Sono le otto e la bella Giulia è tanto emozionata di cominciare il suo programma da tirocinante presso una struttura privata, dove il suo stesso papà l'ha inserita.
Suo padre è un medico chirurgo, mentre sua madre un'ostetrica. Si sono conosciuti proprio grazie ai loro lavori e dal loro amore è nata la bellissima Giulia che a quanto pare non è così lontana da loro, interessi parlando. Difatti la ragazza ha coltivato come loro una passione sfrenata per il mondo della medicina, ma nel corso degli anni ha capito che il suo desiderio era quello di diventare una brava infermiera.
Quel desiderio lo ha esaudito qualche settimana indietro, laureandosi con il massimo dei voti, e proprio la sera prima ha condiviso la gioia di quel traguardo con le sue amiche al locale.
Mentre si osserva allo specchio, riflettendo sul suo outfit, sua madre bussa alla porta.
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<Posso?> , le dice, sbucando di poco da dietro alla porta <Certo mamma. Non c'è bisogno di chiedere... > , sorride, rimanendo davanti allo specchio, muovendosi da destra a sinistra <Stai benissimo Giulia. Hai scelto un outfit comodo ma molto raffinato> , ed ecco la risposta che cercava da minuti interi <Dici?> <Ti fidi di tua madre?> <Sempre> , sorride ancora
Si gira verso di lei e la guarda negli occhi.
<Devi dirmi qualcosa?> <Si... Forse due... La prima è che farò tardi oggi. Faccio doppio turno in ospedale e la seconda è che c'è qualcuno che ti aspetta al di sotto. Esattamente ti aspetta nel salone>
Giulia assottiglia gli occhi.
<Qualcuno? Chi, esattamente?> , chiede sempre più curiosa <Immagina! Non è difficile>
Dopo quella frase, Giulia ha capito perfettamente.
<Ancora lui? Va bene... Ora vado a parlargli> , risponde dopo aver dato uno sbuffo sonoro
Prende a camminare verso la porta.
<Giulia. Con calma per favore... > , le dice e si ferma davanti alla porta <Ci provo! Con lui è così difficile rimanere calmi> <Per favore te lo chiedo. > <Va bene. Non daremo scandalo ai vicini, resta pure tranquilla> , ride nervosamente e prende a camminare per raggiungere il piano inferiore.
Lo stesso che ha raggiunto sua madre ma che ad una certa, ha preso una direzione diversa per raggiungere l'ingresso e andare via.
Giulia raggiunge il salone con braccia conserte e sguardo contratto.
<Salvatore! Che fai qui?> , Dice nervosamente
Il ragazzo si alza all'istante dal divano per raggiungerla.
<La bellezza mia> , sorride <Non avvicinarti troppo! Come mai non sei a lavoro?> <Perché oggi non mi andava! > <Come puoi comportarti così? Non è morto da poco il tuo capo? Dovresti essere più vicino alla sua famiglia, anziché perdere una giornata pensando di risolvere qualcosa tra me e te> <Iu e te avemu tantu da aggiustari>, gesticola <Io e te non abbiamo niente da aggiustare invece. È finita! È finita da più di un mese ma tu questo non lo vuoi capire e io sono davvero stanca> <Come puoi pensare che sia finita? Siamo stati insieme lunghi tre anni , Giulia! Ci siamo amati alla follia!> , il suo tono cambia <Ti amavo, è vero. Ma le cose man mano sono cambiate e se sono cambiate è perché tu sei cambiato!> , gli punta il dito <Quante altre volte hai bisogno di sentirti dire questa frase prima che tu lo capisca?> <I ti vogghiu Giulia! > , (Io ti amo Giulia!) , dice con tono più severo.