9 ~Hotel~

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Caldo, tanto caldo. Mi svegliai sudata e con la vista offuscata, si sentiva puzza di fumo dappertutto. Mi girai e ispezionai la stanza, poi capì la situazione in cui mi trovavo. Fuoco. <Merda!> esclamai, poi corsi verso una finestra aperta.

Mi buttai di sotto, mi ricordai solo dopo di potermi teletrasportare, non ci misi nulla a schioccare le dita e ritrovarmi con i piedi a terra. In giro c'era gente preoccupata per le fiamme e altra che rideva, quei bastardi ti hanno mandato a fuoco la casa.

<Chi è stato> dissi, l'attenzione era su di me ora. Gente mi guardava con terrore. Ora non ridono più. <Tu> dissi, indicando uno dei ragazzi che sorrideva. Senza muovere un dito, esso si ritrovò di fronte a me, <che cosa avete fatto alla mia casa, miei cari?> lui tremava dalla paura.

Un sorriso compiaciuto si fece parte sul mio viso, <il gatto ti ha mangiato la lingua, stronzo?> chiesi. Feci presa sul suo collo, sollevandolo in aria. Senza troppa fatica lo lanciai contro una vetrina che si trovava di fronte a noi, sentimmo urla da esso, persone che uscivano e correvano.

Avanzai verso gli altri ragazzi colpevoli, loro iniziarono a correre, credendo di sfuggirmi, ma, con leggero movimento della mano, dei tentacoli spuntarono al di sotto di loro, risucchiandoli sotto terra.

Tornai a guardare la mia vecchia abitazione, ancora in fiamme. Mi preparai per sistemare la mia casa, potresti andare all'Hotel e approfittare di questa scusa, che ne dici?

Ancora non capivo di questa continua insistenza sull'Hotel, basta andarci, e capirai. Sospirai, poi mi incamminai tra le lunghe vie dell'inferno. Rifeci la stradina che aveva fatto il giorno prima Angel, mi trovai davanti una lunga salita, oltretutto ripida.

Non mi andava di camminare, così in un secondo mi ritrovai in cima, davanti alla porta d'entrata. Bussai, poi entrai, senza aspettare segnali o quant'altro. <Buonas-> non feci in tempo a finire che una ragazzina spuntò nella sala, iniziando a gridare.

<ABBIAMO UN'OSPITE, ABBIAMO UN'OSPITE!> disse, facendo spuntare un paio di teste dalle varie stanze. <La mia troietta preferita è qui!> esclamò Angel a braccia aperte, poi mi venì incontro, abbracciandomi.

<Cosa ti porta qui, tesoro?> mi chiese poi, <Qualche essere ingrato ha voluto farmi uno scherzo, mandandomi a fuoco la casa> dissi io, sotto lo sguardo degli altri. <Husker! Vecchio mio!> esclamai, vedendo l'uomo mezzo ubriaco appoggiato al bancone del piccolo ristoro.

<Oh Cristo, ancora tu!> disse lui, esasperato. Conobbi Husk un paio di anni fa, ad un bar, mi ritrovai a vincere tutto quello che si ritrovava sul tavolo, in coppia con lui. Ci smezzammo solo i soldi, poi tutti e due tornammo a farci i cazzi propri.

<Eddai, Husk, non sei felice di vedermi?> <Entusiasta, guarda> disse, per poi ruotare gli occhi al cielo. <Scusate, ma come fate a conoscervi?> si intromise Angel <Scommesse> dissi solo, lui capì e annuì.

<Piacere, io sono Charlie, lei invece è Vaggie!> disse la bionda, prima di porgermi la mano e indicando la ragazza accanto a lei. La strinsi, mentre lei riprese a parlare <la piccoletta lì è Nifty> una ragazzina di bassa statura si presentò davanti a me, saltandomi addosso e facendomi cadere.

<Grandissimo piacere, io sono Malìa> dissi, mentre mi staccavo dalla mocciosa e rimettendomi in piedi. Vaggie sgranò gli occhi al sentire il mio nome <Intendi quella Malìa?> <Esatto, mia cara> risposi, con fare compiaciuto. All'Inferno ero un'overlord abbastanza conosciuto, uno tra i più temuti degli inferi.

<Charlie, dobbiamo cacciarla, potrebbe farci uccidere tutti. Già abbiamo quella testa rossa che potrebbe farci saltare in aria, non possiamo preoccuparci anche di lei!> esclamò, terrorizzata. <Oh tesoro, se avessi voluto farvi del male, lo avrei già fatto> dissi, facendola girare verso di me.

Charlie decise di ignorare la ragazza e di tornare a parlare, <Poi abbiamo un'altra persona in Hotel, è la più brutale, devi stare attenta a non fare passi falsi con lui> Uhm, mi piace. <Si chiama Alastor, presto sarà qui, intanto ti facciamo fare un giro dell'Hotel> mi congelai sul posto.

<Perdonami, cara, come hai detto che si chiama?> chiesi, magari avevo sentito male. <Alast-> <Oh Charlie, vedo che abbiamo ospiti!> disse una vice dietro di noi, quella voce. Mi girai verso di lui, le gambe mi tremavano. Lo guardai con sguardo fulminante, ma lui non si spaventò. Grazie al cazzo, è il demone della radio, deficente.

<Come ti chiami, cara?> non mi aveva riconosciuto, il mio cuore si ruppe in mille pezzi, trattenni a fatica le lacrime. <Tu, brutto pezzo di merda, mi chiedi pure come mi chiamo?> sbottai. Non ce la facevo più, erano anni che opprimevo tutta la rabbia dentro di me, ed ora che avevo trovato quel bastardo, glie l'avrei vomitata tutta addosso.

Lui mi guardò confuso, con dei tentacoli lo incatenai. Lui iniziò a ridere, credendo di potersi liberare. Dopo tanti tentativi, il suo sguardo cambiò del tutto, terrore? Paura? Non riuscivo a descriverlo.

<Credo tu abbia sbagliato persona, mia cara. Non credo di conoscerla> un altro colpo mi arrivò dritto al petto. Gli occhi mi erano diventati lucidi dalla rabbia, <Ah si? Allora bisogna rinfrescare la memoria, signor Alastor>, il suo viso si fece serio.

<Ti ricordi di me, Alastor? Ti ricordi anche come mi hai pugnalata alle spalle?> dissi, dovevo sfogarmi, e qual era il miglior modo se non farlo contro la persona che ti aveva rovinato la vita?

<Malìa..> sussurrò, <Esatto, proprio io, la tua partner, una delle tue tante vittime> dissi, puntandogli il dito al petto <Mia cara, i-io non v-volevo..> disse, iniziando a balbettare. <Non volevi cosa? Conficcarmi un coltello nello stomaco o denunciarmi?> dissi, in preda alla rabbia.

I miei occhi iniziarono a cambiare colore, le mie mani iniziarono a surriscaldarsi. Un tentacolo fece presa sul suo collo, stringendolo, impedendogli di respirare. <Malìa, ferma, così non respira!> urlò Charlie, <È quello il suo intento! Te l'ho detto, dobbiamo cacciarla prima che uccida qualcuno!> urlò Vaggie.

Sentì le energie abbandonarmi, Alastor si liberò dalla mia presa e mi prese al volo, prima che cadessi a terra. Sentì un liquido scorrermi nelle vene, fottuto Angel e la sua droga di merda.
Quel bastardo mi aveva iniettato qualche sua merda che prende di solito, e che usava su di me quando avevo bisogno di calmarmi.

<Grazie, Angel> disse Alastor, tornando a respirare. Pian piano chiusi gli occhi, lasciandomi andare tra le braccia dell'uomo, che aveva fatto presa su di me.

Alastor POV

Non potevo crederci, lei era lì. Lei era lì perché non aveva un'abitazione, ma quando ha visto te i suoi piani sono cambiati. Lei mi odiava, come non potrebbe, ma deve capire che l'ho fatto per il suo bene.

Si trovava tra le mie braccia, mentre Vaggie urlava alla sua ragazza di dover cacciare Malìa, poiché era un pericolo abbastanza potente. <Non la manderemo via> mi intormisi io, <Ti stava per ammazzare, brutto coglione!> urlò lei.

<Ho detto che rimarrà qui, fine delle storia> imposi, mentre lei mi regalò uno sguardo infuriato. La portai in una stanza vicino alla mia, la poggiai sul letto e la misi sotto le coperte. <Oh mia cara, mi sei mancata tanto..> dissi, per poi chiudere la porta e andarmene nella mia camera.

Angoletto Autrice
Ciao lettori! Come va? Vi sta piacendo la storia? Spero di si, ho letto alcuni commenti che mi invitavano nel continuare la storia, ed ecco qui, allora, il nono capitolo di questa grande avventura. Spero vivamente che essa vi sia di gradimento, ora vi lascio alla lettura!

My Dear // Alastor x ReaderWhere stories live. Discover now