◈Capitolo 32◈

217 10 0
                                    

'Aprì la porta, entrò e la richiuse dietro di se.'

Isaac's pov

Entrai senza esitare.

La stanza era vuota, un silenzio tombale che metteva a disagio pure chi stava fuori da questo edificio.

Appena chiusi la porta dietro di me, mi avvicinai a Maia.

"Avrei voluto esser stato io con te, vorrei averti salvata io, avrei dovuto salvarti io" dissi sedendomi vicino a lei.

"Maia se mi senti, beh non puoi farci niente oltre che ad urlare, dentro di te sei in una stanza bianca, sola, senza via d'uscita, c'è una porta che se provi a raggiungere si allontana ancora di più, lo so perchè vedevo questa stanza...per punirmi mio padre durante tutta la mia infanzia mi chiudeva in un freezer e mi lasciava dentro chiuso con un lucchetto fino a che non mi addormentavo, ci passavo dentro ore e ore, sognavo spesso questa stanza, mi resi conto di sognare solo perchè avevo delle dita in più, o perchè non riuscivo a leggere" dissi.

Sospirai e poi continuai a parlare.

"Sembro banale, probabilmente lo sono, sto parlando praticamente con il muro" continuai.

"Maia, sono nella stanza bianca e isolata, ti vedo, ti sto correndo incontro, sto venendo da te"

Maia's pov

Sentivo solo una voce.

Diceva che voleva essere lui a salvarmi.

Mi ha raccontato della sua infanzia.

Anche lui vedeva la stanza bianca, mi sta dicendo che la sta vedendo ora.

Mi stava raggiungendo.

Isaac.

"Isaac?" disse la me nella stanza bianca guardandosi in giro.

"Isaac sei qua?" chiesi.

"Isaac perchè non ti vedo?" chiesi ancora.

"Isaac, non fare stupidaggini, mi rivedrai quando mi sveglierò" dissi come se potesse sentirmi.

"Maia" disse Isaac.

Avrei tanto voluto rispondergli.

Rivedere i suoi occhi di ghiaccio.

Sentii il rumore di una porta e poi il nulla.

Perchè nessuno rientrava?

Qualcuno rientrò senza parlare e poi si avvicinò.

"L'orario delle visite è finito per oggi, o almeno per adesso, così potrai riposare" disse una voce delicata.

Il mio battito accelerò.

Non voglio riposare, voglio sentire le voci dei miei amici.

L'infermiera uscì correndo e sbattendo la porta.

Intanto io stavo avendo un attacco di ansia.

"Presto, presto, presto" disse l'infermiera entrando e seguita da altre persone.

Chiusero la porta ma si riaprì.

"Cosa succede?" era Jace.

"Non puoi entrare ragazzo" disse uno dei dottori.

"Lei è mia sorella, quindi ora mi dite cosa sta succedendo" disse entrando e chiudendo la porta.

"Ha avuto un'altra reazione, almeno sappiamo che sente le voci intorno a se, ma non è detto che si ricorderà quello che sente" disse il dottore.

~Change Your Life~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora