capitolo ventidue

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BENJAMIN


Benjamin tirò su con il naso, osservando la coppia di alberi dalla forma triangolare che dominavano la piazza, incastrata fra i palazzi beige che ne delimitavano ogni lato e, proprio al centro di tutto, si ergeva solitaria una colonna di bronzo, ormai completamente ossidata.

Se avesse scavato nella sua memoria, avrebbe trovato informazioni riguardo a quell'ennesimo monumento parigino e alla piazza dove stava aspettando Olivia, ma sinceramente non ne aveva voglia.

Strinse meglio i manici di carta della piccola borsa che aveva con sé e si guardò attorno, sorridendo alla figura minuta che avanzava verso di lui: Olivia indossava un cappotto crema, assieme a un paio di jeans stretti attorno alle gambe snelle e che finivano in un paio di scarponcini chiari. Berretto e sciarpa chiari completavano l'outfit che la ragazza aveva scelto per la vigilia: semplicemente carinissima e semplicemente lei.

"Ciao" lo salutò, fermandosi a un passo da lui e alzando il viso, offrendogli la vista degli occhi chiari su cui si riflettevano le luci degli alberi e le guance arrossate dal freddo.

Sì, quel giorno era poetico a quanto pareva.

"Ciao" le mormorò, allungando una mano e sistemandole un ciuffo rosso, sfuggito da sotto il berretto: "Ah...tutto ok?" si ritrovò a domandarle, dandosi mentalmente dello stupido: si erano sentiti nemmeno mezz'ora prima, per accordarsi su dove si sarebbe incontrati...

Storse la bocca, osservando la piazza e le persone che l'affollavano: quel posto non era uno dei luoghi nevralgici del turismo, ma la luminaria natalizia aveva attirato tante persone anche lì.

"Rispetto a quando ci siamo sentiti l'ultima volta" commentò Olivia, facendolo sorridere appena e spostare di nuovo l'attenzione sulla ragazza: "Sì, tutto ok. Non ci sono stati grossi cambiamenti nella mia vita" si fermò, alzando la mano destra e allungandola verso di lei, porgendogli una busta di plastica bianca: "Tieni. Non penso che ci vedremo domani, quindi me lo sono portato dietro."

"Grazie. Questo è per te" mormorò Benjamin, porgendole il suo dono e, dopo essersi appoggiato con i fianchi al lampione di ferro battuto, inizio a scartare il suo regalo: "Non ci credo" commentò, mentre la carta natalizia rivelava la scatola cubica e la Funko che conteneva al suo interno.

Uno Spider-Man con la testa cubica e molto più grossa del corpo lo guardava dall'interno, mentre era nella posa di saltare e sparare una ragnatela. Liberò completamente la scatola, notando che quel particolare Spider-Man faceva parte della collezione legata all'ultimo film con l'eroe come protagonista.

"Cosa?"

"Apri il mio" le disse, con un sorriso, osservandola annuire e scartare il suo regalo: Benjamin la fissò, ben sapendo cosa avrebbe trovato: un altro Spider-man della linea della Funko Pop, proveniente dalla stessa collezione del suo, ma con delle differenze nel costume e nella posa.

Quello di Olivia semplicemente saltava con i le mani strette a pugni ed era un altro Peter rispetto al suo...

"Abbiamo avuto la stessa idea" commentò Olivia, carezzando la scatola e poi guardandolo in volto, con il sorriso che le illuminava il volto.

"Beh, in fondo ti ho conosciuta grazie a Spider-man" disse Benjamin, scrollando le spalle e appoggiandosi meglio al lampione, passandosi poi una mano sulla nuca: "Anche se volevo regalarti Spider-Gwen o Spider-Woman, ma non le ho trovate."

In verità aveva trovato una Gwen senza maschera, ma costava troppo per le sue finanze.

"Peter andrà più che bene" dichiarò Olivia, sorridendogli ancora e poi dando tutta la sua attenzione a Spider-Man.

Una storia di NataleWhere stories live. Discover now