Capitolo 20

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Reigre senza tanti complimenti inserì la tessera magnetica per aprire la porta della cella.
-Questi assassini sanno il fatto loro perciò gli riserviamo un posto speciale, con mura e porte ben robuste.

Mi stavo appunto chiedendo come mai tutto, in quell’ ala del carcere fosse diverso dal resto.
-Cab, buon uomo,- lo canzonò Reigre con una vocina felice- hai visite finalmente.-
Una volta aperto il massiccio portone blindato ci trovammo davanti le classiche sbarre. Reigre si allontanò all’ istante da esse e ci intimò di stare almeno ad un metro anche a noi.

-La squallida guardia senza palle.- disse una voce bassa e profonda.
Una figura alta e longilinea si fece strada dal buio della cella. Occhi verdi incontrarono i miei all’ istante. Era la mia fotocopia, ero la sua fotocopia.

-Tu.- disse in un sussurro.
Presi coraggio e mollai la mano di Xhon avvicinandomi di più, ignorando il braccio di Frate Lhao che cercava di tenermi indietro.
Capelli disorditnati, lineamente perfetti, qualche ruga a dimostrare i suoi anni. Quante volte guardando l’ unica foto che avevo a casa di lui, avevo immaginato come fosse diventato.
Non doveva avere più di cinquantacinque anni, eppure il non vedere la luce dal sole da quindici di questi lo aveva consumato.

-Sai chi sono vero?- chiesi aspramente. Volevo mostrargli tutto il mio disprezzo.
-Sei me al femminile.- disse mostrando un sorriso sdentato.
-Purtroppo ho ereditato i tuoi geni, ma sono molto lontana dall’ essere te. Io non sono un’ assassina.-
I suoi occhi cambiarono nell’ udire quella parola, le pupille si dilatarono e un tic nervoso gli prese la testa. Iniziò a scuoterla a destra e a sinistra blaterando parole: io non sono un’ assassino, io non sono un assassino.-
-Si che lo sei.- gli urlai sputangogli il mio rancore. -Hai ucciso mia madre, la donna che avresti dovuto amare e proteggere. Lei si fidava di te. Perché l’ hai fatto Cab, perché?-

Le lacrime si mischiarono al dolore. Xhon prontamente mi abbracciò da dietro tirandomi a se.
-Va tutto bene Luce.- il suo tocco calmo mi tranquillizzò, riportandomi in me.
Osservai di nuovo Cab che ora fissava il vuoto.
-Sei forse pazzo?- chiesi nuovamente a Cab. Poi mi girai verso Lhao.- Volevi farmi ragionare con un uomo visibilmente impazzito? Guardalo- gli intimai- non è in se.-

Una risata bassa e gutturale si spanse per la cella facendomi vibrare il corpo.
-Forse siete voi i pazzi a fidarvi degli Eletti.- poi mi guardò fissa negli occhi catturando magneticamente la mia attenzione.
-La guerra che state vivendo è più che giusta. I Verdi reclamano un’ antico splendore rubatogli, il tuo caro Sacerdote non ti ha detto cosa gli ha fatto? Prima gli ha donato un terra prospera e incontaminata in cui vivere e poi sentendosi in difetto con gli altri Mondi ha detto loro che in quella Terra c’ era il potere  per far prosperare anche le altre. Sono stati loro stessi a scatenare la prima Guerra anni fa e loro stessi sono responsabili diretti di quella che sta avvenedo ora.-

Quella scoperta mi lasciò un po’ interdetta. Io stessa sospettavo già le enormi responsabili degli Eletti ma non avevo idea di fino a che punto.
-Non sono una stupida Cab. Io non mi fido di nessuno se vuoi saperlo.-
-Il suo viso si trasformò nuovamente. I lineamenti si addolcirono mostrando tutta la loro bellezza. Era di questo che si era innamorata mia madre, ne ero sicura.
-Cosa volete da me?- chiese sconfortato.

Fu Lhao a parlare e la dichiarazione precedente di Cab aveva smorzato ogni sua combattività.
-Se vogliamo fermare la Guerra, Luce deve fare ciò che è scritto. Tu sai che se intervenissimo di nuovo come Eletti rischieremmo di ripetere nuovamente errori già fatti. Devi aiutare tua figlia a capire come ragionano Orkros e Irkrem, devi aiutarla a fermare il conflitto.-
-Fatemi uscire e lo farò.-
-Mai.- sbraitò la guardia che durante  la discussione era rimasta in disparte.

Osservai Cab. I suoi occhi. Perché riuscivo a vederci verità nonostante tutto?
-Io gli credo.- dissi con fermezza.
Xhon mi toccò la spalla. -È quello che vuole lui, ma se esce da qui si dilegua e non lo rivedremo mai più.-
Cab lo osservò incuriosito. -Tu devi essere uno dei figli del famoso Ron. Sei un Difensore sicuramente, lo vedo dal tono fermo e dal portamento fiero. Sei un ottimo amico per mia figlia.-
-Non chiamarmi figlia Cab. Nessuno deve farlo. – dissi rivolgendomi anche al sacerdote.
-Per te sarò Luce e no, non uscirai da questa cella. Non farò questo a mia madre.-

Girai le spalle a tutti e andai via da lì.
Ogni lacrima versata per Cab era una lacrima che non potevo permettermi di perdere.
Io ero Luce, una Viaggiatrice Ancestrale, e non ero l’ unica.
Uscii dal carcere con la consapevolezza di essere finalmente pronta a portare a termine ciò per cui ero destinata.

"Sono Luce e i Mondi sono nelle mie mani."

Spazio autrice: tatannnn finish!
E si è proprio così, non vi sto prendendo in giro.
La storia di Luce termina, magari ci sarà un secondo volume chissà...
Intanto vi ringrazio per il supporto dato. Questa storia l'ho ripresa in mano dopo diversi anni, con tanto amore.
Luce merita di essere capita e spiegata bene.
Mi fermo perché ho dato quello che potevo in questo momento della mia vita.

Lei tornerà perché lo sento.

Un abbraccio grande e un grazie a chi mi ha supportato dai primi capitoli spingendomi a continuare, ma a chi è rimasto fino agli ultimi regalo un abbraccio ancora più grande perché lo meritate tanto.

Alla prox...
lacquaeilsole ⭐

PS: sicuramente ci sarà una revisione perché tutti i consigli ricevuti da voi durante gli scambi sono stati importantissimi.

Baci.

Baci

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