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"You put the hands on the ones

that you swore you loved.

Don't you remember?

I'm your baby girl.

How could you throw me

right out of you world?"

Justin's POV.

Aprii gli occhi di scatto. Era giorno. Senza neanche pensare a cosa stesse succedendo, o a come mai Taylor non fosse addormentata al mio fianco, mi alzai dal letto e corsi contro la porta del bagno, ma la trovai chiusa.

‹‹Taylor! Fammi entrare, davvero, è un'urgenza.››

Dissi battendo dei colpi contro la porta. Nessuno rispose.

‹‹Seriamente, io... Mi serve il bagno.››

Sentii la chiave della porta girare, e questa si aprì. Taylor scivolò fuori dalla stanza senza neanche guardarmi, ed io mi gettai a capofitto dentro, finendo inginocchiato davanti al water a vomitare tutte le schifezze che avevo ingerito la sera prima.

Solo quando mi rimisi in piedi capii quanto davvero mi facesse male la testa. Strizzai gli occhi e strinsi le tempie con le mani, cercando forse di afferrare il dolore e buttalo via. Andai al lavandino e mi lavai il viso, sciacquandomi la bocca più volte per eliminare l'orrendo sapore di vomito e alcool. Dopo essermi asciugato, rialzai la testa verso lo specchio. Avevo il tipico aspetto da dopo-sbornia, e non ne ero sorpreso, ma qualcosa non andava. Iniziai a sentire un bruciore, dietro le spalle. Cercai di allungare il braccio per toccarmi la schiena, e capii che non era una buona idea, vedendo che faceva sempre più male. Così mi voltai, e allungai il collo per cercare di vedere dallo specchio cosa diavolo mi stesse succedendo. La mia schiena era completamente arrossata e segnata da dei lunghi segni che avevano strappato la pelle. Sicuramente quella non era opera dell'alcool. Guardai meglio, e vidi che quelli sembravano proprio segni di graffi. Stavo quasi per andare a farli vedere a Taylor, quando venni colpito da un flash. Era stata lei? Avevo un vago ricordo di lei che mi graffiava la schiena, ma perché mai avrebbe dovuto? Per un attimo mi venne da pensare che fossimo andati a letto insieme, ma non era possibile. Poi un altro flash. Era tutto sfocato, come in una specie di strano sogno. Ero sopra di lei. Ma questo lo avevo sognato tante volte. La vedevo proprio sotto di me, a sussurrare il mio nome. Non era successo. Non sarebbe mai venuta a letto con me, figuriamoci se fossi stato ubriaco come lo ero la sera precedente. Mi sembrava di vedere sullo specchio le immagini proiettate di me e Taylor, mentre ero intento a baciarle il collo. Era tutto sempre più nitido, sempre più reale, ma ancora, non era la prima volta che mi ritrovavo a fantasticare su cose del genere. Poi mi ricordai di come l'avevo trattata, prima di andare di sotto al bar. Mi venne voglia di darmi uno schiaffo, in quel momento. Quel Venerdì doveva essere assolutamente perfetto per lei, quindi il modo giusto per cominciarlo era chiederle scusa.

Lasciai il bagno per tornare in camera da letto. Lei si era infilata sotto le coperte, e mi rivolgeva le spalle.

‹‹Andiamo, dormigliona, dobbiamo andare a vivere il più bel giorno della tua vita.››

Dissi sorridendo. Mi sedetti vicino a lei, scuotendole leggermente la spalla. Lei si rannicchiò di più, con i capelli che le coprivano il viso, e stavo quasi per cacciare un'orrenda battuta per farla sorridere, quando la sentii piangere.

Mi alzai di colpo dal letto e andai a sedermi dall'altra parte, dove io avevo dormito, così da essere davanti a lei.

‹‹Hey, che succede? Sei ancora arrabbiata per ieri?››

jurassic world. ✩ jdb & tasWhere stories live. Discover now