Ballo

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Oramai era passato un mese, ed io abitavo ancora da Voriarca. Vedevo Haray solo per questioni lavorative, essendo il suo servo. I miei accessi alla famiglia reale erano molto limitati, parlavo qualche volta con Ylsul. Mi mancava il principe, mi divertivo con lui. Mi mancava la sua strafottenza nei confronti di chiunque. Volevo, anzi dovevo, sistemare le cose. Avevo solo bisogno di un modo per parlargli, ed Ylsul mi sembrava l'unica che poteva fornirmelo. Andai dalla principessa, la trovai mentre si allenava con una lancia, tutte le sue treccine erano raccolte in una coda unica, le sue braccia erano trasformate in ali. Nel suo viso si poteva leggere la concentrazione, imperlato da qualche goccia di sudore. Mi guardò rivolgendomi un sorriso caloroso, per poi avvicinarsi a me.
Ylsul: "Hey Drell! Qual buon vento ti porta qui?"
Drell: "Ti volevo chiedere un favore"
Ylsul: "Certo dimmi tutto"
Drell: "Allora si tratta di Haray, vorrei scusarmi con lui e chiarire. Ma non so come fare, perché mi evita da ormai un mese, potresti aiutarmi?"
Ylsul: "Mh, aiutarti eh? Tipo farvi incontrare per una cenetta romantica?"
Drell: "Eh?! No, no, non in quel senso" Dissi sentendo le mie goti riscaldarsi.
Ylsul: "Sicuro? No perché sei diventato tutto rosso. Comunque seriamente, posso farvi incontrare, ma non risento delle azioni di mio fratello, sta attento ok?"
Drell: "Si certo"
Ylsul: "Va bene, allora andiamo?"
Drell: "Oh, subito?"
Ylsul: "Perché no? Tanto scommetto che anche lui muore dalla voglia di vederti, in questo periodo, in cui non vi siete parlati, è più cupo e moscio"
Drell: "Ah davvero? Mi dispiace"
Ylsul: "Si vabbè, mo non fare a me tutto il pippone sul dispiacere, che sennò il tuo futuro marito si ingelosisce"
Drell: "Invece di sparare stupidaggini, andiamo da tuo fratello". Ci avviammo per le stanze di sua maestà "non parlarmi del mio passato sennò ti spezzo le gambe". Quando entrammo lo trovammo steso sul letto, cosa insolita per lui, aveva le ali che lo avvolgevano, i capelli ancora molto in disordine, sparpagliati sul materasso.
Haray: "Chiunque tu sia, va via. Non sono dell'umore per ricevere visite" Disse senza neanche girarsi verso di noi.
Ylsul: "Haray, sono io"
Haray: "Solo tu?"
Ylsul: "Non proprio"
Haray: "Chi c'è con te?"
Ylsul: "Girati e lo scoprirai" Haray seguì le indicazioni della sorella, girandosi e vedendomi, il suo viso era stanco, gli occhi spenti, e più scuri, molto più scuri, quasi nocciola.
Haray: "Cosa ci fai tu qui?"
Drell: "Volevo solo parlare... sai di quello che è successo"
Haray: "Elfo... meglio di no, non metterti nei guai stando con me, per piacere"
Drell: "Ma anche tu vuoi stare con me, perché mi devi allontanare?"
Haray: "Perché poi" fece un sospiro "Perché saresti in pericolo"
Drell: "Pericolo? Pericolo per cosa? Eh?"
Haray: "Non capiresti"
Drell: "Hai rotto con questa storia, è solo una scusa per non aprirti. Ma sai, piccolo spoiler, ti potrebbe fare veramente bene, così forse diventerai meno scorbutico e meno stronzo"
Haray: "È questo che pensi di me? Bene, allora perché vuoi stare così tanto con me, se sono uno stronzo scorbutico?"
Drell: "Non è questo quello che intendevo, senti lascia perdere, tanto ho capito di essere solo un servo per te" Stavo per andarmene, quando sentii delle braccia bloccarmi, mi girai e vidi il suo viso, i suoi occhi lucidi e il labbro inferiore tremante.
Haray: "No, per favore non andartene. Lo so, sono stato un coglione, ma ti prego, perdonami"
Drell: "Haray, non piangere, sistemeremo tutto, ma ora no" Dissi prima di andarmene, lasciandolo là, da solo. Allontanandomi sentivo i suoi singhiozzi, sentivo i colpi che tirava a non so cosa. Quando fui abbastanza distante, mi lasciai andare. Crollando a terra in ginocchio. I miei occhi si stavano facendo sempre più umidi, fino a quando piccole, ma pesanti, lacrime cominciarono a rigarmi il riso. Mi mancava Haray, mi mancava il rapporto che avevo con lui, mi mancava il suo sorriso, mi mancava averlo accanto a me, mi mancava tutto di lui. Tornai a casa dove mi gettai sul letto in lacrime. Volevo che fosse accanto a me per consolarmi. Voriarca non c'era, per fortuna, non volevo che mi vedesse in questo stato, per la persona a cui dovevo stare alla larga per giunta.

.....

Ero steso sul letto dove dormiva Drell, Ylsul mi accarezzava la schiena, per darmi conforto penso, stavo piangendo ancora, per uno stupido elfo poi. Mia sorella cercava di rassicurarmi dicendo qualche frase dolce, ma mi davono solo fastidio, tanto fastidio.
Haray: "Senti sorellina, forse è meglio che torni da Drell, con me perderesti solo tempo, lo sai no?"
Ylsul: "Haray, non posso lasciarti ora che stai così male"
Haray: "Cara Ylsul, io sto sempre "Così male" quindi non preoccuparti, ok?" Dissi cercando di rassicurarla, non volevo vederla così in pensiero per me, non avevo bisogno della sua pena, avevo bisogno delle labbra di Drell, volevo baciarle dal primo momento in cui lavevo visto.
Ylsul: "Io però non voglio lasciarti"
Haray: "Peccato, perché lo farai, non voglio sentire storie, tanto ho intenzione di chiarire con lui al tuo compleanno"
Ysul: "Serio? Allora faccio organizzare un ballo"
Haray: "Ma perché...?"
Ylsul: "Perché così puoi limonartelo con la musica in sottofondo"
Haray: "Sei tremenda"
Ylsul: "Lo so, lo s- Aspetta! Non hai negato, ciò significa che ti piace!" Non risposi neanche, mi limitai a roteare gli occhi al cielo e mandarla via. Però devo ammettere che scherzare con lei, mi aveva risollevato un po' il morale.

.....

Erano passati molti giorni dal mio ultimo incontro con Haray, e si stava avvicinando il compleanno della sorella, quindi noi servitori eravamo molto presi dai preparativi, volevo usare quell'occasione per dimenticarmi del principe, tanto io non ero niente per lui. Avevo studiato un metodo per far cadere fiori al passare della festeggiata, per non sfruttare nuovamente delle povere persone. Bastava tirare una leva ed ecco una pioggia di fiori rossi e blu.
Ora dopo molto lavoro, ci stavano dando dei premi e riconoscimenti per aver svolto bene i compiti.

Oramai il grande giorno era arrivato, tutti erano vestiti a festa, io indossavo un completo verde bosco e beige, con abbinato un papillon color verde prato.
Ylsul indossava un bellissimo vestito azzurrino, con dettagli e ricami in oro, i capelli raccolti in due grandi tracce, adornate da perline e nastri abbinati all'abito.
Poi nella stanza entrò Haray, aveva dei pantaloni neri molto larghi e un copri spalle del medesimo colore con dettagli rossi.
Tutti cominciarono a ballare, io mi tenni in disparte, prendendo qualche bicchiere di un qualsiasi alcolico. Ad un certo punto si avvicinò a me il principe.
Haray: "Hey Drell, potremmo parlare un attimo? In privato"
Drell: "Di cosa mi vuoi parlare, principe?"
Haray: "Di una cosa importante, seguimi" Andammo fuori, lontano da tutto e tutti, solo noi due.
Drell: "Allora?"
Haray: "Allora, vorrei chiederti scusa, e tornare come un mese fa, ti va?"
Drell: "Non saprei, è da tanto che non parliamo seriamente, e stavo bene anche senza di te" Mentii, senza di lui non stavo per niente bene, piangevo quasi ogni notte, mi mancava la sua vicinanza.
Haray: "Per favore, elfo" Disse avvicinandosi e posondomi le due mani sinistre dietro la schiena, facendomi avvicinare a lui.
Drell: "Posso perdonarti, solo se balli con me, qui e adesso" Dissi con un sorriso sulle labbra.
Haray quindi, mi strinse di più a se, e cominciammo a ballare, i nostri corpi volteggiano all'unisono, le sue braccia strette al mio corpo, le mie mani alle sue spalle, i nostri sguardi incatenati fra loro, il verde dei miei occhi si mescolava con l'ambra dei suoi. Ad un certo punto, spostò le braccia, prendendomi con decisione in braccio, poi spiegò le ali, spaccando il volo portandomi sempre più in alto. I nostri volti si avvicinavano sempre di più, il suo sguardo si spostava velocemente dai miei occhi alle mie labbra. I nostri volti erano distanti pochi centimetri, e lui era intendo a ridurli sempre di più. Chiusi gli occhi preparandomi a quel dolce tocco, tanto atteso da tutti e due, ma il principe si fermò all'improvviso, tornado a terra di fretta. Si avvicinò al mio orecchio sussurrando un flebile "Scusa" per poi allontanarsi e girandosi verso il nostro intruso, un semplice servo, aveva la paura stampata sulla faccia. Haray invece aveva la rabbia impressa sul viso, si avvicinò a lui e con tono basso e inquietante disse:
Haray: "Prova a raccontare quello che hai visto a qualcuno, e ti giuro che sei un uomo morto" Il povero servo sbiancò, allontanandosi sempre di più dal principe, finendo per scappare. Poi l'alato si girò verso di me, incatenando il  suo sguardo con il mio, sorridendomi teneramente.
Haray: "Torniamo dentro? Semmai continueremo in camera, quando saremo soli" Disse avvicinandosi a me prendomi la mano, conducendomi alla festa.

-Hoshi no maho-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora