15 ~Bugia~

388 29 15
                                    

Charlie continuava a parlare del ballo, mentre tutti l'ascoltavamo con disinteresse. Non mi importava molto del ballo, se fosse stato per me non mi sarei presentata, mi sarei rinchiusa in camera ad aspettare che la festa sia finita.

<Tu, Malìa? Verrai vero?> quella domanda interruppe i miei pensieri. Annuì scocciata, sul viso della bionda vidi farsi spazio un enorme sorriso.

***

La principessa aveva finalmente finito di parlare di quello stupido ballo, andai nel piccolo bar presente nell'hotel, dove trovai Husker. Appena mi vide prese un bicchiere e ci versò un alcolico, non sapendo quale.

<Grazie, Husk> lui accennò un segno del capo, come per dire 'prego'. Dovevo riflettere sul da farsi del patto con Val, cosa avrei dovuto scegliere? La mia dignità o la libertà del mio migliore amico?

I miei pensieri erano confusi, nemmeno l'alcool riusciva a sistemarli. Husk mi guardò, intento a dire qualcosa, ma si trattenne. <Che vuoi, Husker> chiesi, vedendo l'esitazione dell'uomo.

<Cos'hai intenzione di fare con Val?> chiese, dubitante. <Ancora non lo so, i miei pensieri sono come degli intrighi di rovi che non mi fanno ragionare. Non capisco più nulla> risposi alla sua domanda.

Bevvi tutto d'un soffio il liquido versato da Husk. Era forte, una fitta alla testa si fece presente, facendo cadere il bicchiere sul bancone. Cercai di alzarmi, barcollante, mi venne un conato di vomito.

Mi piegai in due, tenendo le braccia sullo stomaco, rischiando di rimettere sul pavimento del salotto. Husker mi venne vicino, mi aiutò ad alzarmi. Mi resi conto di essere nel bel mezzo del salone, quindi mi ricomposi, prima di essere vista da qualcuno.

<Malìa, va tutto bene?> la voce dell'uomo affianco a me si fece ovattata, iniziai a vedere sfocato. Stai perdendo i sensi, Malìa, non dovevi bere quell'alcolico.

Aprì un varco, prima di svenire del tutto. Mi abbandonai sul letto, sotto lo sguardo preoccupato di Husk. Chiusi il portale, poi chiusi gli occhi, affinché si riposassero, e con loro anche io.

***

La luce che si intrufolava nella stanza mi accecò, mi misi a sedere, avevo ancora male alla testa. Non feci in tempo nemmeno a capire dove mi trovavo che la porta della mia camera si aprì, rivelando la figura alta e slanciata di Angel.

<Hey tesoro! Come stai? Prima volta dopo una sbronza eh> scherzò il ragno, vedendo le pessime condizioni in cui mi trovavo. <Davvero simpatico, Angel. Ho un mal di testa> borbottai, lamentandomi.

La porta era ancora aperta, e da essa vedemmo entrare Alastor, con il suo solito sorriso a 32 denti. <Mia cara, come ti senti?> mi chiese. <Cazzo, ormai lo sanno pure i muri della mia sbronza?> sbottai, visibilmente irritata da tutte quelle attenzioni.

Alastor mi guardò serio, mentre Angel si fece scappare una piccola risata. Mi alzai dal letto, intenta ad andare in bagno, ma il ragno mi fermò. <Ci sarà anche Valentino al ballo, porterà con se Velvett e Vox> confessò.

Mi congelai sul posto, se fosse venuto qui avrebbe parlato del patto davanti a tutti e avrebbero scoperto ogni cosa, merda. Lo sguardo del mio migliore amico si incupì, ha paura.

Mi avvicinai a lui, <Non preoccuparti, qualunque cosa ti faccia, ci sarò io> ammisi, abbracciandolo. <Ma che spettacolo commovente, ci manca poco e mi viene il diabete> si intromise Alastor.

<Non mi pare che quando eravamo vivi schifassi i miei abbracci> lo sfidai, guardandolo a braccia conserte. Lui si zittì, facendomi formare sul volto un sorriso compiaciuto, mentre Angel ci guardava sorpreso.

<Voi due..> disse, indicandoci, per poi fare gesti con le mani. Capì poco dopo, <ANGEL!> lo rimproverai, mentre il cervo ci guardava confuso, non aveva ancora capito. Per fortuna la sua mente era pulita, senza nessuna macchia di perversione.

Ritornai sui miei passi, dirigendomi verso il bagno, chiusi la porta e mi appoggiai ad essa. Chiusi gli occhi e mi misi a pensare, il patto con Val, accettalo. La mia coscienza diceva questo, ma non sapevo se la mia volontà fosse d'accordo.

Presi una grande boccata d'aria, poi tornai in camera da letto, dove per fortuna non trovai nessuno. Mi cambiai al volo, mettendomi un vestito celeste e delle ballerine bianche, poi scesi di sotto. Corsi verso l'entrata, tutti mi guardavano, confusi dalla mia aria sbrigativa.

<Malìa, dove vai così di fretta?> mi chiese Charlie, prima che potessi uscire dall'hotel. <Emh... Vado...> dove vado? Dovevo inventarmi una bugia al più presto, non potevo dire a tutti dove stavo andando realmente. <Vado a farmi una passeggiata, fa un caldo!> esclamai, sperando veramente che la bionda ci cascasse.

Lei annuì, sospirai, varcando la soglia della grande porta d'entrata. Aprì un varco, che mi avrebbe portata direttamente all'interno del bar. Chiusi il portale, mi guardai un po' intorno, cercandolo con lo sguardo, poi lo vidi.

Valentino si trovava nella zona 'Vip' del locale con almeno cinque ragazze addosso, con una limonava, le altre quattro facevano cose abbastanza indecenti. Mi avvicinai a passo svelto, facendolo voltare verso di me e catturando tutta la sua attenzione.

Mi rivolse un ghigno compiaciuto, lo stesso di quel bastardo di Nick. <Bene bene.. Vedo che hai deciso, finalmente> disse, staccandosi dalle labbra della ragazza. <Voglio che rispetti il patto, io..> feci fatica a parlare, <..io diventerò una tua star e tu lascerai andare l'anima di Angel>.

Lui fece comparire un foglio e una penna, scrisse il mio nome sulla lunga lista e cancellò quello del ragno, Antony.. <Bene, come prima cosa, fatti scopare da quei ragazzi laggiù> mi impose, indicando due demoni che non smettevano di fissarmi.

Avevano uno sguardo malizioso, non penso avessero buone intenzioni. Sospirai, poi mi avvicinai a loro. <Hey ragazzi, avere da fare per caso?> chiesi, cercando di essere seducente. Senza rispondermi e senza alcuna delicatezza uno mi prese sulle spalle, poi mi portò in una stanza nascosta del bar.

***

Uscì dal piccolo angolo buio dolorante, quei due mi diedero calci e pugni, non ebbero nemmeno un minimo di delicatezza, iniziarono a sbattermi di qua e di là come se fossi un giocattolo. Vidi lo sguardo compiaciuto di Valentino, <Voglio essere buono oggi, visto che è il tuo primo giorno, per oggi puoi andare a casa. Domani ti voglio nel mio studio alle cinque> disse, per poi andarsene.

Aprì un portale con quella poca energia che mi rimaneva. Mi ritrovai nel salotto, per fortuna non c'era nessuno. Non riuscì a ragionare, mi misi sul divano, non pensando che sarebbe potuto venire qualcuno e trovarmi in quello stato penoso.

Io ero un overlord, che però si era fatta sbattere e maltrattare già due volte. Sentì le guance bagnarsi, delle calde lacrime vagavano lungo il mio viso. Sentì posarsi una coperta su di me, alzai lo sguardo e vidi Alastor.

Fece per andarsene, ma lo fermai. <Rimani, ti prego> lo supplicai, lui acconsentì, mettendosi accanto a me. Mi asciugò le lacrime cadute poco prima, poi mi carezzò i capelli, prima di darmi un bacio sulla fronte.

Non avevo mai capito il comportamento del cervo nei miei confronti. Con gli altri era crudele, spietato e anaffettivo, con me invece cambiava totalmente. Era dolce, si faceva abbracciare e mi trattava bene.

Lo attirai verso di me, circondando il suo collo con le mie braccia, lui ricambiò il mio abbraccio. Rimanemmo per un po' di tempo così finchè non caddi in un sonno profondo, riflettendo sul fatto che quello era solo il primo giorno di un lungo inferno.

Angolo Autrice
Ciao lettori! Buona Pasqua! Come vi sembra il capitolo? Spero vi piaccia. Lo so, sto escludendo un po' Alastor dalla storia, ma non preoccupatevi, manca poco alla parte importante della storia!

My Dear // Alastor x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora