Capitolo 18

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Castello della Valle di Kros.
Mondo9

...-È tempo di riprenderci ciò che è nostro Orkros.-
Rigirò fra i palmi un calice di fumo bluastro, poi lo mandò giù. Il blu si fuse un secondo col verde, fino a scomparire.

-Pazienza fratello, pazienza. Non manca molto. Ora che possediamo anche la capsula del Mondo12, la nostra chance di vendetta si fa più vicina.-
Ikrem creò un sorriso proprio dove una volta possedeva una faccia.

Orkros invece sospirò fluttuando dal proprio trono verso il finestrone di ciò che un tempo era il loro maestono Castello. Li si fermò a osservare la valle, oltre la coltre di nebbia che lambiva le acque scure e la vegetazione morta.

-Prima che la nostra vita venisse stravolta, eravamo un popolo come un altro. Di sembianza umana come gli abitanti degli altri Mondi, ci distinguevano da essi solo per il colore verde della nostra pelle.
Nel nostro habit incontaminato, immerso in una natura rigogliosa lavoravamo e adoravano una sola cosa, il fuoco sacro di Kros, il maggiore vulcano fra le nostre terre.
Flora, fauna, sorgenti di acqua, tutto il creato era merito di Kros e quindi la nostra stessa vita.-
Tacque, come se i ricordi gli impedissero di continuare.

-Conosco bene la nostra storia Fratello,- Irkrem ricordava bene quello che avevano passato- e confido in te, soltanto tu puoi farci ritornare all' antico splendore e punire chi ci ha sottratto quello che ci apparteneva, trasformandoci in fumo, ombra di ciò che eravamo.-

Il Sovrano tornò velocemente al suo trono lasciando dietro di sé una scia. Dava l' idea di essere come la nebbia dapprima osservata fuori, ma era tutt'altro.
Ciò che si spargeva ad ogni suo movimento era un residuo verde di se stesso.

-La ragazza,- tornò a parlare - è nascosta dagli Eletti,- il tono della sua voce era strutturato, basso e sicuro mentre affrontava quell' argomento.
-Tuttavia non potrà restare per sempre con loro. Il destino dei viaggiatori Ancestrali è stato scritto prima ancora che nascessero, essi servono al nostro supremo scopo e una volta raggiunto, Kros li saprà ricompensare, purificandoli nel suo fumo sacro.-

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Il giorno seguente a quello in cui Xhon era tornato da me, era particolarmente piovoso.
Ciò mi disturbava. Nella mia vecchia vita non mi ero mai considerata meteoropatica, cosa che da un po' di tempo a quella parte invece facevo.

Avrei voluto restare a dormire, come a casa, nelle mattine in cui non avevo voglia di andare a scuola.
A quei tempi era sempre il nonno che riusciva a convincermi ad alzarmi.
Aveva il potere di riportare serenità all' anima di chiunque ne avesse bisogno.
Pensare a lui mi fece star meglio, quindi scesi dal letto e aprii il secondo cassetto dell' armadio tirando fuori dei jeans chiari. Da quanto non li indossavo?

Anche rivedere Xhon mi aveva fatto tornare la voglia di un po' di normalità, riportando la mia mente ai giorni vissuti a casa dei suoi, quando ancora non sapevo che avrei dovuto affrontare cose più grandi di me da lì a poco.

Prima di scendere per la colazione, presi la via per la sua camera. Speravo di trovarlo in piedi. Sapevo per esperienza personale quanto le magiche cure del Mondo1 potessero rivelarsi veloci.
Bussai due volte ma non ricevetti risposta.
La porta si dischiuse leggermente quando feci pressione, rivelando una camera vuota.

Fui presa da un' iniziale panico, che si dileguò quando udii delle voci giungere dalle scale.
-Luce, che fai li impalata?-
Arrossii presa in contropiede.
Xhon e Fratello Lhao si guardarono incuriositi.
-Giuro, non stavo ficcanasando,- incrociai le dita mettendole bene in mostra- volevo solo invitarti a scendere con me per la colazione.- spiegai.
Frate Lhao sorrise dando una pacca sulla spalla al suo nuovo amico. -Mi dispiace deluderti, ma questo ragazzo non si perde tanto in chiacchiere. Era già sveglio all' alba quando sono andato a controllare come stesse e già vestito di tutto punto.-
Sembrava orgoglioso di tale scoperta.

-Ho già fatto colazione Luce.- disse Xhon un po' dispiaciuto.
-Oh, be' se è così che stanno le cose allora vado da sola,- abbozzai un sorriso- ci vediamo dopo...spero.- aggiunsi.
Lasciandomi i due uomini alle spalle scesi giù in sala da pranzo, felice di scoprire che la tavola fosse ancora imbandita.

Stando al nostro Metasio, doveva mancare un' quarto all' ottava ora del mattino. Tutto sommato non ero rimasta tanto a rimuginare a letto.
Mi avvicinai alla caffettiera posta al centro del tavolo, presi una tazza media e versai il caffè ancora caldo. Poi mi allungai verso un cornetto ai frutti di bosco. Non era la prima volta che lo mangiavo, era buono quanto quello che ci offrivano alla Residenza dei Difensori.
"Oggi non riesco a proprio a pensare ad altro."

Sorella Sole mi raggiunse con fare raggiante, mentre fuori la pioggia continuava imperterrita la sua discesa.
-Dormito bene cara?-
Accennai un si con la testa, ma poco convinto.
-In realtà, il rumore della pioggia battente sui vetri mi ha tenuta sveglia parecchio.

Mi scrutò un secondo. -Con me non devi mentire, lo sai bene. Vedo nostalgia in te e la leggo nei tuoi pensieri.-
Il caffè mi andò di traverso. -Non dovrebbe essere legale questo suo dono,- commentai un po' infastidita- sa di violazione della privacy.-
Sorella scoppiò a ridere. -Non sempre ho piacere di vedere i pensieri altrui, Luce. Scoprire quanto possano essere malvagie certe persone e non potere sempre intervenire per fermarle, è tremendamente frustrante.-

-Ammiro ancor di più il suo buon umore perenne, allora. Comunque si, Sorella, ho nostalgia di una vita tranquilla e vorrei rivedere Ron e Athea.-
La donna si strinse nelle spalle.
- È comprensibile cara, ma ti senti pronta perché hai con te nuovamente Xhon o perché vuoi chiudere la faccenda della guerra?-
La guardai dritta negli occhi un po' disgustata. Per lei si risolveva tutto quanto ad una faccenda.- Sa già qual' è la mia risposta.-

La Sorella fece un segno di assenso.
-Frate Lhao è contrario lo sa Signorina? La votrebbe ancora al sicuro qui con noi.-
Quelle parole mi fecero gelare il sangue.
-Per quanto ancora dovete far finta che la guerra dei Verdi non sia di vostra competenza?- chiesi sconvolta. - Se il vostro ruolo è mantenere l' equilibrio fra i Mondi, state facendo un pessimo lavoro.-

-Luce.-
Il tono di rimprovero di Xhon mi arrivò dritto al timpano. -Non puoi parlare così agli Eletti.-
Sbottai contro di lui.- Ti rendi conto che con i loro poteri potrebbero fermare tutto in uno schiocco di dita? Se ne sai più di me spiegamelo perché non capisco il loro non agire.-
Xhon tentò di controbattere ma Frate Lhao lo anticipò.
-Abbiamo agito, a tempo debito. La nostra responsabilità più grande è stata l' aver creato i Verdi e ancora di più non averli distrutti quando era il momento.-
-No, Lhao.- Sorella Sole sbiancò a quelle parole. -Noi non distruggiamo popoli, ma diamo loro nuove possibilità di vita. Questo è ciò che abbiamo fatto con il popolo di Kros.-

-Questo non giustifica il vostro non intervenire adesso.- le urlai contro.
-Perciò andrò via da qui, se anche solo qualche vita può salvarsi con il mio intervento allora devo fare la mia parte, voglio che questa guerra finisca il prima possibile.-
-Sei una stupida testarda come tuo padre. Avrei dovuto uccidere anche lui anni fa, molte cose non sarebbero successe.- ribatté il Sacerdote.

"Molte cose tipo me."

-Andiamo Luce, hai visto cosa mi ha fatto Ikrem con un soffio del suo fumo. Vorresti competere addirittura con Orkros in persona?- Xhon rise, una risata isterica e beffarda.
-Basta così.- urlò Lhao.- C' è solo una persona che può farla ragionare, credo.-
Ci girammo come sincronizzati tutti verso lui, io però ero sicura di essere l' unica ad aver sentito un tremito in tutto il corpo.
Per quanto mi sentissi coraggiosa nel buttarmi fra le braccia dei Verdi, pur sapendo di andare incontro a morte certa, non lo ero altrettanto all' idea di incontrare la persona che aveva rovinato per sempre la mia vita, quella da cui avevo intuito che Lhao mi avrebbe condotta.

LuceWhere stories live. Discover now