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Taylor's POV.

Mentre le onde si infrangevano contro le fiancate metalliche del traghetto, sentivo il mio battito cardiaco diventare sempre più veloce, facendo scorrere più rapidamente l'adrenalina nelle mie vene. Vedevo il sole all'orizzonte calare tra la nebbia, e tutto quello che aspettavo era riuscire a scorgere finalmente l'isola.

‹‹Ti giuro, Taylor, che se nel viaggio di ritorno mi costringi di nuovo a salire su questa bagnarola ti lascio in pasto alle bestie e torno a casa a nuoto.››

Mi voltai verso Justin, entrambi eravamo appoggiati al bordo della nave. Il colorito del suo volto era più pallido del solito, e da quando ci eravamo imbarcati non aveva fatto altro che ripetere di star per vomitare.

‹‹Fai meno storie, Bieber. Cerca di essere uomo, per una volta.››

Risposi ridendo.

‹‹Non ti capisco. Dici di non vedere l'ora di raggiungere quella dannata terra e hai scelto questa sottospecie di barca invece che un elicottero. Saremmo arrivati in dieci minuti, e l'avremmo fatto in grande stile, invece che immersi in questa marea di maledetti turisti sudati.››

Volsi lo sguardo intorno a noi: aveva ragione. Con uno degli elicotteri privati del parco saremmo arrivati in un baleno, avremmo evitato le file, il caldo, i turisti maleducati e i ragazzini impertinenti. Il traghetto invece traboccava di personaggi di tutte le età e che venivano da tutto il mondo. Solo rimanendo dov'ero potevo sentir parlare almeno tre lingue diverse e vedere gente con la pelle delle più svariate sfumature di colore, ma a me non dispiaceva affatto. Mi piacevano le persone, e mi piacevano le differenze tra le persone, mi piaceva guardare qualcuno completamente sconosciuto e cercare di ricostruire con lo sguardo il puzzle della sua vita. L'uomo seduto dietro di me, per esempio, indossava dei discutibili shorts color sabbia tenuti su da delle bretelle rosse e una t-shirt bianca che rendeva giustizia alla sua abbondante pancia. AI piedi portava dei calzini grigi e un paio di saldali neri con lo strappo. La barba e i capelli biondissimi mi fecero pensare che venisse da un paese nordico, più probabilmente dall'Europa. La pelle dapprima bianchissima iniziava già ad arrossarsi, mentre lui si sventolava il viso sudato con il cappello di paglia. Intorno a lui gironzolavano due marmocchi che non potevano avere più di dieci anni. Diedi uno sguardo alla mano sinistra dell'uomo: la pelle era arrossata come il resto del corpo, tranne che per una sottile striscia bianca intorno all'anulare. Divorziato. E da poco. Quello era un esempio classico di un uomo di mezza età, divorziato e con un lavoro poco soddisfacente, che per non cadere in depressione scarrozzava i figlioletti da un parco divertimenti ad un altro, diciamo, ogni terzo weekend del mese.

Girai di nuovo lo sguardo verso Justin. Aveva la schiena chinata e una gamba incrociata dietro l'altra. Non si stava divertendo, quello era ovvio, ma considerando il fatto che eravamo diretti al parco turistico più visitato del decennio, avrebbe fatto meglio a fare l'abitudine ai posti affollati, se non voleva passare il peggior weekend della sua vita.

‹‹Lo sai che soffro di vertigini, non prenderei un elicottero nemmeno se Elvis me lo chiedesse dall'oltretomba.››

‹‹E tu lo sai che io soffro di mal di mare, eppure mi hai costretto a salire su questo coso! Non hanno nemmeno un goccio di alcool per farmi passare la nausea. Fa schifo.››

‹‹Tu non soffri di mal di mare. Hai mangiato due doppi mega burger ed una porzione extra di nuggets prima di salire. Credimi, se soffrissi di mal di mare avresti già vomitato una decina di volte.››

Justin si portò una mano sulla bocca e si chinò in avanti, verso il mare.

‹‹Ti prego, non nominare il cibo, per favore.››

jurassic world. ✩ jdb & tasजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें