5 ~Il piano~

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Erano le due e mezza del mattino quando mi svegliai, mi feci al volo una doccia e mi sistemai i capelli. Misi un vestito bianco, anche se era una pessima scelta, dato che lo avrei sporcato di sangue qualche ora dopo.

Andai in salotto e vidi il mio partner già sveglio, carico per la missione che avremmo dovuto svolgere. <Prima di andare, mia cara, la colazione> disse, per poi indicarmi un piatto con delle uova e della spremuta d'arancia.

Guardai il cibo disgustata, però Alastor aveva ragione, e se mi fossi sentita male durante l'omicidio di Michael? No, non potevo permetterlo.
Decisi di avvicinarmi al piatto e, piano piano, riuscì a dare il primo morso.

Mi dimenticai di quanto fosse buono l'uovo, era da tanto che non lo mangiavo. Finita la colazione sparecchiai e, di corsa, andai a prendere il mio zaino con le armi e le munizioni.

<Bene mia cara, è pronta?>, disse l'uomo accanto a me, <certo, signor Alastor> risposi, dopodiché ci incamminammo verso la casa della nostra vittima.

Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio, ognuno per conto proprio. Avevo ancora la stessa sensazione di ieri, sarebbe successo qualcosa di brutto, ma non riuscivo a capire cosa. Decisi di non dire nulla ad Alastor, non mi sembrava il caso.

Arrivammo davanti casa di Michael ed entrammo dalla porta posteriore. Non si vedeva molto, le luci erano spente e le tende erano tirate, affinché non si vedesse sulla da fuori. Presi una torcia e iniziai a studiare la casa, era ornata da quadri e vasi di fiori.

Vidi delle scale, iniziai a salire i gradini, dietro di me si sentivano dei passi, segno che Alastor mi stava seguendo di sopra. Ci ritrovammo davanti tre stanze, io e il mio partner ci dividemmo, io andai nella porta a sinistra, lui verso quella destra.

Entrai e vidi due letti, la stanza dei bambini. Uscì, Alastor stava venendo verso la mia direzione, così decisi di raggiungerlo. Ci fermammo davanti la camera della vittima e, prima di entrare, contammo fino a tre, sperando di non ritrovarci davanti agli occhi cose indecenti.

Per fortuna Micheal e la moglie dormivano beatamente, così mi avvicinai con cautela, cercando di non far rumore, ma evidentemente la fortuna non era dalla mia parte. Sfiorai per sbaglio un porta penne posato all'estremità del bordo della scrivania, facendolo cadere e facendogli fare un tonfo.

L'uomo si svegliò di soprassalto, chiuse gli occhi pensando fosse tutto nella norma, poi li sgranò, alternando lo sguardo tra me e Alastor. Corsi nella direzione del letto e gli tappai la bocca, <non urlare, cazzo!> esclamai.

Lo feci alzare in piedi e lo portai al piano di sotto. Lo appoggiai sul divano, cercava di parlare ma glie lo impediva la mia mano. Sentì quest'ultima umida, <Bastardo! Mi hai leccato la mano!> dissi, mentre il mio partner se la rideva.

Mi stancai di quella situazione, così mi affrettai nel finire la missione. Usai un coltello da macelleria, la pistola avrebbe fatto troppo rumore, quindi era da escludere. Mi parai davanti a lui e gli puntai l'arma alla gola, tracciando velocemente un segno, che pian piano si fece rosso.

Il sangue ormai scorreva a più non posso, gli occhi di Michael si rigirarono, il sangue cominciò ad uscire anche dalla bocca. Alastor sembrava affascinato da quella scena, io no.

L'uomo si avvicinò al corpo, che ormai spruzzava sangue da ogni parte, e iniziò a tagliarlo in piccoli pezzi. Non volevo altro che uscire da quella casa e ammazzare quello stronzo di Nick.

Presi il mio zaino con le armi e uscì dalla porta da cui siamo entrati. Lì dentro mi sentivo soffocare, cercai di prendere una gran boccata d'aria, ma nulla, l'ossigeno non voleva farsi spazio nei miei polmoni.

Dopo un paio di tentativi ci riuscì, vidi il mio partner dietro di me, ed insieme ci incamminammo al nostro solito bar. Entrammo e vidi Nick al bancone, <Hey bambolina, vedo che ci sei riuscita>disse, guardando il mio vestito bianco macchiato da delle chiazze di sangue.

<Lui, però, non faceva parte del patto> continuò, scrutando attentamente Alastor. <Vogliamo solo i soldi, Nick. Ora che abbiamo ucciso Michael puoi riprenderli e darli a noi>gli dissi io.

<Oh no, bambolina, tu non hai rispettato il patto. Dovevi uccidere Michael tutto da sola, ma visto che ti sei fatta aiutare, l'accordo salta> sgranai gli occhi. <Che cazzo stai dicendo!> sbattei le mani sul bancone, <Io mi sono svegliata alle due e mezza del mattino per salvarti il culo e a riprenderti i soldi, uccidendo una persona che nemmeno aveva a che fare con me, e ora che fai?Fai saltare il patto?>.

Io miei occhi parlavano da soli, ero incazzata con quel bastardo. <Bambolina, io te li avrei pure dati quei soldi, ma tu dovevi rispettare il nostro accordo> rispose, poi si alzò, lasciando i soldi sul tavolo. <Dio quanto lo odio!> esclamai, mettendomi seduta su uno sgabello.

Vidi l'orario, cinque e cinquanta cinque. Tornammo a casa, corsi subito in bagno a cambiarmi, mi misi un vestito un po' più comodo e mi pettinai i capelli. Io e Alastor ci ritrovammo insieme sul divano, così decisi di accendere la radio.

"We'll meet again,
don't know where,
don't know when
Bit I know we'll meet again some sunny day.
Keep smiling through just like you always do,
Till the blue skies drive the dark clouds far away."
...

L'uomo al mio fianco si alzò in piedi, poi mi porse la mano, <Mia cara, me lo concede questo ballo?> <Ma certo, signor Alastor> risposi, prendendogli quest'ultima. Ormai nel salotto si sentiva solamente la canzone in sottofondo e il rumore delle nostre scarpe.

Ci mettemmo a ridere, tutti e due eravamo negati nella danza, si poteva vedere da un chilometro, però non smettemmo di ballare. Ci divertimmo a prenderci in giro insieme, fu per via dei miei piedi doloranti che ci fermammo. Alastor mi pestava quest'ultimi ogni due per tre, scoppiammo tutti e due in una fragorosa risata.

Era un tardi per riposare, ma decidemmo comunque di andare a dormire, viste le poche ore di sonno che siamo riusciti a sfruttare. Non mi andava di cambiarmi, così mi misi sotto le coperte vestita così come ero. In cinque minuti ero già caduta in un sonno profondo, sperai di fare sogni tranquilli, e stranamente quelli feci.

Angoletto Autrice
Ciao lettori! Mi scuso per il ritardo ma mi sono addormentata davanti al telefono. Oggi il capitolo non è un granché, poiché quando mi svegliai erano le 23 e 30, ci tenevo a pubblicarlo cosicché possiate leggerlo. Prometto che domani pubblicherò il 6 capitolo molto prima e sarà molto meglio di questo. Tralasciando questo, spero vivamente che la storia vi stia piacendo, e nulla, buona lettura a tutti!

My Dear // Alastor x ReaderOnde as histórias ganham vida. Descobre agora