Capitolo 8

134 33 46
                                    


Fathian mi perquisi' e mi tolse Sasha e le Ure che nonno mi aveva dato.
- Finchè non capiro'  bene cosa farne di te, stai buona qui.-aveva detto prima di chiudermi in una stanza.
In che guaio mi ero cacciata? Credevo di essere al sicuro con i Difensori ma a quanto pare mi sbagliavo.

Thao e la pietra Menthis, cosa aveva voluto che succedesse quando me l'aveva regalata? Se durante il viaggio non avessi desiderato di andare dal nonno, cosa sarebbe successo?

Non riuscivo a trovare delle risposte, soprattutto non potevo credere che Thao volesse il mio male, non dopo quello che mi aveva detto: - Tu mi hai stregata.- erano state queste le sue parole l' ultima volta che lo avevo visto a casa della signora Moira.

La signora.
Chissa' quanto si stava preoccupando non vedendomi più, non vedendoci, me e Xhon.
Sussultai, eravamo scappati dai Verdi e se le avevano fatto del male? Come...come era successo a Sana? Non potevo vivere con quel rimorso, sarebbe stata tutta colpa mia.

Calde lacrime rigarono le mie guance, ne sentii il sapore salato sulle labbra.
Solo un incubo, pensai per tranquillizzarmi, Luce e' solo un incubo e non puo' andar peggio.

Avevo due scelte, crogiolarmi nel dolore e nell' autocommiserazione, oppure reagire.
L'ultima volta che ero stata in quella casa avevo lasciato la capsula e il diario ancestrale ad Athea la madre di Xhon e se lei li avesse conservati ancora lì, da qualche parte?
Dovevo tentare.

Mi avvicinai alla porta bussando rabbiosamente.
-FATHIAN, APRI QUESTA PORTA!- urlai disperata, battendo calci e pugni per farmi sentire.
La voce roca che riconobbi essere del difensore tarchiato, arrivo' alle mie orecchie.
- Fathian non è in casa, ci siamo io e Verz se vuoi signorinella.- disse.
La risata rude di Verz  che ne segui', mi fece gelare il sangue.

Il chiavistello fece uno scatto,la porta cigolo'.
-Possiamo tenerle compagnia noi, comunque Tim.- disse Verz all'altro.
Mi squadro' come fossi una preda da divorare.

-Chiamatemi Fathian!- ordinai cercando di mostrare un tono risoluto.
I due scoppiarono a ridere.
D'un tratto Verz mi acchiappo' per il collo portandomi a mezz'aria, il viso ad un centimetro dal mio, l'alito che sapeva di selvaggina.
-Saresti un bel bocconcino, se non fossi Dodicana, una sporca dodicana.- sputo' a terra.
Mi dimenai cercando di allargare le sue dita, stavo soffocando.

-Rimettila giu' Verz, non voglio guai col capo.-  lo richiamo' Tim.
L'uomo sembro' ritornare in sé udendo quelle parole, quindi allentò la stretta quel tanto da farmi respirare.
-Tua madre era un vera donna, intelligente, caparbia bellissima. -continuò.

Sentire il suono della parola "mamma" uscire dalle sue labbra luride mi fece avvampare.
-Non- cercai di dire, ma era difficile formulare una frase con la gola serrata - non nominare mia madre, brutto essere schifoso!-
L' uomo non tardo' a ribattere a modo suo, un pugno feroce allo stomaco mi spezzo' il fiato, il dolore fu lancinante.
-Se non avesse sposato la feccia della feccia del tuo mondo, sarebbe ancora viva.- concluse, lanciandomi dall' altra parte della stanza.

Caddi come una pezza. -Xhon.- imprecai.- Chiamatemi Xhon.-
Tim sembro' sbiancare. -Che ne sa lei di Xhon?- chiese all'altro.
Verz gli fece segno di serrare la bocca.
Restai di sasso mentre i due uomini richiudevano la porta di quella che iniziavo a vedere come una cella, andandosene via.

Tiepidi raggi del sole s'insinuarono dalle persiane quando riaprii gli occhi dopo essermi addormentata, stremata dal dolore allo stomaco.

La stanza dove mi trovavo aveva un arredamento classico, tappeto, copriletto e tappezzeria avorio, pavimento in legno.
Se fossi stata in un'altra circostanza mi avrebbe dato un senso di pace il fatto di essere li , ma in quel momento vedevo buio ovunque, non riuscivo a non pensare anche a Xhon, cosa aveva voluto dire Tim? Gli era forse accaduto qualcosa di grave?
Stavo impazzendo, volevo delle risposte.

Udii di nuovo il chiavistello girare, balzai giu' dal letto pronta a scaraventarmi su chiunque ci fosse dietro l'uscio e cercare in tutti i modi di fuggire da quella casa, ma la figura che mi si parò davanti mi lascio' spiazzata.

-Greta.- dissi.
La cugina di Xhon mi venne incontro sorridente, portava con se un vassoio con quella che aveva l'aria di essere una tazza fumante di caffe' e una brioches.
-Luce, che piacere vederti.- parlo' come se non sembrasse strano il fatto che mi portasse il cibo come si fa con i detenuti.

La guardai malamente, lei si giro' verso l' uomo che l'aveva accompagnata, facendogli segno di andarsene.
-Credo tu abbia fame,- poso' il vassoio sul comodino- mio cugino Fathion non è incline alle buone maniere come puoi aver notato.-

Fece per passarmi la tazza bollente, in risposta la scaravantai in aria.
-Volete anche avvelenarmi adesso?- ringhiai.
Stupore misto a paura le si dipinsero in viso.
-Che stai dicendo Luce?- rise, cercando di tornare quella di prima.- Avresti potuto scottarmi, sai?-

Un moto d'ira s'impossesso' del mio corpo, quando le saltai addosso rabbiosa.
-Aiut...- fece per gridare, ma le tappai la bocca puntandole al collo l'unica cosa più simile ad un arma che avevo a portata di mano, la spilla di mamma che indossavo sempre.

-Adesso mi dici cosa sta succedendo, se non vuoi che infilzi il tuo bel collo.- sussurrai.
Lacrime trasparenti inumidirono la mano che tenevo fermamente sulla sua bocca.
-Guai a te se urli.- aggiunsi, tenendo salda la mia posizione.

Greta mosse lentamente la testa in segno di assenso, quindi feci  scivolare via la mia mano dalle sua labbra.
-Thao è stato catturato mentre cercava Metasio per guarirlo.- parlo' mestamente.
-In cambio della sua vita, ti ha venduta ai Verdi,- sospiro'- Verz e Tim sono dalla sua parte, mentre, ha litigato con Fathion che vuole mettere al corrente di tutto quanto Ron.-

La delusione s' impossesso' di me, Thao aveva tradito suo padre e me per salvarsi la vita.
Era un codardo, oltre che uno stupido.

-Dov' è Xhon?-chiesi -Abbiamo viaggiato insieme con l' Ura quando i Verdi mi hanno trovata da Moira, poi è sparito.-

-Xhon è tornato alla Residenza Gimbo durante il vostro viaggio, li' ad attenderlo c'era Thao con Irkrem, il fratello di Orkros. Si sono scontrati, e' riuscito a fuggire, so che è ferito, ma non so dove sia adesso.-

Xhon ferito? Aveva affrontato suo fratello Thao per proteggere me?
-E Ron? Non posso credere non abbia fatto niente per fermarli?- chiesi stupita. Se i suoi figli avevano lottato, doveva aver fatto qualcosa.

-E' ancora all' oscuro di tutto , non capisci? Fathion ci ha minacciati, se parliamo ci fara' del male, ha preso Cliff, il mio lupo guardiano, lo uccidera'. - pronuncio' quelle ultime parole con dolore.

- E i tuoi genitori? Ci sarà pure qualcuno che può avvertire Ron! -chiesi.
Strinsi di piu' la spilla contro la carne del suo collo, quelle notizie mi stavano facendo tremare le gambe.

Le sue lacrime aumentarono copiose. -Non li ho piu', sono morti per mano di Orkros qualche giorno fa.-

Quelle confessioni avrebbero gettato nello sconforto totale chiunque, al contrario mi costrinsi a riordinare le idee, osservando la situazione come se non fossi nel mio corpo.

L' immagine che ne segui' mi confuse parecchio : stavo puntando una pseudo arma su una ragazza piu' minuta di me che singhiozzava copiosamente, dopo avermi rivelato di essere diventata orfana.

Cosa mi stava succedendo?

LuceWhere stories live. Discover now