17. É colpa mia

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"Amo i litigi quelli veri, quelli forti.
Quelli che per far pace metti a dura prova l'orgoglio.
Quelli dove serve coraggio per superarli.
Quelli che rafforzano ciò che è vero e dividono ciò che non esiste."






Penso che questa pentahouse non sia mai stata tanto silenziosa, neppure quando ad abitarla è stato il silenzio in persona e nient'altro

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Penso che questa pentahouse non sia mai stata tanto silenziosa, neppure quando ad abitarla è stato il silenzio in persona e nient'altro.
Non c'è alcun rumore, nel silenzio si riesce a udire soltanto il ticchettio del piccolo orologio appeso in cucina.

Eppure siamo stati entrambi qui per tutto il tempo. Abbiamo mangiato separati, Ares sul divano e io in cucina, con il televisore al plasma acceso a fare da sottofondo alle nostre silenziose conversazioni fatte solo di sguardi.

Non sono mai stata una persona orgogliosa, ma quando si tratta di lui non mi riconosco più nemmeno io.
Non voglio dargliela vinta, non ha ragione. No.
Non ha ragione dal momento in cui il nostro accordo era: farci una vita. Entrambi.
E Dio, se ci sto provando.
Ce la sto mettendo tutta, ma lui non fa altro che complicare la situazione.

Sto finendo di vestirmi per la cena di questa sera, mi sono rintanata nella mia camera da letto e più provo a raggiungere la zip del mio vestito per chiuderla, più sembra che scappi via dalle mie dita.

Ho indossato un abito che Schiaparelli mi ha gentilmente recapitato tempo fa e che non ho mai avuto l'occasione di indossare, nonostante questo vestito sia, forse, troppo romantico per appartenere alla penna di Daniel Roseberry.
E non riesco a capire il motivo per il quale gli stilisti si ostinino a fare questi corpetti stretti e aderenti, troppo striminziti per il mio seno.

Però l'abito è grazioso, le spalline sono un tutt'uno con il corpetto dalla scollatura generosa, il punto vita è messo in evidenza e la gonna è composta da diversi strati di voile, con uno spacco laterale che sale lungo tutta la coscia. La tinta è rosata, che si abbina alla perfezione con il trucco naturale che ho deciso di indossare per questa serata.
I capelli li ho lasciati sciolti sulle spalle, ho solo aggiunto un cerchietto decorativo nude.

Do le spalle allo specchio.
Cerco con le mani il cursore, portando, come riesco, le braccia dietro la schiena, ma non la trovo più. Cerco la cerniera nel riflesso dello specchio e la individuo, ma la chiusura non collabora nel momento in cui, con i polpastrelli, la sfioro maldestramente. Ruoto più che posso il capo, tentando di mantenere la mia schiena ferma per non perdere la visuale che ho. La mia mano si muove a tentoni sui lombari, poi individua i denti della lampo e li percorre fin dove riesce.
Le punte delle dita sentono il freddo della zip e increspo il viso. Ci sono quasi.

«Hai bisogno di aiuto?»
La sua presenza improvvisa nella stanza mi fa sobbalzare sul posto e mi volto di scatto verso la porta, trovandolo stretto da una giacca e un pantalone scuro come la notte che mi saluta da oltre la finestra. Non ha indossato la cravatta, in quanto il sotto giacca è un pull a dolcevita ed è un casual chic da far girare la testa, con le sneakers ai piedi a completargli il look da uomo in carriera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2023 ⏰

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