Capitolo 17

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Katherine

La mattina dopo mi alzo un pò frastornata, la notte precedente ha tormentato i miei pensieri per così tanto tempo che prendere sonno è stato pressoché impossibile.

Mi ha portato in quel posto che sembrava un mini nascondiglio, un pò simile a quelli che leggi nei libri fantasy dove ti aspetti escano fuori fate magiche o creature fantastiche.

È stato bello, e strano, tanto quanto ciò che è avvenuto dopo. Anche lui aveva perso la madre, aveva suo padre certo, ma il dolore per quella particolare perdita l'ho sentito forte e chiaro, anche se lui ha fatto tutto il possibile per nasconderlo, per farmi credere che fosse una ferita ormai ricucita. Ma non è così, non potrà mai essere così ed io lo so bene.

Mi alzo svogliata e come di mansueto mi dirigo al bagno. Prima di fare la doccia preparo come al solito i vestiti sul letto, il mio sguardo finisce alla finestra di fronte con le tende ancora chiuse, un sorriso debole mi spunta sulle labbra al ricordo di noi insieme in quel posto che voglio definire magico, un posto che vorrei appartenesse solo a noi.

Una volta pronta scendo di sotto per fare colazione insieme a mia zia che trovo prontamente col caffè già pronto e dei muffin ai mirtilli, non mi ha mai preparato i pancake, come me, anche lei adorava quelli di mia madre e penso che creda che prepararmeli sarebbe come una cosa scorretta, e credo lo faccia perché pensa che ci starei male. È capitato negli anni di fare cose che facevo comunemente con mia madre, ma a volte scoppiavo a piangere senza una ragione, zia mi consolava senza fare domande, semplicemente mi abbracciava e diceva che sarebbe andato tutto bene. Dopo quel periodo abbiamo iniziato ad avere un nostro nuovo rituale, cose che facciamo comunemente insieme creando nuovi ricordi tutti nostri

"Ciao tesoro buongiorno, com'è andato il bowling ieri sera?"

"Ahm..direi bene, si, per essere la prima volta diciamo che non me la sono cavata così male"

"Che bello..sono così contenta che ti stia facendo degli amici"

"Già è...bello"

Dico quasi imbarazzata, è davvero bello. È bello avere un'amica che ti aspetta dopo ogni lezione, con cui confidarsi, ridere, scherzare, è bello avere un amico come Michael, che ti ascolta, ti consiglia, e ti rassicura con il suo sorriso gentile e gli occhi color oceano. È bello avere Kyle..anche se il novanta per cento delle volte lo passiamo a litigare o insultarci, ma finiamo sempre allo stesso modo: insieme

"Ti accompagno a scuola, devo essere in ufficio alle nove quindi ce la faccio"

D'istinto mi volto verso la porta come se potessi scorgerne l'esterno.  Sicuramente non starà ad aspettarmi per chissà quanto..anche se tutte le mattine me lo ritrovo davanti casa ad aspettarmi

"Certo, si"

È tutto ciò che dico per evitare ogni tipo di discussione, sento che se le parlassi di Kyle ne farebbe un castello, quando io non so nemmeno se c'è qualcosa tra noi.

Arrivo a scuola perfettamente in orario raggiungendo la mia aula, Astrid mi ha scritto che ha letteratura alla prima ora, come me, quindi prima lezione insieme

Che bello!

Una volta dentro la scuola i miei occhi vagano per i corridoi, ovviamente non per cercare lui si intende ed è un caso che lo scorga poggiato al suo armadietto a parlare con...Sid. Lei gli sorride e gli poggia spesso la mano sul petto

Never without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora