capitolo ventuno

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OLIVIA


"Allora, il piano per domani..."

"Io ho un appuntamento" dichiarò Olivia, interrompendo così il discorso di Laurent e vedendolo mentre assimilava quelle quattro parole: lo vide aprire la bocca e richiuderla, scuotere la testa e poi puntarle contro l'indice.

"Scusa?" squittì suo fratello, fermandosi e negando di nuovo con la testa: "Me lo dici adesso? Ho fatto un piano, degno degli spostamenti del presidente e te ne esci con 'io ho un appuntamento'."

"In questi giorni ci siamo visti poco" bofonchiò Olivia, portandosi la tazza alla bocca e assaporando l'aroma pieno del caffè: "E poi abbiamo deciso stamattina."

O per meglio dire, Benjamin le aveva chiesto quella mattina se era libera.

Lei aveva risposto subito di sì, dicendogli però che avrebbe sentito un attimo suo fratello,

"Quello a cosa ti serve? Potevi mandarmi un messaggio" bofonchiò Laurent, indicando il cellulare che Olivia aveva appoggiato vicino alla macchina del caffè e poi incrociando le braccia.

"Sai non pensavo di dover girare con la scorta del presidente" borbottò Olivia, assaporando il caffè e passandosi poi la lingua sulle labbra, cercando di catturare ogni nota della bevanda calda e corposa.

Suo fratello doveva comprare quelle capsule sempre, era buonissimo e poi aveva un sapore così pieno che la faceva impazzire.

Lasciò andare un sospiro, storcendo appena la bocca alla vista del fratello: l'unica nota stonata in quel perfetto quadretto di lei, al caldo, con un buonissimo caffé fra le mani e la prospettiva di un appuntamento con Benjamin il giorno precedente.

Era un appuntamento. Lui le aveva chiesto di uscire, quindi era un appuntamento.

"Spero per te che non mi lasci da solo con nonna e i nostri in videochiamata" borbottò suo fratello, facendola sospirare: quando lui le aveva detto che sarebbe passato a prenderla a casa, lei aveva semplicemente risposto che no, grazie. Si sarebbero trovati direttamente dai nonni.

Perché adesso se ne usciva con quell'affermazione? Non sarebbe stata fuori tutta la sera, anche Benjamin aveva la cena con la sua famiglia.

"C'è anche il nonno."

"Che sicuramente russerà sul divano" bofonchiò Laurent, mentre lei finiva il caffè e si appuntava mentalmente di prenderne un secondo, magari quando suo fratello fosse fuori casa o rinchiuso in camera sua.

"Ci sarò, tranquillo" sospirò, guardandolo e poi posando la tazza sporca nel lavello: "Ci vediamo nel pomeriggio e poi vengo a salvarti."

"Lo spero bene."

Olivia preferì non replicare, prendendo il cellulare e rintanandosi in camera sua: si lasciò cadere sul materasso, recuperando il plaid abbandonato alla fine del letto e tirandoselo su, mentre apriva la conversazione con Benjamin e leggeva l'ultimo messaggio che il ragazzo le aveva lasciato.


Fammi sapere se non ci sono problemi.

Nessun problema. Ho sentito adesso mio fratello, però non posso fare tardi altrimenti mi uccide. Beh, mi uccide se lo lascio da solo alla cena della vigilia

Anche io non posso fare tardi

Nonno farà una buona guardia dei dolci, però non mi fido più di tanto

Ma veramente tua madre si è mangiata Pain d'épices?


Olivia sospirò, immaginando la donna, che aveva visto solo di sfuggita alla cena di beneficenza, farsi fuori un intero dolce da sola: non le sembrava il tipo, anzi le era parsa una donna tutta d'un pezzo e più amante del gusto salato.

A quanto pareva, però, le impressioni che aveva avuto erano completamente diverse dalla realtà.

Il telefono vibrò nella sua mano e un nuovo balloon comparve nella conversazione con Benjamin.


Ti va bene vederci a Place Vendôme?


Per lei non c'erano problemi, la piazza era molto vicina a una fermata dalla linea di metropolitana che avrebbe preso per andare dai nonni, ma le sembrava un po' fuori mano per Benjamin: lui viveva dalle parti di Belleville e non le sembrava che ci fossero linee dirette per la piazza.

O forse c'erano? Non ricordava.


Per me non ci sono problemi, ma non è un po' scomodo per te.

No, tranquilla


Olivia sorrise, posando il cellulare sul letto e girandosi, osservando il piccolo pacchetto che aveva posato sulla scrivania: la confezione cubica non faceva capire cosa ci fosse al suo interno ed era curiosa di vedere la reazione di Benjamin al suo regalo.

Chissà che faccia avrebbe fatto, togliendo la carta rossa e dalla stampa natalizia, scoprendo così il suo regalo...

Ancora un giorno e l'avrebbe scoperto.

Ancora un giorno.


a/n: ed eccoci di nuovo qui, con un nuovo capitolo della storia di Olivia e Benjamin. Ormai siamo alle battute finali, ormai siamo quasi alla conclusione! Fra l'altro, il prossimo capitolo ci sarà domani, mentre i restanti due saranno pubblicati dopo Natale (27 e 28, per la precisione).

Detto ciò, come sempre vi ringrazio tantissimo per tutto il supporto che mi date.

Vi chiedo scusa per gli eventuali errori e vi do appuntamento a domani con un nuovo capitolo!

Una storia di NataleWhere stories live. Discover now