Separati

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Non ricordo molto della battaglia, avevo quasi raggiunto l'ammiraia, quando sentii un dolore lancinante allo stomaco. Poi niente, buio totale.
Mi risvegliai in una stanza, non la riconoscevo, aveva lo stile delle abitazioni degli alati, ma era molto più spoglia. Erano presenti solo un tavoli con un sedia e il lettino su cui ero sdraiato. Passò una ragazza, si sorprese a vedermi sveglio, e scappò via. Ma che era successo? Mi chiesi.
Poi poco dopo la fanciulla tornò seguita da Ylsul, ma senza Haray. Dov'era finito?
Ylsul: "Vedo che ti sei svegliato, come stai?"
Drell: "Bene, penso. Mi fa male l'addome, che cos'è successo?"
Ylsul: "In poche parole, durante la battaglia sei stato colpito, ed Haray per salvarti è stato catturato"
Drell: "Catturato?!"
Ylsul: "Si... Ma ora non agitarti, che sei ancora parecchio debole. Ad Haray ci penseremo io e qualche soldato fidato, ok? Riavrai il tuo principe, non preoccuparti"
Drell: "Mh, posso almeno andare nelle sue stanze?"
Ylsul: "Non so, vado a chiedere a qualcuno. Torno subito"
Drell: "Ok" Dissi, subito dopo la ragazza scomparve dietro la porta. Non stavo per niente bene, avevo ansia per Haray, sapevo bene di cosa potevano essere capaci di fare gli elfi. Soprattutto ai loro acerrimi nemici, tipo gli alati. Dovevamo rimanere assieme, dovevo essere rapito io, sarebbe stato me
glio.
Poco dopo Ylsul tornò seguita da un'infermiera, mi fecero alzare e mi condussero nella camera del principe, la dottoressa se ne andò, la ragazza, invece, restò con me.
Drell: "Cosa hai intenzione di fare co Haray?"
Ylsul: "Mh non saprei, ne ho parlato con mio padre, non ha voluto fare niente, gli sembra uno spreco avviare una missione di salvataggio solo per una persona"
Drell: "Ma è suo figlio, è letteralmente l'erede al trono, cazzo!"
Ylsul: "Ora calmati, ho in mente qualcosa, ma servirai tu, essendo un elfo. Quindi aspettiamo qualche giorno che ti rimetti e poi andiamo a salvare mio fratello. Così puoi finalmente scopartelo"
Drell: "Eh?! Cosa stai dicendo?!" Il mio viso diventò tutto rosso, come potevano venirle in mente quelle cose? in questo momento poi.
Ylsul: "Dai, scommetto che non vedi l'ora"
Drell: "Ylsul, sono serio. Non è il momento per parlare di queste cose, ok?"
Ylsul: "Si, scusa hai ragione. Ora vado, torno tra un po'. Tu non fare pazzie, anzi cerca di riposarti un po', che se ridotto ancora ad uno straccio. Prova a dormire un po', non so, poi se vuoi posso farti un tè o qualcos'altro, dimmi tu"
Drell: "Hey, sta tranquilla, sto bene. Ora pensa a come salvare tuo fratello, ok?"
Ylsul: "Sicuro?"
Drell: "Sisi, ora vai" Dissi sorridendole, lei rassicurata si allontanò e si buttò giù, volando da qualche parte. Io decisi di mettermi a dormire, cercando di sognare uno scenario migliore, magari accanto ad Haray, mentre ci coccolavamo.

......

Dopo esser stato catturato, se ne andarono. Il viaggio durò molto, sembrava infinito. Ero stato legato, ed avevano tappato la mia bocca con un pezzo di stoffa. Ero paralizzato, non potevo muovermi, non sapevo come scappare. Dovevo sapere come stava Drell.
Dopo tanto tempo sbarcammo a terra. Venni portato in un edificio, una prigione probabilmente. Mi gettarono in una cella, incatenando le mie braccia alla parete. Inizialmente cercai di liberami, provando a spezzare quelle corde di metallo, ma fu tutto inutile, anzi stavo rischiando di farmi seriamente male.
Mi lasciarono la per qualche ora. Ero molto stanco, volevo dormire ma non riuscivo. Avevo paura, paura di non rivedere più le persone a me care, di non rivedere più Ylsul, oppure di non poter più vedere Drell. Di morire la, in quella cella sudicia, senza poter avere la possibilità di riscattarmi, per essere accettato da mio popolo, per essere sopportato da mio padre, per riavere la famiglia che avevo anni fa. Ad un certo punto tornò una guardia, teneva in mano un arnese, probabilmente faceva parte della sua cultura, entro nella mia gabbia e cominciò a frustarmici. Faceva male, era incandescente, ad alcuni tocchi potevo sentire la mia pelle abbandonare il mio corpo, per quanto scottava, poi dopo una trentina di minuti se ne andò. Lasciandomi là, sofferente, indifeso e impaurito. Dopo altri minuti, a pochi metri dalla cella, si fermarono due uomini, non li vidi in faccia, uno era molto più alto dell'altro, ed era vestito completamente di nero. Grazie al mio udito molto sviluppato (grazie alle due orecchie in più) percepii qualche parola, sopratutto il mio nome. Però non riuscii a collegare niente, era troppo distrutto per capire qualcosa.

Nessuno mi disturbò più per qualche ora, finché, due elfi non entrarono nella piccola stanza in cui ero rinchioso. Mi tolsero le catene, per qualche secondo mi illusi di esser stato liberato, poi però, mi portarono in un'altra stanza, altrettanto spoglia. Arredata solo da un tavolo al centro, non capii al volo a casa servisse, finché non mi ci fecero sdraiare (a forza) per poi legarmi braccia e gambe a della catene attaccate al muro, poi cominciarono a tirare con esse. Sentivo il mio corpo stracciarsi. La stanza di riempì delle mie urla di dolore, mentre sul mio addome si aggiungevano dei tagli verticali alle bruciature di qualche ora prima.
Elfo: "Ora basta. Mi serve vivo, devo interrogarlo"
Haray: "I-intetrigarmi su c-cosa" Non riuscivo più a parlare fluidamente, mi faceva male tutto, volevo scappare.
Elfo: "Oh, piccolo principe, mi è giunta voce, che te e il tuo popolo state organizzando qualcosa contro noi e i crows"
Haray: "Crows? C-cosa sono?"
Elfo: "lo dovresti sapere. Quiindi? Cosa state organizzando?"
Haray: "Non ne ho idea, ve lo giuro!"
Elfo: "Quindi non vuoi parlare, eh? portatelo nell'altra stanza, questa tortura mi ha già annoiato". Mi liberarono e mi condussero in un altro posto. Questo era arredato solo da qualche scaffale, con sopra dei barattoli contenenti qualche liquido. Mi inniettarono qualcosa, facendomi perdere i sensi.
Quando ripresi conoscenza, mi trovavo nella mia cella. Mi bruciava tutto, abbassai lo sguardo e vidi nuove ferite sul mio corpo, erano ancora fresche, alcune sanguinavano ancora.
Passarono giorni, ed io ero ancora sottoposto a diverse torture. Oramai non dormivo più ne mangiavo più. Il mio corpo oltre ad essere parecchio distrutto, si era anche ridotto abbastanza. Mi si vedevano le costele, non avevo neanche più la forza per urlare, oppure per piangere. L'unica via d'uscita per quell'incubo era la morte, o almeno così diceva Duthir, l'elfo che più mi torturata. Forse aveva ragione.

Allora non mi odiate, sto lasciando un messaggio solo perché vorrei ringraziare una mia amica, che mi fa le playlist per ogni capitolo (non so scrivere senza musica AHAHA).
Quindi, grazie grazie maya DestielRealTm

-Hoshi no maho-Where stories live. Discover now