Capitolo 7

1.5K 52 32
                                    

Katherine

Ciò che odio del lunedì mattina anzi, di tutta la settimana? La sveglia che suona ininterrottamente. La sento martellante avvisarmi che è ora di alzarsi, e nonostante la malavoglia, scosto le coperte e mi alzo dirigendomi al bagno. La prima cosa che noto sono delle leggere occhiaie sotto gli occhi, non ho dormito granché in questo week end. Dopo una doccia rigenerante, torno verso il mio letto dove avevo preparato i vestiti della giornata, jeans skinny e maglia morbida blu corallo, amo il blu potrei vivere di un intero guardaroba fatto di blu e azzurro. Faccio ben attenzione a non sporgermi verso la finestra e a rimanerne lontana il più allungo possibile, e una volta pronta mi dirigo di sotto dove trovo mia zia intenta a preparare la colazione.

"Buongiorno tesoro, ben alzata" dice mentre versa del caffè su due tazze

"Buongiorno" rispondo sbadigliando, mi siedo sullo sgabello davanti il bancone della cucina

"Che faccia, hai dormito male?"

"Diciamo che non ho proprio dormito, non lo so sarà questo posto, la nuova stanza, non saprei "

"forse devi solo abituarti, infondo siamo qui da poco, vedrai che poco a poco inizierà a piacerti stare qui"

"Si..si forse" rispondo sovrappensiero

"Com'era la festa?"

"Che festa?" Mi metto sull'attenti

"La festa, quella di cui mi avevi parlato, ti sei divertita?"

"Ahh..si è stata..molto..intensa"

"Hai conosciuto qualcuno?"

"Tipo chi?" Sembro letteralmente un sospettato a cui viene fatto un interrogatorio

"Tipo qualche compagno di scuola, che ti prende sei strana" sembra divertita dalla mia reazione come non ne capisse il motivo e in effetti c'è davvero poco da capire..un flash mi riporta a quella serata
Le sue mani su di me, il suo respiro sulla mia bocca, i suoi occhi magnetici che mi guardano famelici, il fiato corto, il tremore alle gambe, il battito accelerato, l'eccitazione che ci pervade, mani che stringono la mia pelle possessivamente, io che espiro languidamente..

"Allora?" Sento di colpo chiedere

"Eh?" Mi risveglio da quella momentanea trance

"Dicevo, se ti sbrighi ti do un passaggio a scuola"

"A scuola, si certo, un passaggio"

"Sicura di star bene?" Assottiglia lo sguardo toccandomi la fronte per constatare se abbia la febbre, che figura da perfetta imbranata

"Sto bene zia davvero, vado a prendere lo zaino e possiamo andare" le dico correndo verso le scale e recuperando di fretta lo zaino dalla mia stanza, e per un secondo l'occhio mi cade sulla finestra di fronte.

Arrivo a scuola con ben dieci minuti di anticipo, dopo aver salutato la zia mi dirigo dentro l'edificio aspettando Astrid davanti il mio armadietto, e fortunatamente non tarda ad arrivare

"Ciao amica" cinguetta felice

"Qualcuno è di buonumore" la prendo in giro richiudendo l'armadietto davanti a me

Never without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora