Capitolo 11

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*Corsi fra le piante di pomodoro del nonno,si era dedicato a quell' ortaggio con tutta la passione che aveva in corpo tanto che la sua serra non aveva faticato a raggiungere i due metri di altezza.
Ciò mi permise di nascondere la mia figura,un metro e sessantacinque centimetri di ragazza che cercava di acquattarsi fra le foglie.

Il fruscio di queste, secche ,schiacciate sotto il peso di piedi pesanti mi provocò un brivido.
Mi feci più stretta abbassando la testa sotto un pomodoro bello maturo e tesi le orecchie.

- Qui non c'è, torniamo indietro.- pregò la voce femminile.
- Tuo padre si crede furbo, ma io lo sono di più.- rispose sprezzante l' altro uomo.
- Cab per favore, ascoltami non è come pensi.

Cercai di tirarmi su,quel tanto da riuscire a sbirciare per dare un volto a quelle voci.
Scorsi un uomo alto di spalle con una maglia nera, la donna quasi in ginocchio di fronte a lui indossava la tipica veste del Mondo 11, una tunica blu senza maniche con cappuccio,non riuscii a vederla in viso.

D' un tratto lui prese qualcosa dalla tasca dei jeans. - Se non è lui il traditore allora lo sei tu,ma puoi ancora dimostrarmi il contrario.-
Le passo' una capsula, la donna dapprima esitò poi se la portò alla bocca. Entrambi scomparvero fra la natura inerte.*

Il contatto con la benda umida sulla fronte mi riportò alla realtà. Quando aprii gli occhi, dopo il mio sogno, il mio sguardo incontrò quello di un graziosa signora dai tratti nordici.
Un caldo sorriso le si aprì in volto.

- Buongiorno signorina, come si sente oggi?- chiese cordiale.
-Oggi?- domandai confusa.
-Ha dormito due giorni e due notti, temevamo non si svegliasse più. Il viaggio ancestrale può essere duro per chi non si è esercitato nel farlo.-
- Esercitare? Ho soltanto bevuto da una capsula, non mi è sembrato molto diverso dall' usare la pietra nera.-

Sorrise.- La pietra nera permette viaggi veloci in mondi e luoghi già conosciuti, il viaggio ancestrale è ben diverso, con esso può arrivare in qualsiasi posto lei desideri anche se non vi è mai stata. In più ha teletrasportato con sé non uno ma ben due persone, deve essere più forte di quanto lei stessa non creda signorina.-

Riflettei un secondo sulle sue parole.
- Pensavo di trovare gente ostile in questo Mondo.- dissi.
-Signorina, noi Primani siamo esseri evoluti oltre ogni immaginazione. Padroneggiamo le arti ancestrali fin da bambini e osserviamo l' equilibrio degli altri mondi intervenendo solo quando esso si rivela precario.-
Mi alzai dal letto, sentendomi d' un tratto forte.
-Mi sembra alquanto precario in questo momento ,sbaglio signora...?-
-Mi chiami pure sorella Sole. - osservò i miei movimenti.
- La bevanda argento ha fatto effetto vedo, certo ci sono voluti due giorni,ma nonostante non abbia né mangiato né bevuto la vedo decisamente stare meglio.-
- Si, -affermai- mi sento forte, ma non ha ancora risposto alla mia domanda.-

Sorella Sole sospirò un secondo, gli occhi color cielo, la pelle chiara ancora elastica, non doveva avere più di 40 anni.
-Le sue domande avranno le loro risposte a tempo debito, adesso se la sente di alzarsi? Vorrei mostrarle una cosa.-

La Residenza sacerdotale era situata su un alto monte,lontano dagli occhi indiscreti dei visitatori, soltanto chi era degno in sé di vederla aveva l' onere e l' onore di trovarla e potervi accedere.

Sorella Sole mi portò dalla mia camera al salone principale, maestoso e al contempo umile, illuminato soltanto dal fuoco di un enorme camino e da candele strategicamente posizionate alle pareti.

Ci portammo vicini ad una credenza dalla quale tirò fuori una cornice dorata. Fu una foto,quella che mi mostrò.

Figurava una bambina dai lunghi capelli dorati in braccio ad un uomo, il sacerdote Lhao di parecchi anni più giovane.

- Riconosci la bambina in foto?- chiese .
Scossi la testa in segno di diniego.
- È Alba,tua madre.-
A quelle parole il mio cuore aumentò i suoi battiti, istintivamente portai la foto vicino ad esso.

- Mamma,- sussurrai- è cresciuta qui?-
Sorella Sole mi guardò bonariamente.
- Non solo è cresciuta con noi,è nata qui con noi.-

Questo non aveva senso,avevo sempre saputo che mamma fosse nata e cresciuta nel mio mondo.

-Tuo nonno Leon ha conosciuto Tilde,l'eletta ai viaggi in questo Mondo e dal loro amore è nata tua madre.Per le leggi che vigono nel Mondo1 in quanto figlia di un eletta e di un dodicano è potuta rimanere con noi fin quando la sua anima è stata considerata degna.-

-Cioè?- chiesi sempre più confusa.Sorella Sole mi fece accomodare nuovamente.Poi mi guardò seria.
-Cab.-



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