Capitolo 12

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Ryder

Non ci potevo credere.

Io che nella mia vita sono sempre stato negativo stavo dicendo alla ragazza stretta tra le mie braccia che sarebbe andato tutto bene.

Ridicolo.

Eppure sento di poterla aiutare, penso che ora che ha me e i miei amici, per quanto possano essere inutili, non é sola.

Quando si é gettata tra le mie braccia non ci ho pensato due volte a stringerla a me.

Stava tremando. Non so dire con certezza se fosse per il freddo o per tutte le emozioni della giornata.

Ero andato al bar solo per assicurarmi che tornasse a casa sana e salva, anche per stare un po' con lei, ma questo é un altro discorso.

Ma quando Mason e quella pazza di sua sorella sono piombati nel locale con due facce preoccupate ammetto di essermi preoccupato pure io.

Mason non lo vuole ammettere, ma sta iniziando ad affezionarsi a Angie.

Il coglione, mentre sua sorella abbracciava il mio raggio di sole, mi ha raccontato che era stata a cena da loro assieme anche ad Owen e se n'era andata qualche ora prima che succedesse tutto quel casino.

A quelle parole lo avevo guardato di storto.

lei, Evangeline era stata a casa del mio migliore amico e lui non aveva pensato nemmeno per un secondo di avvisarmi.

Che ne so, avrebbe potuto almeno scrivermi un messaggio cazzo.

<<Nessuno le ha torto un capello Red, rilassati, anzi quando non é goffa e imbarazzante riesce anche ad essere simpatica se vuole, non mi spiego perché al mattino sembra sempre che abbia un palo nel culo.>> ha detto alzando le mani in segno di resa.

Tuttavia non é riuscito a scappare da un mio schiaffo sulla nuca per aver detto che il mio raggio di sole è imbarazzante.

Non appena il nostro stupido battibecco si era concluso avevo subito posato il mio sguardo su Angie.

La scena davanti ai miei occhi era piuttosto strana.

Del, che non aveva mai apprezzato il contatto fisico, la stava abbracciando e stava provando un enorme sollievo nel vederla al locale.

Inizialmente vedendo tutta la sua agitazione ero confuso.

Ma mi è bastato ascoltare ciò che si stavano dicendo e vedere Angie quasi cadere a terra per balzare dallo sgabello e correre da lei.

Stava avendo un attacco di panico e se non si fosse calmata sarebbe potuta svenire da un momento all'altro.

Così l'avevo afferrata per i fianchi e fatta allontanare.

<<Occupatevi dei clienti mentre io mi occupo di lei.>> avevo ordinato ai gemelli senza ammettere repliche.

Loro per una volta mi avevano dato ascolto.

Io e Evangeline siamo stati chiusi nello spogliatoio per mezz'ora se non di più.

Nei suoi occhi c'era puro smarrimento e mi faceva male vederla così.

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