Capitolo 4

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Ryder

Sono appena arrivato sul posto di "lavoro" anche se così proprio non si può chiamare.

Ho sempre amato i numeri, le sequenze numeriche, password, risolvere enigmi e decifrare codici.

Sono sempre stato molto bravo con l'informatica, per questo i miei insegnanti alle elementari mi chiedevano sempre di aiutare i miei compagni.

I miei genitori sfruttavano questa mia qualità solo quando gli tornava utile, una volta mi hanno obbligato, e dico sul serio, a creare loro dei documenti falsi così che potessero comprare all'interno  di siti poco raccomandabili senza essere rintracciati.

Per il resto non gli interessava cosa facevo, dove andavo o con chi uscivo.

Sono sempre stato solo una comparsa nelle loro vite.

Questa loro poca attenzione nei miei confronti mi ha portato dove sono ora.

Mi trovo dinanzi a una porta blindata antiproiettile di colore verde.

Busso sei volte in modo calcolato per far capire a chi è all'interno che conosco il loro codice.

Sento la spioncino sollevarsi e intravedo due  occhi neri scurissimi, che mi fanno venire la pelle d'oca, fissarmi.

<<Ryder non pensavo saresti tornato>> Esclama l'uomo stando dietro la porta.

La serratura scatta.

Una stanza buia si palesa davanti ai miei occhi. Proprio come ricordavo.

É passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui sono stato qua eppure non è cambiato di una virgola questo luogo.

Mi faccio coraggio e varco la soglia.

Questo lavoro non mi piace, ma solo così riesco a guadagnare un fiume di dollari in poche ore, perciò mi accontento.

Igor Ivanov, detto anche "il boa", si palesa davanti ai miei occhi con al suo fianco due dei suoi scagnozzi.

<<Igor>> dico a mo di saluto facendo un cenno con il capo.

I suoi antenati facevano parte di un organizzazione mafiosa Russa e lui ha deciso di seguire le loro orme, e no io non sono un mafioso se è ciò che state pensando in questo preciso istante. 

Ho incontrato Igor quando avevo sedici anni, i miei genitori erano sempre meno presenti a casa e mio fratello aveva da poco compiuto un anno.

Dovevo cercarmi un lavoro per vivere e, una sera, l'ho visto scendere dalla sua auto di lusso seguito da uomini in giacca e cravatta, allora ho subito pensato che  fosse qualcuno di importante e che, presentandomi a lui, avrei potuto ottenere chissà quale benedizione.

Decisamente l'idea più di merda che io abbia mai avuto.

Inizialmente mi fece solo qualche domanda di routine ma poi vedendo il mio interesse per l'informatica e qualsiasi apparecchio elettronico mi chiese di seguirlo dicendomi che aveva un lavoretto per me.

Io all'epoca accettai subito, ero un ragazzino piuttosto ingenuo, avevo bisogno di quei soldi, e fu così che finii nello stesso seminterrato in cui mi trovo ora.

In poche parole, per chi non lo avesse capito, mi occupo di hackeraggio.

Posso entrare in qualsiasi account o sito e rubare tutti i dati in meno di un'ora.

Conosco a memoria milioni di combinazioni usate dalle organizzazioni mafiose, per questo motivo Igor mi dice chi o cosa devo rintracciare e quando ho i risultati mi paga.

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