𝟕.   𝒊 𝒍 𝒍 𝒂 𝒏 𝒈 𝒖 𝒊 𝒅 𝒊 𝒓 𝒆

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Magari Jimin non aveva seguito un corso di formazione per genitori. Magari l'esempio ricevuto non era stato dei migliori ma aveva amplificato piuttosto il suo disagio. Chissà, forse Jimin era diventato genitore troppo presto, rimandando la risolutezza dei suoi quesiti più interni, che semplicemente erano finiti con l'essere oppressi. Non c'era più stato tempo di pensare a se stesso, di saziare la follia che certe volte brillava come un astro nei suoi grandi occhi nocciola, infine soppressa sotto un ombra di razionalità che si era costretto addosso. Sicuramente aveva lasciato molto alle sue spalle, come i suoi sentimenti, i suoi principi.

Magari Jimin aveva avuto bisogno di un po' di tempo in più per sapere come cambiare un pannolino e quando; magari più di una volta Jimin si era ritrovato in lacrime in risposta al pianto isterico della sua bambina, disturbato dal pensiero di non sapere come placarlo; magari aveva avuto bisogno di Yoongi più del dovuto nei primi mesi di vita di Jiyoon; magari Jimin aveva anche provato a scappare per scrollarsi di dosso un simile peso che non si sentiva capace di sostenere, certe volte.

Magari Jimin non aveva seguito un corso di formazione per genitori, ma rimaneva comunque un padre che sbocciava di gioia alla vista della sua bambina. Con l'amore che le riservava aveva capito che bastava semplicemente averla come centro del suo mondo, e così era stato per fare di lui un buon genitore. Jimin aveva prodigato il massimo delle sue capacità anche quando la sua bambina era scomparsa da sotto il suo naso per ben sei ore. Ce la metteva tutta e aveva continuato a farlo anche quando, in risposta al suo errore, lo sguardo amareggiato di Yoongi sembrava urlargli, nel modo più silenzioso possibile, che era un pessimo padre.

Ma era giusto che Jimin si fosse sentito un rifiuto umano per aver perso di vista sua figlia? Perché Yoongi era stato bravo a passargli quelle sensazioni che sembravano sprigionate nell'aria da inalare. Non lo aveva certo biasimato per quella reazione, né tanto meno per le parole che aveva deciso di utilizzare, sebbene in quel momento avesse deciso di evitare il suo malcontento e dedicarsi, insieme, alla ricerca della loro bambina. Ma internamente, quello sguardo aveva sconquassato il suo equilibrio mentale. Sbagliare e non sbagliare sembravano quasi la stessa cosa.

Jimin si muoveva come un fuori mondo, agitato nel mare calmo. Sulle sue spalle un peso criptico, ossia il giudizio che Yoongi gli aveva passato attraverso un singolo sguardo, sufficientemente coinciso da stabilirsi prepotentemente nella mente di Jimin fino a togliergli il sonno nei giorni a seguire. Si sentiva l'anello debole della catena; il tassello traballante della sua piccola e nuova famiglia; l'ombra sfocata. Inutile e meschino. Inutile per Yoongi; inutile per Jiyoon.

Erano sensazioni conosciute, le sue, ma a dispetto degli anni passati, Jimin sentiva di essere un po' cresciuto, tanto da poter credere di rialzarsi. Doveva solo rimettersi in pari con il tempo, per questo nella prima mattina di un mercoledì, Jimin camminava tra le strade, già sveglio e con sua figlia in veglia tra le braccia. I suoi capelli corvini erano nascosti da un cappellino di lana, oltre che dal cappuccio del suo giubbotto. Pur con gli occhi sigillati e la guancia sulla spalla del suo papà, quindi per metà assopita, ella si stringeva al petto di quest'ultimo, cullata dal suo odore.

"Attacchiamo questo qui."

E Jimin, improvvisamente ottimista, lavorava sul suo da farsi in compagnia della sua bambina. Credeva di tenerla al corrente di ciò che faceva, pur sapendo di non essere seguito appieno da lei in quanto troppo piccola e appisolata. Tuttavia, Jimin rispondeva del fatto di non essere solo e non sentircisi mai quando era con Jiyoon.

Le accarezzava la schiena affettuosamente mentre osservava il volantino dentro il quale si offriva di svolgere qualsiasi genere di lavoro o supporto per una misera retribuzione. Da quando il suo grembiulino da lavapiatti gli era stato sfilato malamente di dosso, Jimin si era sentito tanto libero quanto perso. Le circostanze a seguire non erano state delle migliori per girare troppo intorno al fatto che fosse disoccupato, ma ormai Jimin non aveva scusati per starsene con le mani in mano.

𝘴𝘦𝘳𝘦𝘯𝘥𝘪𝘱𝘪𝘵𝘺 ⦂ 𝘺𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora