6. Salsedine (Lista Sea)

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Ha ancora la salsedine addosso, Manuel, quando inizia a correre.

È una corsa contro il tempo, la sua.

Non ha nemmeno avuto la premura di asciugarsi prima di mettersi la maglietta.

Corre a perdifiato per riuscire ad arrivare alla moto e partire. Per arrivare da Ostia a Fiumicino ci vogliono circa venticinque minuti e lui non sa se li ha.

È stata Chicca a dirgli le intenzioni di Simone. Lui credeva semplicemente che avrebbe trascorso le vacanze estive da sua madre e invece...

Invece Simone aveva già progettato di continuare gli studi lì e inventarsi una scusa per non tornare e Manuel lo sapeva perché lo faceva.

Lo sa che è colpa sua, che lo fa per non vederlo più, ma lui non può sopportarlo.

Arriva a Fiumicino, lascia la moto nel primo posto che trova e corre verso i controlli.

L'aveva salutato la sera prima, augurandogli buone vacanze eppure ora sapeva che non bastava.

Lo intravede togliersi la cintura e poggiarla nel contenitore.

È ancora in tempo.

Può farcela.

«Simò» urla.

«Simò» ci riprova cercando di attirare la sua attenzione. «Simò-- Aspetta!»

Eccolo. Finalmente Simone lo sente e si gira.

Manuel alza la mano, sperando capisca.
Lo vede tornare facendo la coda al contrario.

«Manu, che c'è? Ci siamo salutati ieri» chiede Simone. Manuel lo vede aggrottare la fronte, come se fosse confuso.

C'è che so' stato 'no stronzo. Che te vorrei dì che non è vero che per me manco esisti, che esisti pure troppo, che te penso sempre, che vorrei proteggerti dal mondo, ma non posso perché l'unico da cui devi essere protetto sono io. Solo che non è giusto che vai a vivere dall'altra parte del mondo, solo perché continuo a fare errori e solo perché non riesco ad accettare chi sono.

Pensa tante cose. Troppe.
Quello che invece esce dalla sua bocca è solo «So' stato 'no stronzo con te. Di nuovo. Solo non te ne anda'. Cioè parti, fatti le vacanze da tu' madre, ma torna da me a settembre. Te prego» si trova ad implorare.

«Come lo sai?»

«Chicca. Stavamo ad Ostia, me l'ha detto mezz'ora fa» confessa Manuel.

«Ecco perché sei fradicio.»

«Pure con 'na broncopolmonite domattina» puntualizza, ripensando all'acqua e alla salsedine impressa sulla sua pelle per colpa di tutta l'aria presa durante il viaggio.

«Esagerato» dice quasi ridendo.

«Cojone» replica Manuel, dandogli una manata sulla spalla. «Che fai, torni?» chiede abbassando lo sguardo, per paura della risposta che riceverai.

«Vediamo, ci penso. Le cose nella mia testa non sono molto chiare, al momento.»

«C'hai du mesi pe' pensa', no? Io so qui comunque» dice Manuel.

Simone sorride e lo abbraccia in modo quasi goffo.
Manuel quasi si dimentica del resto, si dimentica di tutto. Anche del leggero brivido che ha sentito lungo la schiena.

Alla fine, quel ci penso, crede di poterselo far bastare.

Almeno per il momento.

Simuel 31 | WritoberWhere stories live. Discover now