anche lui era molto spaventato, ma doveva riuscire a rassicurare e proteggere il più piccolo.
Il loro rapporto era particolare, anche se avevano sette anni di differenza, erano molto uniti. Per Haray, il fratello era un esempio da seguire, infatti, cercava sempre di imitarlo, per essere come lui.
Ternitan, invece, voleva solo proteggerlo e vederlo felice. Gli si scaldava il cuore quando lo vedeva sorridere oppure quando si arrampicata sugli alberi, arrivando in cima e rivolgendogli uno sguardo soddisfatto. Haray era il piccolo tesoro di Ternitan, e viceversa. L'uno era tutto per l'altro. Non avrebbero mai potuto vivere senza il loro fratello.

I due stavano fermi, immobili, abbracciati l'un l'altro per tenersi al caldo e per proteggersi.
Le loro braccia si strinsero di più quando sentirono dei passi. Subito dopo degli urli.
X: "Oh, ma chi abbiamo qui, i due principe. Pensavate di potervela scampare così?" Ternitan, sentendo quelle parole, scattò. Lasciò Haray in disparte e cominciò a combattere.
L'ambiente si trasformò in caos. Pieno di urla, paura e rabbia.
Il principe maggiore stava cercando di stendere tutti gli elfi, per proteggere suo fratello. Però non riuscì a rispettare i suoi piani per molto tempo, infatti un colpo lo stava per colpire in pieno mentre lui era distratto. Haray in quel momento provò tanta rabbia bruciargli dentro. Sentì un'enorme forza sprigionarsi in lui, istintivamente si mise la collana datagli dalla madre come porta fortuna.
Il piccolo principe si precipitò ad aiutare suo fratello, sprigionando la sua potenza di fuoco per la prima volta. Dalle sue mani uscirono fiamme viola scuro. Riuscì a proteggere il fratello, uccidendo quasi tutti gli elfi, tranne uno. Il quale lo guardava in modo divertito.
Egli cominciò a dire qualcosa in una lingua sconosciuta ai due principi. Al suono di quelle parole, il ciondolo che portava al collo di Harau si illuminò di una luce verde. L'elfo tirò a il principe tramite una catena comparsa magicamente.
X: "Finiscilo." Gli sussurrò l'elfo all'orecchio. Gli occhi di Haray divennero molto più scuri, quasi neri. I suoi canini divennero più grandi e più affilati. I riflessi delle su squame da rosse divennero verdi. Cominciò a camminare in direzione del fratello, era avvolto dalle fiamme. Arrivato dinanzi a Ternitan gli strinse una mano al collo, facendo espandere le fiamme sul suo corpo, ustionandolo sempre di più.
Ternitan: "Har, che stai facendo?" Disse con voce strozzata, guardando il fratello con le lacrime agli occhi. Il più piccolo non rispose, anzi non riuscì a rispondere. Socchiuse le labbra, ma da esse uscì solo del fumo verde. Allora, il principe più grande capì che non era suo fratello ad agire, ma l'elfo dietro di lui, e l'artefice di tutto era sua madre.
"Haray, sappi che ti voglio bene, che te ne vorrò per sempre, anche se non ci sarò più. Tu per me sei tutto, sei la mia vita, sei il mio migliore amico e sei il mio orgoglio. Sono fiero di te e ti auguro solo il meglio" Quelle furono le ultime parole del principe, prima di chiudere gli occhi per sempre.
A quel punto l'elfo lasciò libero Haray, il quale svenne sul posto per l'enorme sforzo che aveva fatto, e poi scomparire, lasciando i due principi distesi a terra, con una piccola differenza: uno respirava e l'altro no.

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⏰ Last updated: Apr 14 ⏰

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-Hoshi no maho-Where stories live. Discover now