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Taylor's POV.

La sovra-eccitazione del mio battito cardiaco aveva inibito i miei sensi, lasciandomi in un loop spazio-temporale per un tempo infinito.

Vidi Owen scendere dalla moto e correre verso l'infermeria, urlando a Justin di mettersi in salvo, ma la mia mente non era ancora in grado di recepire.

Così Justin prese i comandi del veicolo e sfrecciò dalla parte opposta di Owen, stringendomi contro il suo petto per non farmi cadere. Tornai a ragionare solo quando vidi che ci avvicinavamo alla porta girevole dell'hotel. Sentii Justin urlarmi nell'orecchio un "tieniti forte" e ci schiantammo contro l'entrata di vetro con un suono sordo. Arrivati al centro della hall, Justin fermò la moto. Scese dal veicolo velocemente, mentre con cura mi teneva sollevata dal terreno.

- ascoltami, devi restare nascosta, io vado a recuperare Owen e mia zia. -

Disse velocemente, mentre mi faceva sedere sulla scalinata dell'hotel.

- scusami? -

Sbottai fissandolo perplessa. Lui guardò dietro di sé, dove poteva vedere la Main Street, ormai distrutta.

- hanno bisogno di me. -

- no, hanno bisogno che tu rimanga al sicuro. -

Vedevo Justin affannare, uno sguardo confuso e sconvolto sul volto.

- non li posso lasciare morire, Taylor. Devi restare qui, al sicuro, capito? -

- non mi lascerai da sola. -

Lo avvertii, ma lui scosse la testa. Si sporse verso di me un'ultima volta e premette le labbra sulle mie. Lasciai che mi baciasse, assaporando l'aspro sapore di sangue della sua bocca. Il ragazzo si staccò e cominciò ad indietreggiare, e ormai era fuori dalla mia portata, dato che non potevo alzarmi da dov'ero.

- mi dispiace, davvero, ma devo andare. Ti prometto che tornerò a prenderti presto. -

Cercai di aggrapparmi al corrimano della scala per alzarmi, ma il dolore alla gamba era troppo forte perché io lo ignorassi e basta.

- Justin, c'è un maledetto dinosauro là fuori! Owen può cavarsela, ma tu.. -

- io cosa, Taylor? -

Mi interruppe, e ora il suo sguardo non era solo preoccupato, ma quasi furioso.

- non posso cavarmela? Perché, perché sono un casino? Hai ragione. Sono un casino, e un codardo, e in tutta la mia vita non ho mai fatto niente di buono, e probabilmente morirò là fuori, ma non posso lasciarli soli. Mia zia ha bisogno di aiuto, ed io non mi nasconderò. Non oggi, non più, perché mi nascondo da una vita, e non posso continuare così. -

Scossi la testa. Avevo la gola secca, gli occhi umidi, e volevo solo che lui restasse con me. I ruggiti di quel mostro erano qualcosa che la mia testa non sopportava. Non erano naturali. Quella cosa non lo era. E non potevo lasciare che lui morisse tra le fauci di un mostro, non quella sera, e non davanti ai miei occhi.

- hai fatto già abbastanza, hai salvato me, sei tornato nella giungla solo per riportarmi indietro, sei già un eroe, Justin, e non devi dimostrare niente a nessuno. -

Ma lui scosse ancora la testa.

- mi dispiace. -

Saltò ancora sulla moto e accese il motore.

- non ti azzardare a lasciarmi da sola! -

Urlai, picchiando il pavimento delle scale con le mani. Justin voltò lo sguardo, rifiutando di guardarmi, e partì. E se n'era andato.


Justin's POV.

Non era una buona idea. Stavo per morire. Quel mostro mi avrebbe divorato. Owen e Claire sarebbero morti. Taylor sarebbe rimasta sola. Non avrei dovuto farlo.

Pensavo a così tante cose mentre guidavo per la Main Street che neanche io riuscivo a sentire tutti i miei pensieri. Ignorai le voci nella mia testa che mi dicevano di tornare indietro e accelerai. Il gigante aveva la testa infilata in un edificio, del quale aveva sfondato la parete. Strinsi i denti. Sperai che mia zia non fosse lì, perché, onestamente, se lo fosse stata non avevo idea di come aiutarla. Effettivamente, non avevo idea di come fermare quel mostro e basta. Con la moto girai attorno ai negozi della strada, finendo dietro di loro, lontano dalla portate del gigante. Arrivato dietro il negozio che il dinosauro aveva devastato, mi fermai e scesi dalla moto. Ero disarmato, impotente, e non avevo assolutamente niente con cui difendermi o attaccare. Cosa potevo fare, se non trovare mia zia e Owen e trascinarli via?

Afferrai da terra una pietra abbastanza grande e la scagliai contro una finestra di vetro per mandarla in pezzi. Utilizzai quel passaggio per entrare nell'edificio e, possibilmente, ritrovare Claire. Sentivo le mura vibrare a causa dei colpi che il mostro dava dall'altro lato dell'infermeria, e mi venne la nausea a pensare di essergli così vicino. La stanza in cui mi trovavo era piena di scaffali bianchi, dentro cui si trovavano ampolle e boccette in vetro, molte delle quali erano cadute a terra e rotte. Erano sicuramente tutte medicine, e in un angolo della stanza c'era una barella. La porta era aperta, e varcandola mi ritrovai in un corridoio pieno di macerie.

- zia Claire! -

Mi ritrovai ad urlare, cercando allo stesso tempo di sovrastare il suono provocato da quella bestia. Corsi lungo il corridoio, guardando in ognuna delle stanze che si presentavano ai lati di questo e che erano simili alla prima che avevo visto. Affacciandomi in una delle camere, mi ritrovai davanti una parete sfondata e due fauci a pochi metri dalla mia faccia. Indietreggiai, ma inciampai miseramente. Seppi che anche la bestia mi aveva visto quando ruggì più forte. Il suo alito sapeva di sangue e di morte, e queste due cose erano tutto ciò che vedevo guardando quelle due file di denti davanti a me. Rimasi immobile a terra a fissare la bestia. Quegli occhi rossi me li ricordavo bene, così come, la sua pelle bianca, la stessa che avevo visto quando ci attaccò nella girosfera.

Il dinosauro tirò indietro la testa, e credetti seriamente se ne stesse per andare, ma al contrario infilò nell'edificio una delle sue enormi zampe, conficcando gli artigli nel pavimento per farlo a pezzi. Guardai come quegli artigli si conficcarono a meno di un metro dalle mie gambe, e allora scattai. Mi rimisi in piedi a fatica e indietreggiai, ma la bestia non gradì. Colpì l'edificio con la testa, e le vibrazioni mi fecero crollare di nuovo a terra. Quegli stessi artigli si scagliarono sul soffitto, e un'altro cumulo di macerie venne giù, rendendo la distanza tra me e la creatura sempre minore. Dovevo sparire.

Anche se a fatica, mi rimisi in piedi. La creatura si gettò contro le mura in cemento con tutto il suo peso, e un'altra scossa mi fece barcollare, crollando contro una parete ancora intatta. Alzando gli occhi vidi le crepe nel soffitto aprirsi, mentre della calce scendeva giù come pioggia. Un altro colpo e un bel pezzo di soffitto cadde davanti a me. Camminai in avanti, ripercorrendo la strada che avevo fatto per arrivare, ma il dinosauro ruggì ancora e si scaraventò contro l'edificio per l'ennesima volta. Feci appena in tempo a notare la trave del soffitto staccarsi e cadere a terra. Balzai indietro per evitare di essere schiacciato, piagnucolando dolorante, quando mi resi conto che quell'enorme trave era crollata sull'unica via d'uscita che avevo.

Ero in trappola.



[A/N]:

Mancano pochi capitoli ed io. non. sono. pronta.

Datemi la forza di arrivare alla fine di questa storia senza avere un crollo morale.

jurassic world. ✩ jdb & tasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora